Aumenti stabiliti in conseguenza dell'adeguamento Istat, ma la protesta rimane: «E' comprensibile che i nostri rappresentanti istituzionali non riescano a compenetrarsi nel dramma dei lavoratori»
6492 euro lo stipendio del sindaco Buzzanca, 5026 euro mensili al vice sindaco Ardizzone, 4215 euro ad assessori e presidente del consiglio comunale, 3384 euro al vice presidente Trischitta e 48000 euro annui al direttore generale Ribaudo. A fare i conti in tasca agli amministratori di Palazzo Zanca è il Coordinamento Lavoratori Messinesi Uniti, che in una nota spara a zero sulla decisione dell’amministrazione di aumentare le indennità, anche se c’è da chiarire, per onor di cronaca, che gli aumenti sono conseguenze degli adeguamenti Istat, che il sindaco e il vicesindaco, in qualità di deputati regionali, non percepiranno le indennità, e che lo stipendio di Ribaudo è più basso di quasi la metà rispetto a quello dei suoi predecessori.
Sta di fatto che il coordinamento punta l’indice contro l’amministrazione comunale, che «non sembra discostarsi dal clichè della politica nazionale, gli interventi demagogici e le promesse populistiche sfoggiate in occasione della nostra protesta in sede di Consiglio Comunale sono rimaste lettera morta, del previsto Consiglio Comunale aperto ai lavoratori per concertare le azioni utili a superare le emergenze non è rimasta alcuna traccia, delle denunce alla Procura della Repubblica annunciate all’unisono dai consiglieri e dal presidente Previti non si ha alcuna notizia. Di contro, nell’attesa del nulla di fatto per il grido d’allarme lanciato dai lavoratori, si nota un’attività frenetica e tanta alacrità da parte degli amministratori cittadini quando si tratta di aumentare i propri compensi».
«Se si pensa – si legge nella nota – che tali compensi sono la congrua aggiunta ad onorari e stipendi, anche statali, di cui gode ogni amministratore in virtù della propria professione esterna all’Amministrazione Comunale, risulta comprensibile il motivo per cui i nostri istituzionali non riescono a compenetrarsi sul dramma di lavoratori che nonostante l’impegno e i sacrifici non riescono a sbarcare il lunario».
«Intanto – scrivono i lavoratori – non si accenna a pagare gli stipendi dell’ATM, le denunce dei dipendenti del Mac Donald non hanno avuto alcun seguito, il settore scuola è massacrato da provvedimenti cinici che non tengono conto elle estreme esigenze dei ragazzi disabili e i precari marittimi continuano ad essere sfruttati da RFI sovvenzionata con risorse statali. In tutto questo caos organizzato il gruppo Caronte&Tourist continua a gestire il monopolio del traghettamento, aumenta il biglietto a proprio piacimento, sfrutta e distrugge le vie cittadine sottoposte al peso dei tir e si appresta a godere dell’ennesima concessione gratuita della Rada S. Francesco. Probabilmente la proverbiale apatia dei cittadini messinesi autorizza imprenditori e amministratori della cosa pubblica a curare i propri interesse rimandando alle calende greche la soluzione per il dramma di lavoratori, precari e disoccupati. Tale libertinaggio amministrativo forse era concepibile al tempo delle “vacche grasse- la crisi odierna non consente ulteriori alchimie, il CLMU annuncia azioni di lotta unitaria di tutti i lavoratori messinesi che si sosterranno a vicenda per rivendicare salari, diritti, dignità e tutela di ogni lavoratore che intende ridimensionare con la lotta dal basso lo strapotere politico/economico dei moderni datori di lavoro e della politica connivente».