Ente Fiera, D’Amore: «Finito il Carnevale delle chiacchiere. Avanti con il programma di salvataggio»

Ente Fiera, D’Amore: «Finito il Carnevale delle chiacchiere. Avanti con il programma di salvataggio»

Ente Fiera, D’Amore: «Finito il Carnevale delle chiacchiere. Avanti con il programma di salvataggio»

mercoledì 09 Marzo 2011 - 09:10

Il commissario dell’Ente di viale della libertà risponde nero su bianco alle critiche per il possibile trasferimento a Trappitello: «Se Comune e Provincia ci aiuteranno sarà solo una vittoria, altrimenti la sconfitta ricadrà su di loro»

Il “rinnovato” commissario dell’Ente Fiera Fabio D’Amore non ci sta, e decide di rispondere per iscritto alle critiche mosse dal sindaco Buzzanca per l’ipotesi di trasferimento della Fiera a Trappitello, come annunciato dallo stesso D’Amore. «Finito il Carnevale è finito il tempo delle -chiacchiere- – esordisce il Commissario – Oltre due anni fa mi sono fatto carico (andando contro il buon senso e superando la logica della “politica tornacontista”) di raccogliere una sfida quasi impossibile, ovvero salvare dalla liquidazione l’Ente autonomo Fiera di Messina. Dopo 24 mesi esiste la concreta possibilità di vincere questa battaglia andando ancora una volta contro coloro che continuano a fare dichiarazioni fumose ma che alla resa dei conti lasciano la Fiera di Messina nell’impossibilità di avere un futuro».

Un futuro che secondo D’Amore non più passare per la logica del “favore”. «Individuare al più presto un’area idonea nel Comune di Messina, dove far sorgere il nuovo Polo fieristico, – continua – non è una cortesia a Fabio D’Amore, a Raffaele Lombardo o ancor peggio ad una parte Politica che sta cercando di ridare dignità al territorio dove si vive e si opera». Il commissario ribadisce dunque la proprio posizione, affermando di «non accettare questo modo di fare “scambista”» e sottolineando l’intenzione di voler portare avanti il programma di salvataggio della Fiera di Messina. Un programma «che passa dall’individuazione di un’area idonea dove allocare il nuovo quartiere fieristico, perché è imprescindibile, per intercettare i 15 milioni di fondi europei (che sono già disponibili e che sola la Fiera di Messina può utilizzare), disporre della proprietà del terreno dove far sorgere lo stesso quartiere: un requisito che oggi l’Ente che presiedo non possiede essendo “ospite”, a pagamento ed a canone pieno, dell’Autorità Portuale».

Per non separare però i messinesi da un appuntamento per molti considerato immancabile tradizione, D’Amore, con il consenso dell’Autorità Portuale, chiederà di mantenere «la grande Festa di Popolo dell’ex Campionaria di Agosto nell’attuale cittadella di Viale della Libertà unitamente ad una Fiera specializzata della nautica, la cui prima edizione sperimentale è già in programma il prossimo anno a maggio. Per il resto entro questo semestre, una volta ripianati i debiti delle pregresse gestioni che ancora gravano sulla Fiera (grazie alla piena operatività del collegio dei revisori dei conti e con il concorso della garanzia fideiussoria di 2 milioni di euro già messa a disposizione dal Governo Lombardo) procederò alla costituzione di una nuova società con quanti hanno voglia di investire nel costituendo sistema fieristico siciliano che solo la Fiera di Messina può avviare».

L’ultima stoccata viene chiaramente riservata al Comune e la Provincia regionale di Messina «Se vorranno essere della partita sarà solo una vittoria dei messinesi, diversamente la sconfitta ricadrà su coloro che sono stati delegati a fare il bene di tutti ed invece continuano ad inseguire la logica del “particolare interesse”».

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