Alloggi ai Rom, polemiche e “spaccature-

Alloggi ai Rom, polemiche e “spaccature-

Redazione

Alloggi ai Rom, polemiche e “spaccature-

sabato 15 Settembre 2007 - 07:35

An si divide: Trischitta, Ticonosco e Pergolizzi: «Prima i baraccati, poi eventualmente i Rom». Rizzo: «No a un altro ghetto». Forza Nuova: «Che ne pensano a Maregrosso?»

Alloggi ai Rom? No, grazie. Il gruppo consiliare di An è compatto, o quasi come vedremo, nel bocciare senza se e senza ma l’idea di assegnare alle famiglie “integrate- del gruppo nomade alloggi popolari. Un’idea che, a ben ricordare, era stata avanzata parecchi mesi fa dall’assessore Alfredo Crupi, e che negli ultimi giorni è tornata d’attualità. Al tempo stesso, nel corso di un vertice tenutosi a Palazzo Zanca qualche giorno fa, era stata ribadita con fermezza che i piani dell’amministrazione sono quelli di trasferire i Rom dalla rada di San Raineri a Campo Italia, posizione che, come tutte le altre, ha fatto discutere perché non ne sarebbero contenti né gli abitanti della zona, né i Rom stessi. Su una cosa sembrano tutti d’accordo: la zona falcata va liberata.

«Vogliamo tutelare innanzitutto i cittadini – hanno spiegato ieri i consiglieri comunali di An Giuseppe Trischitta, Nello Pergolizzi e Salvatore Ticonosco – ed in quest’ottica eliminare la vergogna di San Raineri è una priorità. Non si pensi, però, di utilizzare le abitazioni, quelle devono essere riservate a chi da anni aspetta l’avanzamento delle graduatorie». In particolare, secondo Trischitta, Pergolizzi e Ticonosco, prima che ai Rom bisognerebbe provvedere a trovare un’abitazione ai tanti baraccati che ancora, dopo cento anni dal terremoto, vivono in quelle condizioni. I fondi? «Sono stati spesi 700mila euro per gli spettacoli – fa notare polemico Trischitta – devo pensare che non ci siano problemi».

Ciò che “spacca- il gruppo consiliare di An è il tema dell’integrazione. «Chi prende deve anche dare – spiegano i tre – e non ci risulta che ci siano stati atti in questo senso da parte della comunità Rom. L’integrazione é difficile da realizzare, e a certi livelli persino irrealizzabile, perchè deve sempre avere due interlocutori, e sembra che da parte loro manchi la volontà di rendersi parte produttiva ed integrante della città». Il discorso fatto dai consiglieri del partito di Fini è: perché i messinesi con figli si vedono chiusa l’acqua perché non pagano una bolletta da 200 euro, mentre i nomadi possono usufruire di acqua e luce senza pagare nulla?

Diversa la posizione dell’altro consigliere di An, Ciccio Rizzo, che non ha mai avuto problemi a portare avanti tesi anche non condivise dai suoi colleghi di partito. «Trasferire il campo nomadi da San Raineri a Campo Italia – sostiene Rizzo – equivale a chiudere un ghetto per crearne un altro. Io sono per l’integrazione, che si può attuare anche decentrando le famiglie Rom in unità abitative sparse, sulla falsariga di quanto fatto a Reggio Calabria o in Emilia Romagna. La priorità, a mio avviso, è riqualificare una zona, San Raineri, che dovrebbe essere la porta della città e che invece è ridotta in condizioni disumane».

Ancora più diretta e ferma la posizione del commissario provinciale di Forza Nuova, l’ex candidato a sindaco Filippo Clementi. «Pare che si voglia risolvere il problema dei Rom concedendo loro delle case – dichiara Clementi in una dura nota – di questa fantastica idea saremmo curiosi di sapere cosa ne pensano i messinesi di Maregrosso, di Fondo fucile, di via Taormina, tanto per citare i casi eclatanti più recenti, i quali hanno sempre avuto risposto picche ad ogni loro legittima richiesta e da decenni aspettano di avere un alloggio dignitoso. In queste giornate estive abbiamo assistito alle proteste popolari esplose in varie zone della città da cittadini esasperati perchè viene ancora oggi negato loro il sacrosanto diritto alla casa e sono costretti a vivere in veri e propri tuguri malsani, con i bambini che giocano tra topi, insetti e liquami a cielo aperto, quando non c’è anche il problema dell’amianto di quanti vivono nelle baracche di fondo fucile con i tetti in eternit. per tutti questi cittadini la risposta e’ sempre la stessa: non ci sono soldi, vedremo, abbiate pazienza. Invece la proposta che fa il comune per risolvere la più che ventennale questione di San Raineri è quella di dare le case alle famiglie rom. Mentre esiste una normativa che prevede l’allontanamento per coloro i quali non hanno lavoro né autonomo né subordinato e per i clandestini. Beh – conclude Clementi -sarebbe ora di farla rispettare».

Ai temi della solidarietà e del deciso «no alle guerre fra poveri» si rifà Enrico Pistorino, consigliere diessino della Terza Circoscrizione. «Avere una casa dignitosa è un diritto universale dell’uomo e va riconosciuto a tutti».

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