Così gli avvocati della famiglia Campanella. "Con la sua morte, si è interrotto un percorso giudiziario. Ma la lotta contro i femminicidi non si ferma"
MESSINA – La morte in carcere dell’assassino di Sara Campanella. Gli avvocati Cettina La Torre, Filippo Barbera e Riccardo Meandro, legali della famiglia di Sara Campanella, hanno affidato il loro pensiero ad una nota: “Con la sua morte, Stefano Argentino ha interrotto bruscamente il percorso giudiziario che avrebbe accertato le sue responsabilità per il femminicidio di Sara Campanella: il gesto, oggi, lascia spazio solo alla pietà ma non ferma tuttavia la nostra battaglia. Continueremo a lottare, nella memoria di Sara, per far sì che la sua storia non venga dimenticata. Il suo sacrificio deve restare un monito per la società, un’occasione per riflettere sulla piaga della violenza sulle donne”.
E ancora “È in nome di Sara e di tutte le vittime di femminicidio che chiediamo un impegno sempre maggiore e concreto per prevenire e contrastare questa barbarie”.

Tanta pietà e tanta tristezza ed amarezza.
Ha ucciso barbaramente e si è ucciso altrettanto barbaramente.
Probabilmente aveva un enorme disagio che nessuno era riuscito ad intercettare.
È un fallimento di tutti. Famiglia scuola società.
Iniziare una riflessione seria e magari non parlare sempre di patriarcato non sarebbe un male.
I femminicidi sono narcisisti che non accettano la frustrazione. E questo omicidio -sucidio ne è la riprova.
Perché nessuno coglie questo aspetto?
Per Andrea: Ma perché la colpa deve essere sempre degli altri che “non hanno notato”??? Perché la colpa non si dà ai protagonisti veri di questi femminicidi ? E basta colpevolizzare gli altri! Queste persone, disagiate o no , non sono bambini, ma adulti che, molto e molto molto spesso,organizzano gli omicidi, e allora quando li premeditano sono sani per diventare disagiati o frustrati mentali dopo? Ma smettiamola una buona volta! Sono persone cattive molto più che malate!