Sequestrati beni per 6 milioni all'imprenditore barcellonese Salvatore Ofria

Sequestrati beni per 6 milioni all’imprenditore barcellonese Salvatore Ofria

Sequestrati beni per 6 milioni all’imprenditore barcellonese Salvatore Ofria

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venerdì 06 Luglio 2012 - 09:23

I Carabinieri hanno sequestrato beni per sei milioni di euro all'imprenditore di Barcellona Salvatore Ofria. Il provvedimento emesso dal Tribunale di Messina su richeista della DDA. Ofria era stato arrestato nell'operazione antimafia "Gotha".

I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno sequestrato beni per un valore di sei milioni di euro all’imprenditore barcellonese Salvatore Ofria, 48 anni. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Messina su proposta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Sotto chiave sono finiti la ditta individuale “Bellinvia Carmela” con sede a Barcellona Pozzo di Gotto, che si occupa di smaltimento rifiuti solidi urbani e speciali, e la vendita di ricambi ed accessori auto ed altro; 7 fabbricati, tra cui due abitazioni; 11 appezzamenti di terreno, perlopiù destinati a vigneti, uliveti o con destinazione agricola; 10 automotoveicoli, tra cui 5 autocarri trasporto merci; 6 conti correnti per un saldo attivo complessivo di 1.400.000 euro circa.
Le indagini condotte dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, hanno evidenziato il ruolo di spicco ricoperto dall’imprenditore all’interno della famiglia mafiosa dei barcellonesi. A giugno 2011, nell’ambito dell’operazione “Gotha” Ofria era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Lo stesso professionista era stato già sottoposto ad una misura di prevenzione della sorveglianza speciale nel 1992 perché ritenuto affiliato ad un gruppo mafioso. Negli anni ha collezionato una serie di condanne per danneggiamento, violenza privata tentata, lesioni personali e violazione della normativa sulle armi, violenza o minaccia per costringere a commettere un reato e, per ultimo, una condanna a sette anni di reclusione per associazione mafiosa, divenuta definitiva il 17.10.2011 nell’ambito del processo “Mare Nostrum”, perché ritenuto affiliato al gruppo mafioso barcellonese capeggiato da Giuseppe Gullotti. Sempre grazie agli accertamenti portati aventi dai Carabinieri è inoltre emerso Salvatore Ofria, pur risultando un semplice dipendente della ditta individuale “Bellinvia Carmela”, intestata alla madre, ne era in realtà l’esclusivo dominus, mostrando di possedere piena autonomia gestionale all’interno dell’azienda. Sarebbe inoltre emerso il ruolo di monopolio che Salvatore Ofria e l’azienda da lui gestita avrebbero assunto negli ultimi decenni, accaparrandosi gli appalti pubblici sul territorio, attraverso la gestione di diverse aziende. Avvalendosi della forza intimidatoria derivante dall’appartenenza mafiosa di Ofria, la dita intestata alla madre sarebbe riuscita a sbaragliare la concorrenza inserendosi in settori economici particolarmente proficui, come quello dello smaltimento dei rifiuti.

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