Incendio alla RAM di Milazzo, le reazioni. ALTRE FOTO

Incendio alla RAM di Milazzo, le reazioni. ALTRE FOTO

Al. Ser.- Serena Sframeli

Incendio alla RAM di Milazzo, le reazioni. ALTRE FOTO

sabato 27 Settembre 2014 - 06:50

I Verdi invocano l'intervento della Procura di Barcellona e il sequestro degli impianti. Marano: "tutelare la salute dei cittadini della Valle del Mela, già vessati".

Arrivano le prime dichiarazioni dalle associazioni impegnate nella lotta per la salvaguardia dell’ambiente. Nel corso di questa lunga giornata si sono registrati anche gli interventi di tanti rappresentanti politici e dei sindacati

La Federazione dei Verdi di Milazzo Messina chiede, tramite il portavoce Giuseppe Marano, che la procura di Barcellona disponga immediatamente le indagini necessarie ad accertare le cause di tale evento catastrofico accaduto all'interno della Raffineria di Milazzo.

“Chiediamo– afferma Marano– che vengano disposte tutte le misure cautelari, iniziando dal sequestro degli impianti interessati e anche quelli per effetto domino dall'evento incidentale per prevenire ogni ulteriore pregiudizio e danno per la salute e la sicurezza della popolazione residente e dell'ambiente. Chiediamo poi che la procura indaghi sui comportamenti posti in essere dalle autorità amministrative che sono titolari per competenze specifiche in materia ambientale e salute umana”.

La Federazione entro pochi giorni organizzerà inoltre la presentazione di una denunzia querela collettiva alla magistratura di Barcellona. Anche l’Adasc ( Associazione difesa ambiente e salute dei cittadini), tramite il Presidente Giuseppe Maimone, ha rilasciato una dichiarazione: "Alle 18 circa abbiamo segnalato presenza di odori molesti zona Archi e successivamente sono stati invasi anche i comuni di Pace del Mela e San Pier Niceto. Abbiamo richiesto l'intervento dell’ Arpa di Messina e invece alle 00.40 l'inferno con un devastante incendio”.

“Non è il momento- afferma Maimone- di polemiche, faremo il bilancio della situazione al termine del disastro ambientale. La gente è preoccupata, è fuggita da casa. Quale sarà l'impatto sanitario prodotta dalla nube? L'associazione intraprenderá le opportune azioni anche legali. Apprendiamo con piacere che nessun dipendente è stato coinvolto".

Giampiero Trizzino, presidente della Commissione Ambiente, dichiara: “Già immagino i commenti di alcuni colleghi quando convocherò l'ennesima audizione sull'ennesimo incidente in raffineria: "Trizzino fa allarmismo", "È tutto sotto controllo, Trizzino fa solo terrorismo sociale". Eppure, questo è il terzo incidente in meno di due anni. Prima Gela, poi Siracusa e oggi Milazzo. È inutile prendere in giro i siciliani. I problemi li conosciamo e li conosce pure l'esecutivo di Crocetta: mancano i controlli. Peccato però che ogni volta che chiedo di dare più risorse all'Arpa, la risposta è sempre stata la stessa: non ci sono soldi! Chi mi risponde, però, sa meglio di me che non è così. I soldi ci sono, sia quelli regionali che quelli strutturali europei. La verità è un'altra: la politica ritiene più interessanti altre destinazioni piuttosto che l'ambiente. D'altronde la poltrona dell'assessore all'ambiente in Sicilia sembra più un parcheggio che un posto di comando di un ramo dell'amministrazione. Tre assessori nel giro di 20 mesi non sono certo casuali. Come si può pretendere da chi non ha interesse all'ambiente, la tutela dell'ambiente? E poi ancora il Governo Renzi che – come se l'Italia fosse il Kuwait – ha deciso di puntare di nuovo sul petrolio. Nemmeno fossimo fuori dall'Europea. Nemmeno non esistesse una politica energetica internazionale che punta sulle rinnovabili. La verità è che i politici italiani non conoscono l'ambiente, la verità è che questo è un paese per fossili.

