Federalismo fiscale, Messina rischia di essere il Comune più penalizzato

Federalismo fiscale, Messina rischia di essere il Comune più penalizzato

Federalismo fiscale, Messina rischia di essere il Comune più penalizzato

mercoledì 12 Gennaio 2011 - 08:57

L’allarme lo lancia l’assessore regionale all’Economia Armao: «Tagli ai trasferimenti statali fino al 59 per cento». Orazio Miloro: «Ufficialmente ci hanno comunicato decurtazioni minori, ma sono comunque preoccupato»

Federalismo fiscale si traduce, andando al sodo, anche e soprattutto in tagli ai trasferimenti. Tagli che, secondo una simulazione degli effetti derivanti dall’entrata in vigore effettuata dall’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao, provocherebbero veri e proprio sconquassi, con «palesi disomogeneità» da Comune a Comune. «Questo tipo di federalismo, tanto caro ad alcuni partiti politici – sostiene Armao – non ha come obiettivo il sanzionamento delle inefficienze, ma porta alla “canna del gas” le amministrazioni siciliane come, peraltro, sta realizzando anche con il bilancio della nostra regione». Tra i comuni siciliani, il più penalizzato sarebbe proprio Messina con una riduzione tendenziale pari a circa il 59 per cento dei trasferimenti. Un’enormità, specie in una città che si basa sui seppur pochi trasferimenti statali e regionali. Dopo Messina, ci sono Palermo (55 per cento) e Catania (43 per cento). Il punto è questo: nel 2011 non esisterà più nel bilancio dello Stato il capitolo di spesa sino ad oggi denominato -Trasferimenti agli Enti Locali-, ma un fondo denominato -sperimentale di riequilibrio-. Sarà alimentato da gettito dell’imposta di registro; imposta di bollo; imposta ipotecaria e catastale; tributi catastali speciali; Irpef relativa ai redditi fondiari e dalla cedolare secca sugli affitti. A partire dal 2014 ad ogni Comune verrebbero erogate quote del gettito derivante dai tributi sopra elencati attinenti agli immobili situati nel territorio di competenza dell’ente e sulla base dei fabbisogni standard. Dal 2014 l’altro canale di autonomia finanziaria deriverà dalla nuova imposta chiamata Imu (imposta municipale unica), ossia l’imposta che raggrupperà le attuali tasse comunali Ici e addizionale Irpef.

Allarmato ma meno catastrofico l’assessore comunale alle Finanze Orazio Miloro: «Io ho altre notizie, ma ufficiali. Il decreto del ministero degli Interni del 9 dicembre scorso parla di una decurtazione iniziale per il 2011 dell’11,72 per cento, il che significa un trasferimento minore esattamente di 13 milioni 712 mila euro. Una ulteriore decurtazione di 2 milioni di euro è prevista dalle Autonomie locali. E questa, sia chiaro, è una cosa che già ci preoccupa particolarmente. Il federalismo può essere positivo, perché responsabilizza realtà locali, ma non c’è dubbio che debba essere preceduto da momenti di perequazione e da un periodo di incubazione per passare al regime federativo. Aspettiamo i decreti attuativi, ma questo è un problema che ho già posto al tavolo dell’Anci».

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