Liquidazioni agli ex deputati, quanto ci costano i non eletti all'Ars

Liquidazioni agli ex deputati, quanto ci costano i non eletti all’Ars

Redazione

Liquidazioni agli ex deputati, quanto ci costano i non eletti all’Ars

mercoledì 30 Aprile 2008 - 07:58

Una voragine di 2,5 milioni di euro. Più di 110mila euro per D'Aquino, oltre 60mila per Sanzarello, circa 18mila per Ballistreri e Calanna

Soddisfatti o no, verranno -rimborsati- comunque. Gli ex deputati dell’Assemblea regionale che non sono riusciti ad ottenere la riconferma alle scorse elezioni del 13 e 14 aprile percepiranno una discreta liquidazione, che moltiplicata, in proporzioni diverse, per i 41 parlamentari diventati -ex-, crea una voragine paurosa di circa 2,5 milioni di euro nelle casse dell’Ars. Niente male, in tempi in cui si parla sempre di più di costi della politica e di sprechi da tagliare.

Ad ogni uscente spetta una cifra pari all’indennità mensile (quella base è di 11.700 euro, commissioni e consigli di presidenza esclusi) decurtata del 20 certo, moltiplicato per il numero di anni di presenza in parlamento. Fatti due conti, i più -liquidati- saranno Totò Cuffaro (sempre lui!) e Salvo Fleres di Forza Italia, che vantano 17 anni di deputazione: per loro si calcola una buona uscita di quasi 160mila euro. Diamo un’occhiata ai messinesi: il più -anziano- di Palazzo dei Normanni è Antonio D’Aquino (nella foto), che potrà consolarsi per non aver ottenuto, finora, nessuna poltrona di palazzo con una liquidazione di oltre 110mila euro. Dopo di lui Tatà Sanzarello, deputato nella dodicesima e nella quattordicesima legislatura, l’unica durata due anni invece dei canonici cinque: per lui, se i conti non ci ingannano, più di 60mila euro di Tfr.

E’ andata -peggio- a Maurizio Ballistreri, eletto con -Uniti per la Sicilia- nel 2006 e ripresentatosi, senza successo, con -Democratici Autonomisti-, e Francesco Calanna, diessino al quale la nascita del Pd non ha portato bene: per loro -solo- 18mila 720euro di liquidazione, e soprattutto niente pensione, perché la legislatura si è interrotta quando non era giunta nemmeno a metà.

Come l’Ars farà fronte a questo salasso? Al momento i 2,5 milioni non ci sono, sarà necessaria una legge che dovrà contemplare un finanziamento straordinario da parte della Regione nei confronti del Parlamento, da aggiungere ai circa 150 milioni di euro già trasferiti per il bilancio previsionale 2008. Viene da dire… -forse era meglio votarli-.

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