Un comunicato stampa è stato rilasciato anche da Federpetroli: “Stiamo monitorando continuamente la situazione e lo stato delle procedure messe in atto dalle disposizione di emergenza e sicurezza a seguito dell'incendio che si è verificato nella notte al sito serbatoi stoccaggio della Raffineria di Milazzo. Da informazioni, al momento l'incedio è domato dalle forze del Vigli del Fuoco e da altre squadre di sicurezza e si procede con intervento mirato sino ad esaurimento bruciatura prodotto presente nei serbatoi. Il Comune di Milazzo e la Prefettura di Messina ci hanno confermato che nessun operaio o tecnico è rimasto ferito nell'incidente al serbatoio 513 e non è presente alcun allarme rosso. Nonostante la nube a seguito dell'incendio, non vi sono situazioni dannose per l'ambiente e l'aria circostante. La Raffineria di Milazzo dopo gli interventi negli anni scorsi sull'ammodernamento delle infrastrutture, risulta una delle più all'avanguardia a livello europeo con impianti di raffinazione di alta efficenza tecnologica. FederPetroli Italia sta monitorando la situazione con gli organi preposti fino a fermo diretto e stato di sicurezza dell'incidente”.

L’onorevole Nino Germanà vuole far luce su “quali e quanti sono stati i vantaggi per Milazzo per i milazzesi e per il comprensorio a fronte di un territorio deturpato,inquinato e con una percentuale altissima di mortalità.Superata questa fase emergenziale faro' una richiesta di convocazione dei vertici della Raffineria in commissione attività produttive per accertare se ci sono state responsabilità”. Intervento anche dell’Onorevole Giuseppe Picciolo che ha chiesto al presidente Crocetta di attivare una commissione d’inchiesta regionale per capire le cause dell’incendio. “Si faccia chiarezza – ha sottolineato il deputato – sulle ingenti somme investite dalla società che gestisce la raffineria per la sicurezza degli impianti: i lavoratori e gli abitanti del comprensorio tirrenico devono conoscere la reale situazione del territorio dove vivono ed operano.” Dura la reazione dei deputati 5 Stelle a tutti i livelli, dall’Ars alla Camera, fino in Europa. Si sono recati sul luogo dell’incidente il deputato alla Camera Alessio Villarosa e il capogruppo all’Ars Valentina Zafarana che hanno messo in cantiere numerose iniziative che vanno dall’esposto per danno ambientale, all’accesso agli atti sulla sicurezza dei lavoratori e delle strutture, alla richiesta al ministero di rivedere l’autorizzazione integrata ambientale per installare centraline di monitoraggio della qualità dell’aria nei comuni vicini. “E’ inammissibile – afferma Mannino – che dopo la chiusura dell'anno scorso per danni creati dall'impianto di depurazione, questo impianto continui ad avere problemi di questa entità. Verificheremo le prescrizioni dell'autorizzazione integrata ambientale per porre al primo posto sempre la difesa dell'ambiente e la salute dei cittadini.Che sia chiaro, non siamo per la chiusura ma per il rispetto delle norme”. Sulla questione interviene anche la Codacons: “non dobbiamo dimenticare che la Raffineria di Milazzo è sottoposta alla direttiva Seveso che prevede delle specifiche attività di controllo e prevenzione. La situazione è piuttosto grave se si considera che siamo in un area in cui gli impianti a rischio di incidenti rilevanti sono molti e vicini, da cui può derivare un effetto domino in caso di incidente che sarebbe una prevedibile conseguenza”. “La Regione- ribadisce il Codacons- è responsabile della mancata stesura dei piani di risanamento dell’aria. In una situazione di gravissimo inquinamento ambientale dovuto all’incendio in atto non è capace di intervenire, sarebbe opportuno che si conoscessero le attività che ha intenzione di mettere in atto e se esiste un minimo di progettualità e programmazione . Ci chiediamo anche che fine hanno fatto di decreti per la prevenzione del danno da inquinamento atmosferico in area a rischio, le nuove direttive che l’ex assessore Lo bello aveva promesso, quali attività ha avviato in tale campo il dipartimento.

