Dopo il protocollo firmato il 28 marzo scorso, ieri nuovo incontro a palazzo dei Leoni tra istituzioni e rappresentanti locali e il dirigente del comune etneo Vanni Calì, coordinatore del progetto. Tanti gli argomenti trattati, tra mobilità e turismo
Mettere da parte le beghe territoriali e fare squadra per divenire più attraenti all’esterno. Questa la missione del -Sistema territoriale della Sicilia orientale-, organismo del quale vi avevamo parlato in anteprima lo scorso 28 marzo (vedi correlato in basso, TUTTI I DETTAGLI), istituito con la sottoscrizione di un protocollo di intenti firmato anche dall’assessore per lo sviluppo economico del Comune di Messina, Gianfranco Scoglio (facente le veci del sindaco Buzzanca) e dal presidente della Provincia Nanni Ricevuto, oltre ai presidenti delle province di Siracusa, Enna, Ragusa e Catania e ai sindaci Siracusa, Ragusa, Caltanissetta e Catania (sottoscrittori dell’intesa sono anche il presidente regionale degli Industriali Ivan Lo Bello e i segretari regionali di Ggil, Cisl, Uil e Ugl).
Un vero e proprio patto con obiettivi ben precisi, linee da rispettare e il Comune di Catania a coordinare una struttura che mira a valorizzare le enormi potenzialità del territorio. Ecco perché le istituzioni messinesi non hanno voluto perdere questo treno, cercando tra l’altro, almeno questa è l’impressione, di agganciarsi proprio alla città etnea per stringere una patto di ferro in grado di portare benefici ad entrambi gli importanti centri isolani. In questa direzione va l’incontro organizzato ieri mattina alla Provincia, presieduto dall’assessore alla Pianificazione strategica, Michele Bisignano e nel corso del quale il dirigente della Pianificazione territoriale mobilità della Provincia di Catania e coordinatore del progetto, Vanni Calì, ha incontrato vari esponenti del territorio peloritano: l’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Messina, Gianfranco Scoglio; il dirigente del Dipartimento Pianificazione e trasporti della Provincia di Messina, Francesco Alibrandi; il presidente dell’Ordine degli Ingegneri, Santi Trovato; il presidente dell’ordine degli Architetti, Giuseppe Falzea; il presidente del centro di ricerca universitaria MIT e componente del Cda della Sogas, Michele Limosani; il direttore di Innovabic, Giovanni Di Fiore; il Delegato alle attività sportive dell’Università di Messina, Mario Vermiglio; e gli esperti Tinaglia, Finocchiaro e Maiolino.
Si è trattato di un primo confronto tecnico operativo per cominciare a comprendere in quali campi si muoverà questa -alleanza- tra vari enti e soprattutto i punti di incontro tra Catania e Messina. Ad entrare nei dettagli il funzionario etneo Vanni Calì, che ha spiegato i tre punti sui quali si concentrerà l’azione: 1- Sistema territoriale Alcantara, nel distretto Taormina-Etna. Esempio chiaro dell’esigenza di una programmazione condivisa per migliorare l’offerta. Tra le prospettive annunciate la ferrovia turistica Giardini-Randazzo per sfruttare tutto il litorale. Tante bellezze da visitare, come il Castello di Calatabiano e poi nuove attrazioni come campi da golf. La ricchezza dei parchi: Nebrodi, Etna, Alcantara; 2- Sistema degli aeroporti: Catania, Comiso, Tito Minniti. Ognuno può essere funzionale all’altro e servire un certo di tipo di utenza, coprire una distinta richiesta. In tal senso il 10 giugno si terrà un incontro con i rappresentanti delle società di gestione degli scali. 3- Sistema portuale. Si punta molto su Augusta, luogo adattato per nuovi tipi di navi che richiedono fondali al di sopra dei 20 mentri.
Calì ha sottolineato poi l’importanza dell’eventuale nascita di una “Agenzia della mobilità”, già testata in altre regioni ma non ancora prevista dalla leggere regionale siciliana, che potrebbe però presto adeguarsi. Un organismo sopra le parti in grado di strutturare i servizi, uno strumento voluto dal pubblico ma sostenuto e gestito dai privati. Il dirigente catanese ha poi speso parole di apprezzamento per l’atteggiamento mostrato dai rappresentanti messinesi: «Assolutamente propositivo. E’ la dimostrazione di volere fare parte di qualcosa di importante. L’entusiasmo mostrato è da stimolo per tutti». Infine sul progetto ha aggiunto: «Essere uniti ci permetterà di risolvere più facilmente i problemi. E’ fondamentale capire l’importanza di cessare stupide guerre e provare ad essere complementari per diventare competitivi. Differenziando i servizi, nei porti come negli aeroporti. La nostra offerta punta soprattutto al mercato orientale». Prossimo appuntamento, con tutte le altre province e soggetti aderenti al Sistema della Sicilia Orientale, fissato per il 19 giugno. Nell’occasione verrà aggiornato l’elenco priorità.
