Cittadella fieristica, le strategie per il futuro in un accordo di programma

Cittadella fieristica, le strategie per il futuro in un accordo di programma

Redazione

Cittadella fieristica, le strategie per il futuro in un accordo di programma

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martedì 02 Settembre 2008 - 18:48

Lo hanno siglato Provincia, Comune, Autorità Portuale e Camera di Commercio. L'Ente Fiera verso la trasformazione in Spa, ricevuti i dipendenti e i sindacati: per il momento salvi gli uffici, sospeso lo sfratto

Nove articoli, cinque pagine, quattro illustri firme. Queste le componenti dell'accordo di programma siglato ieri pomeriggio, poco dopo le 18, nell'ufficio di presidenza di Palazzo dei Leoni, e nel quale si disegna in maniera, ci si augura, finalmente concreta il futuro della cittadella fieristica. Le quattro firme sono quelle del presidente della Provincia Nanni Ricevuto, del sindaco Giuseppe Buzzanca, del presidente dell'Autorità portuale, proprietaria dell'area, Dario Lo Bosco, e del presidente della Camera di Commercio, collegato in teleconferenza, Vincenzo Musmeci.

Le strategie di intervento sulle quali si è deciso di muoversi da ora in avanti a proposito del cosiddetto quartiere fieristico sono riassunte in dieci punti, ma partono da alcune premesse. La prima è che l'area, che si estende per oltre sei ettari, è «di grande pregio» e «comprende molteplici elementi che hanno valori paesaggistici, naturalistici, architettonici e storici di rilevante interesse pubblico». La seconda è che «al fine di ottimizzare i benefici a favore della collettività, migliorando il più possibile anche il rapporto mare-città, occorre attuare idonee sinergie fra tutte le istituzioni e gli enti interessati, rivitalizzando opportunamente il quartiere con funzioni compatibili con la storia del luogo e con le esigenze ed i bisogni contemporanei». Un'ulteriore premessa è che «in coerenza anche con il nuovo Piano regolatore portuale adottato dal Comitato portuale nel corrente anno, il perseguimento degli obiettivi della riconsegna ai cittadini della fruibilità per tutto l'anno di un comprensorio di tal pregio di interesse pubblico, quale polo culturale e ricreativo di eccellenza, aprendo il quartiere anche ai turisti ed agli stessi crocieristi, richiede l'impegno condiviso di tutti gli organi pubblici preposti».

Questi i consueti “considerato che…-, ma i punti focali sono, come detto, dieci: «la demolizione di elementi incongruenti con il fronte mare; il restauro delle architetture di grande qualità presenti nel quartiere fieristico riportandole al disegno originale del razionalismo mediterraneo degli anni cinquanta e, comunque, con forme e modalità compatibili con le peculiarità dei siti; la ristrutturazione degli edifici più moderni presenti e funzionali alla destinazione d'uso dell'area attraverso interventi sia interni che esterni, sia di tipo infrastrutturale che tecnologico; la realizzazione di nuove architetture che soddisfino il programma funzionale di cui in premessa, coerentemente con le vocazioni dei luoghi, in modo da creare un insieme anche architettonicamente organico ed adeguato a valorizzare tale patrimonio strategico per la città; l'individuazione di un'allocazione strategica per la realizzazione del “Museo del Mare e dei Trasporti-; la realizzazione di percorsi ciclopedonali e di un parcheggio pluripiano; il ripristino di un'area di verde per la città con interventi di salvaguardia delle essenze arboree presenti da almeno un secolo e nuove piantumazioni; la realizzazione di pontili galleggianti per l'approdo di navi, con particolare riferimento alle attività da diporto; la valorizzazione degli spazi aperti, che verranno destinati tuto l'anno alla molteplicità di usi ed attività culturali e ricreative: spazi museali e culturali, piazze, giardini, passeggiate, spazi di gioco per bambini, ristoranti, bar, etc…, altri spazi ancora ospiteranno eventi di particolare interesse e manifestazioni di varia natura, soprattutto legate al mare; l'incentivazione, promozione e sviluppo di attività fieristiche, da affidare a soggetti terzi e, in particolare, all'Ente Fiera di Messina».

L'accordo prevede anche l'istituzione di un Tavolo tecnico del quale faranno parte i soggetti sottoscrittori, ognuno con le proprie prerogative, e di un Organo di Vigilanza, coordinato dal sindaco, mentre l'accordo avrà durata «fino all'attuazione dell'intervento ed al collaudo delle opere».

Il direttore amministrativo dell'Authority, Ettore Gentile, ci sottolinea che «ogni intervento è previsto dal Piano regolatore portuale», e ci chiarisce due punti non specificati nell'accordo, il Teatro in Fiera e l'ex Irrera a Mare. «Per quanto riguarda il Teatro, in questo momento l'intenzione è quella di mantenere la sua funzione, ma su questo dovranno pronunciarsi soprattutto le istituzioni politiche. L'Irrera a Mare è stato oggetto di un bando che si deve rifare per il mancato adempimento dei proprio obblighi da parte della società che aveva vinto la gara. L'idea è quella di far ritornare il ritrovo agli antichi splendori, pur considerando le esigenze moderne».

A margine del summit, Ricevuto e Buzzanca hanno incontrato una delegazione di dipendenti dell'Ente Fiera, preoccupati per il clima di incertezza che regna intorno al futuro dei loro uffici. Questi ultimi, accompagnati dai rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, dal deputato regionale e neo assessore comunale Fortunato Romano e dal presidente del consiglio comunale Pippo Previti, sono stati rassicurati dal presidente della Provincia e dal sindaco, i quali hanno chiesto al presidente dell'Authority Lo Bosco di “soprassedere-, per il momento, dalla richiesta di sfratto già avanzata nei confronti dell'Ente e che avrebbe lasciato i ventidue lavoratori senza uffici. Rimane in ogni caso l'esigenza di trovare una soluzione alternativa sia per quanto riguarda la sede degli uffici stessi che della Fiera in sé (l'ex Sanderson?), così come è stato chiarito che la Regione dovrà garantire i pagamenti dovuti all'Autorità portuale, che rimane il primo creditore dell'Ente Fiera (anche quest'anno, per inciso, l'intero incasso estivo, oltre un milione di euro, è stato pignorato da due dei tanti creditori). Infine è stato confermato l'obiettivo ultimo da raggiungere riguardo l'Ente: trasformarlo in S.p.a., con l'ingresso di un socio privato da affiancare ai rappresentanti pubblici.

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