Policlinic Party. L'Officina: "Non è colpa nostra"

Policlinic Party. L’Officina: “Non è colpa nostra”

Redazione

Policlinic Party. L’Officina: “Non è colpa nostra”

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domenica 27 Ottobre 2019 - 13:39

La direzione del locale di via Croce Rossa fornisce la propria versione dei fatti in merito al Policlinic Party

MESSINA – “Si è tentato di screditare e danneggiare gravemente la reputazione e la rispettabilità di un locale e delle persone che lo rappresentano con attacchi gratuiti, descritti come nemici, sottolineando anomalie che sono invece solo il frutto della normale evoluzione di una serata in discoteca”. La direzione della discoteca “Officina” fornisce la sua versione dei fatti sul Policlinic Party.

Tra le sostanze alcoliche incriminate la vodka blu, ma il locale smentisce. “Non abbiamo somministrato e non somministreremo mai alcol di scadente qualità o da bottiglie sofisticate o peggio travasate ai nostri clienti. E infatti non è per questo che veniamo sanzionati”. Il livello di consumo di droghe e alcolici tra i giovani “non può essere considerato colpa nostra”.

L’Officina smentisce anche di aver venduto alcol ai minorenni. “Da tempo in merito adottiamo, nelle serate organizzate dalle scuole, un protocollo di sicurezza, diamo solo consumazioni analcoliche all’ingresso (anche ai maggiorenni), per acquistare una consumazione alcolica al bar è necessario mostrare il documento alla cassa e poi, nuovamente, al barman che lo deve preparare; nessuno può acquistare più di una consumazione alla volta (al fine di evitare che una persona ne possa acquistare per i minorenni), chi prenota una postazione tavolo e richiede la bottiglia di alcolico non può richiederne più di una in tutta la serata, deve essere maggiorenne e mostrare un documento e, se ancora questo non bastasse, se il personale addetto al bar o ai tavoli dovesse accorgersi di qualcuno che cerca di acquistare più consumazioni, facendo la fila più volte, è autorizzato a rifiutare la vendita se pensa che lo faccia per passare la consumazione acquistata ad altri. Forse non basta a controllare tutti, ma noi la nostra parte la facciamo”.

Cosa fare in futuro? “Ci auguriamo che si apra un tavolo cui prendano parte la Questura, l’Amministrazione comunale, tutte le forze di pubblica sicurezza impegnate a garantire un controllo nel nostro settore e tutti i gestori di locali di Messina. Nella consapevolezza che non è con la repressione che si garantisce la sicurezza dei giovani messinesi, si stabiliscano insieme dei protocolli per garantire una movida in sicurezza e per evitare che in questa città si spengano altre luci”.

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