Anna Finocchiaro: ecco come voglio cambiare la sanità siciliana

Anna Finocchiaro: ecco come voglio cambiare la sanità siciliana

Redazione

Anna Finocchiaro: ecco come voglio cambiare la sanità siciliana

lunedì 31 Marzo 2008 - 12:55

La senatrice del Pd incontra alcuni rappresentanti della sanità messinese. Il primo saluto ai precari del policlinico, poi si rivolge a tutti, dai farmacisti agli amministratori.

Anna Finocchiaro, candidata alla presidenza della regione per il Pd, oggi è stata nuovamente in città, dopo la convention della scorsa settimana al fianco di Walter Veltroni. Intensissima la mattinata, cominciata con il dibattito al Royal Hotel con gli ordini professionali e proseguita nella sede di Confindustria dove ha incontrato gli industriali messinesi, prima di recarsi all’Istituto Cristo Re dove la senatrice ha dialogato con i rappresentanti del comparto sanitario messinese.

Diversi gli intervenuti e tanti altri presenti purtroppo non hanno potuto dire la propria per limitate esigenze di tempo, ma la Finocchiaro ha invitato comunque a sottoporre via mail i problemi e le sollecitazioni.

Tra coloro che hanno espresso il loro punto di vista, il presidente dell’Ordine dei Farmacisti Nino Abate, il pediatra dell’Ospedale Papardo Pippo Crosca, il rappresentante dei precari del policlinico sign. Cavallaro e Umberto Alecci della Società Italiana di Medicina Generale.

La rappresentante del Partito Democratico ha risposto collettivamente, centrando tutti i punti e cercando di parlare di tutte le vicende più importanti che riguardano in questo momento la sanità siciliana. -Molte delle cose che dirò le ho studiate su documenti, ma molte altre le ho scoperte da incontri come questo -ha esordito. Proprio per questo ritengo che siano importanti, perchè il politico deve imparare tanto e non deve credere di essere onnisciente. In questa sede ritengo che l’attenzione principale, e me ne scuseranno gli altri, deve essere rivolta al problema dei precari, quelli del Policlinico, ma in generale di tutte le strutture messinesi e della provincia. Dalla disponibilità dei lavoratori manifestata oggi, pronti cioè ad occupare perfino l’assessorato regionale nel caso in cui non dovessero essere tutelati i loro diritti, si capisce che la questione è davvero arrivata al limite della sopportazione. C’è una legge finanziaria sulla quale è apposta anche la mia firma, che regola la loro stabilizzazione: garantisco che eserciterò, insieme ai parlamentari regionali messinesi del mio partito, il pressing necessario sull’assessore Leanza affinché la situazione venga risolta-.

Poi la discussione si sposta sui problemi generali della sanità dell’isola, sul -buco nero- di bilancio e sull’intermediazione politica che in questo settore si manifesta nel peggior modo possibile, sulla mancanza di interesse per le persone che stanno male e sull’assenza di merito che fino ad oggi ha portato ad affidare ruoli rilevanti a medici che erano esclusivamente amici dei -pezzi grossi-.

Da tenere in considerazione il rapporto tra pubblico e privato, sul quale la Finocchiaro, non manca di lanciare stoccate alla precedente gestione governativa siciliana: -Non discuto sui punti di eccellenza privati, che ci sono e devono rimanere se lavorano bene. Ma ricordiamoci che ci sono centri come quello di Michele Aiello. Credo che bisogna agire creando una sana sussidiarietà, cioè dando spazio e contributi al privato esclusivamente in quei reparti nei quali il pubblico non è ancora arrivato. E poi non dimentichiamoci che c’è gente che non ha grosse possibilità e il diritto alla sanità, per quanto ci riguarda, è uno dei fondamentali tra quelli di uguaglianza. La gestione fin qui è stata davvero diseguale-.

Proprio per questo, per la candidata alla presidenza della regione del centrosinistra, sarà importante investire sulle strutture pubbliche, ma ci sono tanti altri provvedimenti che devono essere adottati per cambiare volto a questo settore. La centralità della formazione ad esempio, che deve essere sperimentata con tutti i mezzi e le tecniche a disposizione, ma anche provandone alcune nuove; la prevenzione, come primo stadio per verificare per dare importanza alla salute del paziente; dando più spazio e compiti alla rete dei medici della medicina generale e concedendo a loro anche compiti di monitoraggio territoriale.

Ma l’ex diessina si rivolge anche ai farmacisti, spiegando che nella sua visione delle cose, le loro attività dovrebbero rappresentare il primo presidio immediato per i cittadini. -Credo nel ruolo e nella funzione delle farmacie – ha affermato. Io sono una sostenitrice della linea Turco per quanto riguarda le liberalizzazioni. Ma il vostro mestiere deve essere valutato per quello che è, non all’ingrosso-.

Infine l’invito a guardare alle esperienze che hanno permesso in altre zone d’Italia, di migliorare i conti tagliando i costi e qualificando i servizi. -Ci sono regioni a statuto speciali che hanno ottenuto, beneficiando di quanto previsto nella finanziaria, ciò che gli spettava, senza ‘gonfiare’ niente-.

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