Pd Sicilia, Barbagallo unico candidato tra le polemiche: "Nessun defunto ha votato"

Pd Sicilia, Barbagallo unico candidato tra le polemiche: “Nessun defunto ha votato”

Redazione

Pd Sicilia, Barbagallo unico candidato tra le polemiche: “Nessun defunto ha votato”

sabato 10 Maggio 2025 - 20:15

Cracolici rinuncia alla candidatura alla segreteria regionale e attacca: "Partito sempre più settario". L'uscente: "Basta attacchi infamanti"

“Non voglio alimentare ulteriori polemiche, ma sono irricevibili le accuse di brogli. Nessun defunto ha votato all’assemblea del 27 gennaio. Siamo un partito, abbiamo regole chiare e ci sono organi di garanzia a cui rivolgersi. Ma le accuse infamanti fanno male al partito e a chi crede nel Pd”. Così il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, sulle accuse di presunti brogli delle procedure elettorali nell’assemblea regionale del Pd del 27 gennaio scorso. È lui il candidato unico alla segreteria del Pd siciliano, in vista del congresso.

“Tra i diritti degli iscritti c’è – aggiunge – sicuramente quello di proporre legittimamente ricorso agli organismi di garanzia, preposti al controllo e alla tutela di tutte le procedure, che potranno appurare i fatti, certamente confermando che non hanno votato persone defunte. Se ricorsi e contestazioni ci saranno, si verificherà la regolarità del percorso nelle sedi opportune”. 

“Basta fango, si fa male al partito”

“Tutti hanno il diritto di chiedere piena trasparenza, – prosegue Barbagallo – ma se si utilizza l’equivoco dell’omonimia, come già fatto nel caso del malcapitato maestro d’orchestra confuso con un componente della provincia di Trapani o si strumentalizza un compagno storico come Gaetano Merlo, si continua soltanto a generare fango e a fare male al partito. Infine, ricordo che – conclude – il numero dei votanti è stato certificato attraverso il riscontro anagrafico degli aventi diritto al voto”.

A rinunciare a candidarsi come segretario in Sicilia è stato Antonello Cracolici, presidente della Commissione regionale antimafia: “RItiro la mia disponibilità alla candidatura ma non rinuncio alla battaglia politica. Se alla segreteria nazionale non interessa il destino del Pd in Sicilia, vada come deve andare. Questa mia decisione, so bene che mette in difficoltà quelle migliaia di persone che, spontaneamente, avendo saputo di questa mia disponibilità, hanno raccolto in tutta la Sicilia migliaia di firme a mio sostegno. Sembra che in questo nostro partito stia prevalendo una cultura molto pericolosa, molto settaria. C’è un moralismo da marciapiede che vedo diffondersi sempre più. Non è stata colta la necessità di lavorare per trovare una soluzione condivisa, il più possibile da tutti, compreso Barbagallo. Temo che questo sarà un congresso che durerà a lungo e che potrà avere strascichi nella vita del nostro partito, mi auguro solo che il mio sia un timore sbagliato” (fonte Ansa Sicilia).

Chinnici: “Accetto il ruolo di vicesegretaria”

Valentina Chinnici, deputata del Partito Democratico all’Assemblea regionale Siciliana e componente dell’associazione Promessa democratica – che fa riferimento a Gianni Cuperlo e coordinata in Sicilia da Massimo Ingiaimo – ha annunciato la sua disponibilità ad assumere il ruolo di vice segretaria regionale del Partito Democratico siciliano, al fianco del candidato alla segreteria Barbagallo.
“Accolgo questo invito con spirito di servizio e responsabilità – ha dichiarato Chinnici – dopo un confronto serio e partecipato all’interno della nostra comunità politica e civile, Promessa democratica. La nostra adesione nasce dal desiderio di contribuire attivamente a un Pd siciliano rinnovato, aperto, vicino alle persone e capace di tornare protagonista nella vita politica della nostra regione”.
Chinnici ha poi rilanciato la necessità di una “grande conferenza programmatica entro sei mesi dal congresso, un momento di ascolto diffuso e di elaborazione collettiva, gli Stati Generali del Pd siciliano”, auspicando una maggiore partecipazione democratica e organismi rappresentativi realmente espressione dei territori, delle periferie e delle province.
“Vogliamo un partito costituzionale, non solo istituzionale – ha concluso Massimo Ingiaimo  – un partito dei militanti, non solo degli eletti o dei tesserati. Solo così potremo costruire insieme un PD siciliano che guardi al futuro con coraggio, visione e passione politica autentica”.

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