Per il Messina agonia senza fine, un altro conto alla rovescia con l'ennesima scadenza

Per il Messina agonia senza fine, un altro conto alla rovescia con l’ennesima scadenza

Simone Milioti

Per il Messina agonia senza fine, un altro conto alla rovescia con l’ennesima scadenza

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martedì 20 Maggio 2025 - 17:20

Ai primi di giugno si deciderà il futuro sportivo della società e a seguire potrebbe arrivare la decisione del tribunale sul fallimento

MESSINA – La stagione è terminata con la retrocessione in serie D, sancita dopo la doppia sfida contro il Foggia ai playout. Il gruppo squadra, che è stato encomiabile attraversando difficoltà di tutti i tipi per arrivare all’appuntamento, non è stato in grado di regalare la salvezza alla piazza; i tifosi, gli unici che non hanno mai mollato. La delusione rimane e il risultato non raggiunto non cancella comunque quello che i ragazzi e gli uomini che si sono spesi al fianco del Messina e per la biancoscudata, nell’indifferenza di società e imprenditori, tranne pochissime eccezioni, hanno fatto in condizioni purtroppo disastrose e condizionate da una visione miope dell’ex presidente Sciotto.

Il gruppo, dopo la sfida di sabato a Foggia, si è rivisto a Messina la domenica e nella giornata di ieri, lunedì 19 maggio, è arrivato lo sciogliete le righe. Con la retrocessione non vanno più onorati i contratti e quindi anche chi aveva firmato a gennaio, o in precedenza, per la prossima stagione sarà libero di accasarsi da un’altra parte. Un gruppo quello rinnovato dal direttore sportivo Domenico Roma e allenato da Banchieri prima e Gatto poi che potrebbe dunque non ritrovarsi mai più in uno spogliatoio, un triste epilogo per dei calciatori che umanamente sono stati dei giganti.

Una nuova scadenza da onorare

Come detto terminata la stagione sportiva 2024/2025 c’è da pensare alla prossima con tante incognite, punti interrogativi e il fiato sul collo della magistratura che vuole vederci più chiaro su come si è arrivati a questo punto e quindi probabilmente anche su come si sia sviluppata la trattativa per la cessione del pacchetto di maggioranza ad Aad Invest. Notizia dei giorni scorsi fissata l’udienza al 10 giugno prossimo con la procura che ha chiesto al tribunale la liquidazione della società Acr Messina, in quel caso sarebbe nominato un curatore fallimentare che possa provare a mettere ordine.

Non è però quella la data importante da cerchiare nel calendario per quanto riguarda il piano sportivo. La giornata campale per il futuro del Messina è quella del 6 giugno, quando la società dovrebbe onorare pagamenti di stipendi e contributi ai calciatori, che lo meriterebbero anche, e quindi mantenere in vita la società sportivamente parlando. Infatti dopo il mancato saldo della scadenza di febbraio l’Acr Messina andrebbe incontro alla seconda scadenza federale non onorata e, come per Taranto prima e Turris dopo, arriverebbe l’estromissione dai campionati.

Le soluzioni per evitare ciò ancora in mano a Sciotto

Da molti visto come il principale responsabile di quanto avvenuto quest’anno Pietro Sciotto al momento resta anche la miglior speranza di mantenere il titolo sportivo e ripartire dalla Serie D, ricordiamo con una sicura penalizzazione. Perché l’ex presidente, con ancora il 20% della società, dovrebbe muoversi questa volta? La risposta è semplice perché la fidejussione da lui versata è ancora lì e al tempo stesso in caso di fallimento si dovrebbe fare chiarezza sulla gestione non solo della società ma anche delle imprese del gruppo di famiglia. Situazione più “leggera” per Aad Invest che essendo subentrata da poco non avrebbe molto da perdere e il presidente Alaimo, dimissionario ma le cui dimissioni a quanto risulta non sono mai state formalizzate o accettate, che ha continuato a operare da presidente per pagare la trasferta a Foggia.

La soluzione migliore, in un contesto in cui appare folle mettere su una trattativa in così poco tempo per un nuovo passaggio di proprietà di una squadra vicina al fallimento e retrocessa, sarebbe quella di pagare le scadenze del 6 giugno, la società sembra si stia attrezzando in questo modo in questi giorni, e poi nell’udienza del 10 giugno ottenere più tempo dal tribunale per poter provare a sistemare i conti. Una soluzione che permetterebbe sì di fare quanto serve con più calma ai diretti interessati, ma non c’è certezza che si pensi al futuro sportivo e quindi all’iscrizione della squadra al prossimo campionato di Serie D entro i tempi. Per questo i tifosi, già delusi, dovranno vivere adesso un’altra agonia con un conto alla rovescia e chiedersi “paga o non paga?” almeno fino al 6 giugno. Poi al tempo stesso non avranno certezze sul futuro sportivo e con la passione, di una città che si è riscoperta vicina alla propria squadra, e i colori della città ancora una volta bistrattati.

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Un commento

  1. Mi dispiace ma nelle ultime due partite non erano all’ altezza di conquistare i play out.

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