Intervento anche dei sindacati CGIL CISL UIL FILCTEM FEMCA UILCTEM FIOM FIM UILM Messina; i sindacati chiedono di conoscere cosa sia realmente avvenuto “e pertanto attendiamo fiduciosi che gli organi preposti accertino le cause”. “Crediamo però- si legge nella nota- che la tempestiva e diffusa informazione alle popolazioni di quanto stava avvenendo e cioè del regolare scambio di notizie tra Ram ed istituzioni avrebbe potuto e dovuto evitare il diffondersi di un comprensibile stato di panico”.

Interviene anche il deputato del Nuovo Centrodestra Vincenzo Garofalo(NCD): "I ministri dell'interno e dell'ambiente incontreranno nei prossimi giorni i parlamentari della provincia di Messina per fare luce su quanto accaduto questa notte in RAM". " Occorre indagare- continua Garofalo- senza ritardo sulle cause che hanno determinato l'esplosione di un serbatoio all'interno della Raffineria. Questo incidente gravissimo deve essere occasione per fare chiarezza su quanto accaduto; va fatto uno screening serio sulla situazione dell'area e la popolazione deve essere avvisata se esistono rischi per la salute”. Garofalo conclude ringraziando tutti gli operatori, “primi fra tutti i vigili del fuoco che stanotte hanno lavorato senza sosta e grazie al loro impegno sono riusciti ad evitare il peggio".

L’organismo provinciale di Sinistra Ecologia Libertà di Messina, con la coordinatrice Daria Lucchesi, interviene sull'incendio nella raffineria di Milazzo: “Un incidente che poteva essere evitato. Si tratta di una situazione da noi denunciata già da tempo. Come emerge dalla ricerca dell'Istituto di Tossicologia dell'Università di Messina, si registrano gravi anomalie nello sviluppo dei genitali dei bambini di Pace del Mela, ad esempio. Le famiglie e l’associazione Adasc da tempo denunciano l’alto numero di malattie nella zona, per la presenza di polveri sottili tossiche che giornalmente vengono assorbite. Questa volta è andata bene: nessun morto né ferito. E domani? L'aria è irrespirabile a Milazzo. Quanto tempo ancora dobbiamo credere alle “favole” che ci vengono raccontate, in funzione di interessi e accordi a scapito di chi vive in questo territorio? Per quanto tempo dobbiamo stare ancora in silenzio sotto ricatto occupazionale? Noi siamo preoccupati per le conseguenze ambientali e speriamo che l'Arpa comunichi al più presto i dati su aria, acqua e terra. Crediamo che sia fondamentale una seria valutazione sullo stato della sicurezza dell'impianto e chiediamo inoltre la verifica dei piani di evacuazione e una risposta rapida da parte della Protezione civile regionale. Non possiamo, dopo quanto accaduto, stare ancora a guardare, temendo una tragedia più grande e mettendo ancora a rischio la salute dei cittadini”, conclude la coordinatrice provinciale di Sel Messina.

2 commenti

  1. Quando si dovette decidere se avviare la costruzione della raffineria o intraprendere progetti di sviluppo agricolo, il sindaco Fogliani convocò la popolazione milazzese che, da sotto il balcone del Municipio di Milazzo, sobillata dai proprietari terrieri e da ben conosciuti sindacalisti, chiese a gran voce la raffineria, illudendosi che avrebbe creato migliaia di posti di lavoro.
    Adesso vengono a piangere per il disastro ambientale?
    Se lo tengano e non si azzardino a chiedere nemmeno un centesimo.
    Chi è causa del suo male pianga se stesso!!!
    George.

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  2. Quando si dovette decidere se avviare la costruzione della raffineria o intraprendere progetti di sviluppo agricolo, il sindaco Fogliani convocò la popolazione milazzese che, da sotto il balcone del Municipio di Milazzo, sobillata dai proprietari terrieri e da ben conosciuti sindacalisti, chiese a gran voce la raffineria, illudendosi che avrebbe creato migliaia di posti di lavoro.
    Adesso vengono a piangere per il disastro ambientale?
    Se lo tengano e non si azzardino a chiedere nemmeno un centesimo.
    Chi è causa del suo male pianga se stesso!!!
    George.

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