Incarichi e consulenze, ci si mette pure l’Atm: 31mila euro ad un ispettore di Polizia per occuparsi di “sicurezza aziendale”

Incarichi e consulenze, ci si mette pure l’Atm: 31mila euro ad un ispettore di Polizia per occuparsi di “sicurezza aziendale”

Incarichi e consulenze, ci si mette pure l’Atm: 31mila euro ad un ispettore di Polizia per occuparsi di “sicurezza aziendale”

venerdì 24 Aprile 2009 - 08:18

L’affidamento è stato conferito il 28 febbraio scorso dal commissario La Corte. I tre consiglieri comunali Pergolizzi, Canfora e Guerrera si chiedono se la nomina sia «proceduralmente corretta e opportuna» e rilanciano: «Quanto costano tutte le collaborazioni del Comune?»

Cristofaro La Corte, commissario straordinario dell’Atm, con deliberazione commissariale n. 2 del 28 febbraio scorso, ha conferito incarico diretto per la trattazione di tutte le problematiche a qualunque titolo riguardanti la sicurezza aziendale al sig. Ettore Sciacca, ispettore della Polizia di Stato in quiescenza, per un periodo di nove mesi, da marzo a dicembre 2009, riconoscendo allo stesso un compenso di 31mila euro, Iva esclusa. La notizia circolava da qualche settimana, tra voci di corridoio e secche smentite. A rendere noto il tutto attraverso un’interrogazione sono oggi tre consiglieri comunali del centrodestra, i “brigugliani” del Pdl Nello Pergolizzi e Claudio Canfora e l’esponente dell’Udc, gruppo D’Alia, Mimmo Guerrera, i quali si pongono un quesito di fondo: «La nomina del sig. Ettore Sciacca è proceduralmente corretta e opportuna sul piano amministrativo?».

I tre consiglieri comunali citano tutta una serie di leggi (dalla n. 311 del 2004 alla Finanziaria 2008, concludendo con la 133 del 2008), sottolineando come gli indirizzi dati dal legislatore alle pubbliche amministrazioni sono precisi: gli incarichi devono essere motivati con l’assenza di strutture interne all’ente in grado di svolgere gli stessi servizi, e comunque devono essere comunicati alla Corte dei Conti. Il mancato rispetto di queste previsioni «costituisce illecito disciplinare e determina responsabilità erariale». La Finanziaria, peraltro, stabilisce che ogni ente locale deve emanare «norme regolamentari» in materia di affidamento di incarichi o consulenze, e che se è vero che i regolamenti degli uffici sono di competenze della giunta, e altrettanto vero che ciò deve avvenire nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal consiglio comunale.

A ciò va aggiunto il sale dell’operazione trasparenza del buon ministro Brunetta, con «l’obbligo di pubblicare sul proprio sito web i relativi provvedimenti completi di indicazione dei soggetti percettori, della ragione dell’incarico e dell’ammontare erogato», con la postilla che «in caso di omessa pubblicazione, la liquidazione del corrispettivo per gli incarichi di collaborazione o consulenza di cui al presente comma costituisce illecito disciplinare e determina responsabilità erariale del dirigente preposto». In breve, i dati che emergono dalla Finanziaria e che Pergolizzi, Canfora e Guerrera rimarcano sono i seguente: primo, «il consiglio comunale deve previamente fissare i criteri ai quali la Giunta dovrà attenersi nell’adozione delle norme regolamentari»; secondo, «la finalità di contenere la spesa pubblica per raggiungere l’equilibrio dei bilanci pubblici e gli obiettivi del patto di stabilità».

Forti di questo faldone di leggi, i tre consiglieri comunali investono il sindaco Buzzanca, attraverso un’interrogazione, di una lunga serie di quesiti, a parte quello centrale dell’opportunità di conferire l’incarico a Sciacca. Chiedono lumi sulla tipologia di contratto, se Sciacca verrà pagato con stipendio o parcelle professionali, se ci sono obiettivi da raggiungere legati all’incarico, se l’amministrazione ha provveduto a comunicare al dipartimento Funzione pubblica l’elenco dei collaboratori esterni e dei consulenti, se la giunta ha effettivamente emanato il regolamento previsto dalla Finanziaria 2008, quali provvedimenti sono stati emanati in questo senso, se è stata rispettata la direttiva dell’assessore regionale Ilarda sulla trasparenza dell’azione amministrativa (e dunque la pubblicazione sul web di consulenze e collaborazioni), e soprattutto se «le aziende e le società partecipate dal Comune di Messina, nell’attribuzione di incarichi di consulenza e collaborazione, hanno agito nel pieno rispetto della normativa e delle disposizioni citate in premessa». E ancora, Pergolizzi, Canfora e Guerrera chiedono al sindaco di conoscere «il costo annuale sostenuto dal Comune di Messina, dall’inizio della consiliatura a tutt’oggi, per gli incarichi conferiti», con un «report dettagliato sulle collaborazioni a titolo oneroso e non, assunte dall’inizio dell’anno 2008 e già definite e quelle tutt’ora in corso». Anche a Palazzo Zanca è partita l’operazione trasparenza.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007