Sul conflitto d’interessi del presidente di Messinambiente i dubbi restano. Il consigliere Carmelo Santalco (nella foto) rende pubbliche con una nota alcune osservazioni riguardo alle dichiarazioni rese dall’avvocato Antonino Dalmazio nella Conferenza dei Capigruppo del 20 luglio scorso. Dichiarazioni che si resero necessarie in seguito alla interrogazione al sindaco dello stesso Santalco del 16 luglio.
Come si ricorderà, l’interrogazione prendeva spunto dalla circostanza che il presidente di Messinambiente ha ricoperto per un breve periodo del 2007 la carica di amministratore unico nella S.e.l. Consulting S.r.l., una società concorrente della S.p.a. pubblica di cui è presidente, e inoltre affidataria, senza gara formale, dei servizi di pulizia degli automezzi da parte di Messinambiente. Il sindaco ha già dichiarato che non si profilano gli estremi per destituirlo, ma l’indagine della Procura per stabilire se ci sia stato un danno per l’Amministrazione è ancora in corso.
Le critiche di Santalco partono dalla sede dell’incontro: «Documentazione, motivazioni e informazioni che lo stesso Dalmazio, a parere del sottoscritto, avrebbe dovuto opportunamente produrre per tempo al Consiglio Comunale e non alla Conferenza dei Capigruppo (peraltro in maniera tardiva in quanto successiva alla mia interrogazione)».
E questo è solo l’inizio. Il consigliere fa notare che il sindaco non ha ancora risposto alla sua interrogazione, nonostante avrebbe dovuto farlo per legge entro il 16 agosto. Ma soprattutto rileva che le dimissioni presentate dallo stesso Dalmazio quale Amministratore Unico della S.E.L. Consulting s.r.l., datate 10 luglio 2007, non risultano ufficializzate da nessuna parte: «Di tali dimissioni non è stata data alcuna pubblicità, in quanto alla data odierna, dagli albi ufficiali della Camera di Commercio, egli risulta ancora essere l’Amministratore Unico di quella società per la quale peraltro non esistono pratiche in istruttoria». E inoltre: «dall’analisi della documentazioni ho appurato che le suddette dimissioni non recano alcuna data certa ufficiale, né un timbro postale, né un raccomandata con ricevuta di ritorno, né una firma di ricezione del Direttore della Società stessa».
I dubbi si infittiscono se si considera che Dalmazio «nella missiva del 23/3/07, dichiara di accettare l’incarico in via transitoria e finalizzato solo all’ottenimento delle autorizzazioni relative alla discarica di Venetico – circostanza peraltro confermata pubblicamente alla stampa e in Conferenza dei Capigruppo – ma che non trova riscontro in quanto le sue dimissioni sono presentate esattamente il giorno successivo a quello di una semplice richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) inoltrata alla Regione in data 9/7/07». Insomma, a detta di Santalco, che senso avrebbe avuto prendere l’incarico di amministratore unico della S.e.l. Consulting al fine di ottenere le autorizzazioni per la discarica, per poi presentare le dimissioni dalla stessa società all’indomani della semplice richiesta di autorizzazione alla Regione?
Nonostante le osservazioni addotte, comunque, il consigliere dichiara di riconoscere i meriti dell’avvocato Dalmazio nel ruolo di amministratore giudiziario di Messinambiente, e spera che saprà produrre tutti i documenti che attestino ufficialmente la cessazione del suo incarico di Amministratore Unico della S.E.L. Consulting s.r.l.
