Evento Messina 2008: il programma c'è ma non si vede

Evento Messina 2008: il programma c’è ma non si vede

Redazione

Evento Messina 2008: il programma c’è ma non si vede

sabato 29 Settembre 2007 - 10:50

Manca il Comitato nazionale, ma c'è fiducia. Riccobono: laboratori tematici senza competenza specifica

Il 2008 sta per iniziare. Ma la complessa macchina dell’Evento commemorativo del terremoto è ferma ai nastri. «Il programma delle manifestazioni (in download) è stato presentato al Ministero dei Beni culturali il 30 Marzo ha assicurato l’assessore Angela Bottari, ma aspettiamo ancora dal Ministero il decreto di nomina del Comitato (130 tra personalità politiche, istituzionali e culturali, italiane e straniere), in cui dovranno anche essere specificate le risorse stanziate. Senza questo impegno ufficiale gli altri enti che concorrono all’organizzazione e al finanziamento dell’Evento, istituzioni regionali e locali, fondazioni, aziende, associazioni, non possono sapere su che budget possono contare e quanto devono stanziare a loro volta».

E intanto sono già a rischio slittamento le manifestazioni propedeutiche del programma, in particolare la conferenza itinerante con mostra annessa nelle città sedi di Istituti italiani di Cultura o in quelle che hanno subito eventi sismici particolarmente catastrofici: San Francisco, Lisbona, Tokyo, New York, Mosca, Parigi, Berlino Pechino, Atene, Toronto, Dubay, Barcellona, Melbourne. Data prevista per la presentazione 27 dicembre. «Se la nomina non avviene entro ottobre – ha dichiarato la Bottari – dovremo cominciare a cercare risorse altrove per rispettare le date e gli impegni».

Intanto i laboratori che si sono suddivisi le aree tematiche di intervento stanno continuando a lavorare in proprio, per presentare iniziative ad ampliamento del programma ufficiale. Ad esempio la Facoltà di Medicina dell’Università sta organizzando un master sulla Medicina dei disastri, diretto dalla professoressa Mara Giuffrè. «Il programma è anche aperto ad apporti da parte di ognuno. Ricostruire la memoria, del resto, dovrebbe essere compito di ogni cittadino. Mi auguro che ci siano atti di generosità, chi propone delle iniziative dovrà anche immaginare una via di cofinanziamento».

Ma se l’inizio dell’Evento è segnato dal ritardo dei finanziamenti (anche se l’assessore non fa una piega e si dice fiduciosa), sulla riuscita si possono ancora spendere parole di grande speranza. «L’Evento – ha continuato al Bottari – doveva e deve essere caratterizzato da un’idea di futuro, offrire un’immagine della città alla comunità internazionale. I percorsi culturali legati ad Antonello e all’architettura, ad esempio, possono essere di grande attrazione. Antonello da Messina può funzionare come metafora, come biglietto da visita nel mondo. Ci aspettiamo una forte ricaduta culturale e di immagine».

E non solo, nelle intenzioni degli organizzatori Messina può diventare un punto di riferimento per gli studiosi di terremoti, nonché un laboratorio per procedure di protezione civile. Non a caso del Comitato nazionale fanno parte Guido Bertolaso, capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale, e Salvatore Cocina, dirigente generale del Dipartimento siciliano. Ma anche Enzo Boschi, direttore dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), che sta lavorando per la costituzione a Messina di una sezione staccata dell’Ingv.

Sul fronte del Risanamento, tema che si impone all’attenzione a cento anni dalla costruzione delle prime baracche, l’assessore ha ribadito: «Il 2007 deve restare come il momento in cui questa città sa di quante case, scuole, asili, ha bisogno, e di quanti finanziamenti. Nel 2008 le opere finanziate devono essere tutte appaltate e iniziate. Immagino Messina nel 2008 come un cantiere aperto».

Tra le iniziative del programma ufficiale non ha trovato posto il progetto di un Museo della Città, proposto da alcuni cittadini guidati dal professor Franz Riccobono. «Dovrebbe essere – ha spiegato il professore – un percorso che raccoglie la storia del territorio dalla preistoria fino al dopoguerra. Il sito perfetto sarebbe il castello Gonzaga, che attualmente, dopo il restauro di qualche anno fa, è ridotto nuovamente in uno stato pietoso». Riccobono ha avuto anche qualcosa da ridire sui criteri per la scelta dei componenti dei laboratori tematici. «Le persone sono state selezionate in base al ruolo che ricoprono – ha detto –, il direttore del Museo, la direttrice della Biblioteca, il preside della Facoltà di Lettere, e così via. Tutte persone degnissime, ma con una conoscenza specifica dell’argomento terremoto tutta da verificare».

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