Unime, la scure dei tagli. Tra calo di iscritti e gestione del patrimonio immobiliare

Unime, la scure dei tagli. Tra calo di iscritti e gestione del patrimonio immobiliare

Alessandra Serio

Unime, la scure dei tagli. Tra calo di iscritti e gestione del patrimonio immobiliare

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sabato 01 Febbraio 2014 - 08:06

Sulla gestione del patrimonio immobiliare d'ateneo la Navarra non ha ancora fornito indicazioni chiare. Niente su Villa Pace, nella ultima relazione del Magnifico, niente sul palazzo delle Poste. Più chiara invece la volontà di puntare sulla ricerca anche per il reperimento delle risorse, che sono sempre meno dopo l’ultima “sforbiciata”

A testa, di studente si intende, sono 224 euro in meno. Complessivamente, per l'Università di Messina, sono 7 milioni 700 mila euro in meno rispetto all'anno precedente. La scure per l'ateneo messinese è nell'ultima tabella che assegna i fondi del Finanziamento ordinario. E che decurta di quasi otto milioni quello assegnato all'ateneo dello Stretto. Quasi 9 milioni in meno a Catania, poco meno di 11 milioni di euro a Palermo. A Messina, quindi, per il nuovo anno dallo Stato arriveranno 147 milioni di euro, dalla Regione la quota parte dei 2 milioni e mezzo stanziati nell'ultima finanziaria, sostanzialmente ripartiti per le tre principali università e la Kore di Enna. Il resto, l'Ateneo dovrà reperirlo attraverso la partecipazione ai bandi europei per la ricerca, se non vuol far pesare sulle tasse degli studenti le drastiche riduzioni. Dai tagli, sono proprio loro i più penalizzati tra gli iscritti in Sicilia: in termine di servizi perdono 263 euro, contro i 191 dei colleghi catanesi. Non aiuta neppure il meccanismo delle premialità, che consente di attingere al fondo di riserva. "Non aiuta perché i criteri sono di dubbia definizione", spiega il prorettore Michele Limosani, delegato al Bilancio.

"Intanto assegna i fondi in base a valutazioni relative a due anni fa, quindi è come se ci portassimo ancora dietro un pesante fardello dovuto a precedenti gestioni", polemizza Limosani."E discutibile, poi, perché non consente una reale programmazione. La percentuale di punteggio che viene assegnata alla ricerca, per esempio, é variata di anno in anno. Non è un mistero che ci sono forti pressioni all'interno del CRUI perché i criteri vengano rivisti, e soprattutto stabiliti una volta per tutte".

Proprio in questi giorni l'Ateneo messinese è alle prese con importanti questioni, legate anche alla gestione economica. La chiusura delle immatricolazioni, che negli ultimi anni hanno avuto un andamento costante, dopo la emorragia di nuovi iscritti di qualche anno fa. Nel 2010 si sono immatricolati 4827 nuovi studenti, 4432 nel 2011, 4188 nel 2012. Più significativo, invece, il calo degli studenti complessivi: dai 31197 del 210 ai 27852 allievi del 2012. Un andamento che però, assicurano in ateneo, al momento non preoccupa. È' ormai abbandonata da tempo, infatti, l'equazione più studenti più risorse. Anzi, la percentuale di "uscita" in corso degli studenti è da molti anni un criterio di premialità. Il problema del sempre minore "appeal" dell'ateneo messinese, però, rimane. Da tempo non conta più sul bacino calabrese, per la forte concorrenza degli atenei locali. Che hanno giocato bene, per esempio, la carta dell'accoglienza.

"La disponibilità di alloggi è un capitolo che mi interessa" spiega Limosani "
Vi presteremo particolare attenzione". Ancora oggi, però, e malgrado i tagli che quindi rendono più complesso io reperimento delle risorse per nuovi e più importanti interventi strutturali, l'Ateneo conferma la volontà di cedere al Palazzo di giustizia la Casa dello Studente di via Cesare Battisti. Struttura che necessita certamente di interventi strutturali, a cominciare dagli adeguamento sismici necessari, ma che risulta complessivamente in buono stato, e dove funziona ancora la mensa, l'unica di centro città. Lavori banditi dall'Ersu, apertura delle buste prevista per il 6 febbraio. L'ultima gara fu annullata in autotutela. Una cessione, quella della casa dello studente, che non piace all'Udu, la sigla degli studenti che ha annunciato battaglia in tutte le sedi. Sulla gestione del patrimonio immobiliare d'ateneo la gestione Navarra non ha ancora fornito indicazioni chiare. Niente su Villa Pace, nella ultima relazione del Magnifico, niente sul palazzo delle Poste. Più chiara invece la volontà di puntare sulla ricerca anche per il reperimento delle risorse. "Stiamo partecipando in maniera massiccia ai bandi europei, e scorrendo i nuovi bandi per dottorandi e similaria saltano agli occhi chiaramente che abbiamo puntato alla qualità: criteri rivisti nelle valutazioni, puntiamo sul merito e non sui "titoli nobiliari", conclude Limosani.

Alessandra Serio

7 commenti

  1. Gigante d’Argilla..
    Insegnanti e medici al policlinico tutti calabro/messinesi per motivi noti ma gli studenti esigono qualità e qui ci sono mille dubbi. Gli immobili ( vedi scienze naturali ) dell’università sono tanti sparsi in luoghi diversi e difficili da gestire e manutenere. Tanti assunti nel passato, tanti professori, tanti impiegati, meno studenti…tanti stipendi fuori mercato. Vedo una dismissione necessaria del patrimonio immobiliare ed un declino inevitabile.

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  2. che c’è di strano? é una delle ultime università d’Italia, espansa in 70 anni solo grazie a certe situazioni a dir poco scandalose.Ormai vanno a studiare tutti fuori, ci sono offerte formative circa corsi di laurea e posto laurea, che qua si sognano

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  3. Certo da quando le varie inchieste hanno reso più difficile chiedere voti ed esami ai signori calabresi…vanno dove è a loro possibile. Cmq rimane necessario innovarsi nell offerta…ma più piccoli può essere sinonimo di qualità !

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  4. L’università dovrebbe puntare a un ridimensionamento e alla rinuncia di alcune facoltà… Ormai ha la fama di peggiore d’Italia e’ queste etichette sono difficili da scrollare…

    Si dovrebbe puntare sulle pochissime eccellenze, salvare le “sufficienze” e tagliare i numerosi rami morti…

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  5. Decenni di scandali, cosa potevano portare ? intere famigllie a carico dell’università, il valore della Laurea di questa università quale è ?

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  6. spese pazze in passato, ad es villa Pace

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  7. Prima di parlare aggiornati, imperatore francese! Se oggi volessi rivendere l’immobile, da 3,5 mln di € , ne ricaveresti almeno il triplo. Per le poste, sono d’accordo con te, soldi buttati!,

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