Il sindacato: «Il capogruppo dell’Mpa farebbe bene a informarsi prima di attaccare». Il consigliere: «Non ho nominato sigle sindacali, confermo la mia riflessione sul tardivo interessamento delle organizzazioni»
«La presenza dei rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali in seno alla Commissione Provinciale Pari Opportunità non è prevista dal Regolamento della stessa. Quindi il consigliere provinciale Cerreti farebbe meglio a informarsi prima di attaccare le Organizzazioni Sindacali». La Cisl di Messina risponde al capogruppo del Mpa in merito alle sue dichiarazioni in occasione dell’elezioni della presidenza della Commissione Provinciale Pari Opportunità. Infatti, il Regolamento prevede che oltre alle 29 componenti elette proprio dal Consiglio Provinciale, fra persone che abbiano riconosciute esperienze di carattere scientifico, culturale, professionale, economico e politico sulla condizione femminile nei suoi vari aspetti, in numero aggiuntivo e a titolo consultivo, ne fanno parte i rappresentanti designati dalla Direzione provinciale del Lavoro di Messina, i Presidenti delle Commissioni Consiliari permanenti, i Capigruppo Consiliari, gli Assessori e Consiglieri provinciali di sesso femminile e le Consigliere provinciali di Parità. Quindi non i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali. Motivo per il quale le Stesse non hanno alcun titolo a partecipare alle sedute della Commissione, a meno che non espressamente invitate e/o coinvolte a iniziative.
«Ma questo, sinora, non ci è mai avvenuto – afferma il segretario generale della Cisl di Messina Tonino Genovese – La Cisl, lo scorso settembre in occasione del Bando per la selezione delle componenti, aveva chiesto all’Amministrazione di poter dare gratuitamente il proprio contributo alle varie iniziative di dibattito e di lavoro, in considerazione dell’attività svolta di tutela e assistenza alle lavoratrici, ai lavoratori e nelle segnalazioni di casi di discriminazione, ricordando il ruolo che il Sindacato svolge quotidianamente su tutto il territorio provinciale nell’ambito delle pari opportunità e delle politiche di genere anche attraverso l’informazione e la sensibilizzazione. Tale nostra richiesta peraltro è stata anche supportata dalla Consigliera di parità Fina Maltese che ha fornito parere favorevole in merito».
Il successivo intervento della Cisl, dopo le nomine delle componenti e relativo agli sprechi, era in considerazione della scarsa visibilità dell’operato della precedente Commissione relativamente a interventi a favore dell’occupazione femminile, nella nostra provincia sotto il 30% mentre secondo gli obiettivi di Lisbona l’occupazione femminile nel 2010 dovrebbe essere pari al 60%, oltre che in tema di conciliazione lavoro e famiglia. La precedente Commissione, peraltro, è stata più volte investita e sollecitata dalla Cisl ad attivarsi affinché venisse istituito il Comitato pari opportunità per i dipendenti dell’Ente, previsto dal 1992 dal Contratto Collettivo Nazionale, da oltre un anno e mezzo all’esame della Commissione consiliare competente.
«Ci saremmo aspettati – conclude Genovese – che la Provincia pubblicasse sul proprio sito web i curricula delle componenti in modo da documentare le professionalità e le competenze che ne giustificano la selezione. Ma anche i curricula e i compensi dei consulenti e di chi ricopre un incarico a vario titolo. Il tutto secondo i principi di trasparenza ed efficienza che devono caratterizzare, come prevede la Circolare del Ministro Brunetta, le azioni della Pubblica Amministrazione».
Intanto proprio il capogruppo dell’Mpa Roberto Cerreti Intanto Roberto Cerreti, precisa «che durante il proprio intervento fatto in aula ieri durante la seduta di Consiglio Provinciale in merito alla nomina dell’ufficio di presidenza della Commissione Pari opportunità, non sono state nominate ne specificate sigle sindacali, ma al contrario, il chiaro riferimento al silenzio di tutte le associazioni di categoria che nei tre anni del primo mandato della Commissione, non hanno partecipato alle attività della commissione, nonostante fosse un loro diritto regolamentare».
«Confermando la riflessione sul tardivo interessamento di taluni sindacati – continua – che hanno manifestato interesse per la commissione solo per quanto concerne il trattamento economico dei componenti, tra l’altro limitato nel tempo e nel numero di sedute, senza soffermarsi invece sulle prerogative costitutive della commissione pari opportunità e sulla costituzionalmente riconosciuta necessità della promozione delle parità tra i sessi, appare chiaro il mio unico ed inequivocabile intento di invitare i sindacati, onde evitare ulteriori equivoci e malintesi, a partecipare attivamente come previsto nel regolamento, nell’interesse di una migliore funzionalità ed attività della suddetta».