Commissione Pari Opportunità della Provincia. Ancora polemiche tra rinnovo delle componenti e gettone di presenza

Commissione Pari Opportunità della Provincia. Ancora polemiche tra rinnovo delle componenti e gettone di presenza

Commissione Pari Opportunità della Provincia. Ancora polemiche tra rinnovo delle componenti e gettone di presenza

giovedì 30 Aprile 2009 - 00:07

Dopo la Cgil interviene anche la Cisl: “Ennesimo spreco di risorse pubbliche”. Poi la proposta: “Offriamo le nostre sindacaliste gratuitamente”

Suscita ancora reazioni la nomina delle 29 componenti della Commissione Pari Opportunità, elette lo scorso 23 marzo dal consiglio provinciale. Più che fare notizia l’elezione delle componenti, continua ad allungarsi la coda polemica dietro ai compensi che saranno percepiti dalle signore che ne faranno parte. Un gettone di presenza pari a 144,90 euro lorde più eventuali rimborsi (importo equivalente al gettone corrisposto ai consiglieri provinciali), per una Commissione che può riunirsi per un massimo di quaranta sedute l’anno. Un gettone percepito anche negli anni trascorsi, ma del quale nessuno aveva mai parlato fino all’ultimo rinnovo, quando è stata data notizia dando il via al walzer delle critiche (in basso articolo correlato con i nomi delle elette).

Oggi a prendere posizione è la Cisl: “Ennesimo esempio di spreco di risolse pubbliche – commenta il segretario generale di Messina Tonino Genovese -, si può raggiungere lo stesso obiettivo con meno soggetti, ugualmente impegnate professionalmente e soprattutto socialmente preparate, che sono disponibili gratuitamente”.

Il rappresentante della Cisl lancia anche una proposta: “Offriamo le nostre sindacaliste che ogni giorno operano sul campo e concretamente per occuparsi dei temi previsti dalla commissione. Naturalmente a titolo gratuito”. Per il sindacato, la Provincia regionale deve operare in maniera concreta sul territorio, senza ricercare nella crisi un’opportunità per costruire iniziative di sostegno alle imprese che non portino soluzioni ai problemi dei lavoratori, oggetto di disagi per effetto di licenziamenti o cassa integrazioni.

“Non si può costituire un tavolo anticrisi e poi attivare percorsi separati o paralleli senza il coinvolgimento di tutti gli attori in campo – afferma Genovese – sono iniziative già viste che non portano soluzioni ai problemi e che vanificano ogni sforzo teso ad affrontare e tentare di superare questo delicato e pericoloso periodo in cui versa la società e il lavoro messinese. Degli sprechi e fughe in avanti, questa comunità non ha più bisogno”.

Qualche giorno fa anche la Cgil di Messina, attraverso la responsabile del Coordinamento donne, aveva commentato il rinnovo della Commissione Pari Opportunità: -Dalla sua istituzione, più di tre anni fa, la Commissione per le P.O. istituita alla Provincia, oltre a qualche convegno, due forse tre, cosa ha prodotto? – si è chiesta Esmeralda Rizzi. Oltre a non avere mai convocato le organizzazioni sindacali o datoriali o le associazioni di settore per analizzare, discutere, progettare interventi volti al sostegno delle donne nel mondo del lavoro e nella società, non ha realizzato alcuna iniziativa concreta o atti di indirizzo per le politiche della Provincia. Per quanto sopra, oltre che per le modalità di nomina delle componenti che vengono individuate in base all’appartenenza politica, la Commissione appare più un postificio o uno strumento improprio di finanziamento alla politica che un luogo di elaborazione e produzione. Un fatto questo mortificante per tutte quelle donne che quotidianamente si scontrano con l’assenza di asili nido, di scuole a tempo pieno, di mezzi di trasporto pubblici o per gli studenti, con un’offerta servizi sociali tra le più basse del nostro paese. Una provincia il cui tasso di occupazione femminile è di quasi 30 punti percentuali inferiore a quello maschile (35% vs 62%), e dove non è certo un caso che tra tutti i consiglieri provinciali eletti vi sia una sola donna-.

E anche in questo caso era arrivata la proposta: “le risorse destinate alla Commissione Pari Opportunità della Provincia per l’anno 2009 vengano più concretamente impiegate per la messa in sicurezza degli edifici scolastici dipendenti dalla Provincia”.

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