I mali dei servizi sociali e le responsabilità del commissario Sinatra

I mali dei servizi sociali e le responsabilità del commissario Sinatra

Redazione

I mali dei servizi sociali e le responsabilità del commissario Sinatra

venerdì 17 Ottobre 2008 - 07:12

L'ex ragioniere di Comune e Istituzione Gaetano Saja parla di “sbando istituzionale-, a partire dal taglio di oltre 2 milioni di euro operato nel dicembre 2007

Gaetano Saja contro Gaspare Sinatra. Ma non è, come potrebbe apparire, una questione personale. L’ex ragioniere generale del Comune e dell’Istituzione ai Servizi sociali, infatti, non ha mai risparmiato critiche nei confronti dell’ex commissario, soprattutto in merito alle politiche adottate proprio nel campo dei servizi sociali. E quando in questi giorni si parla di “piano di rientro- dovuto ad un buco da 2,2 milioni di euro, come annunciato dall’assessore al ramo Pinella Aliberti, Saja non può esimersi dal ricercare la fonte di quella voragine.

I guai, secondo Saja, iniziano nel dicembre del 2007, quando il commissario Sinatra comunica che i trasferimenti all’Istituzione, nel 2008, sarebbero scesi da 14,6 milioni a 12,8 milioni di euro. «Il minore trasferimento da parte del Comune di Messina – spiega – ha determinato la sospensione del servizio del servizio di – telesoccorso- a partire primo gennaio 2008, del servizio reso dalla casa famiglia -le Glicine- per ragazze gestanti, a partire dal mese di marzo 2008 e del servizio -assistenza domiciliare anziani- a partire dal primo ottobre 2008».

Proprio la sospensione del telesoccorso portò alla contestazione da parte della cooperativa cui era stato affidato, la “Comunità e servizio-, che si rivolse al prefetto il quale chiese spiegazioni al commissario. L’Istituzione informò quest’ultimo, racconta Saja, «che la sospensione dei servizi per l’utenza interessata si era resa necessaria per la riduzione dei trasferimenti finanziari decisa dal commissario regionale in sede di -Bilancio di previsione 2008- del Comune di Messina».

Pochi giorni dopo, il 18 dicembre 2007, si insediava il nuovo cda nominato da Sinatra. Saja ricorda che «fra i primi atti adottate dal nuovo consiglio di amministrazione si evidenzia, per originalità, la delibera n. 42 del 18/12/2007 con la quale viene prorogato il servizio di telesoccorso-, adottata in violazione del primo comma dell’articolo 183 del decreto legislativo 267/2000, in quanto priva di copertura finanziaria – impegno di spesa giuridicamente perfezionato. Nel dispositivo della citata deliberazione così espressamente si legge: -Ritenuto, altresì,necessario procedere ad una immediata proroga di tre mesi, nelle more dell’adozione del bilancio di previsione per l’esercizio 2008, dove sarà stanziata la somma che assicurerà il servizio per tutto l’anno-».

«Ritengo, a questo punto, di potere affermare – osserva Saja – che lo -sbando- istituzionale sulla correttezza degli atti amministrativi e/o contabili adottati dagli organi competenti, stia attraversando un periodo di incertezze procedurali determinate, soprattutto, sia con l’introduzione, sotto l’aspetto giurisdizionale del -falso grossolano- con il quale è stato resa legittima una delibera adottata dal Commissario Regionale, sebbene priva dell’attestazione di – regolarità tecnica-, obbligatoria per legge, da parte del dirigente competente per dipartimento, sia per l’assenza di controlli, sia sotto l’aspetto amministrativo che finanziario, sugli atti amministrativi preposti dagli organi competenti ai quali si rende possibile, per le carenze sopraccitate, effettuare ordinazioni prive della obbligatoria copertura finanziaria. Se ciò si fosse verificato, prima dell’entrata in vigore della – riforma Bassanini- sul pubblico impiego, il dirigente responsabile della irregolarità amministrativa e/o contabile non sarebbe stato -avvisato- dalla autorità giudiziaria, ma rinchiuso direttamente in una cella delle patrie galere, affidandone la custodia (le chiavi), per competenza territoriale, a Cariddi, personaggio eccellente della mitologia marinara messinese».

Stesso discorso si verificherà con la casa famiglia “La Glicine-: la commissione commissariale dovette procedere alla approvazione del -bilancio economico di previsione 2008 nonché del pluriennale 2008/2010- dell’Istituzione per i servizi sociali, al fine di prevedervi le risorse necessarie per la riattivazione di quei servi sospesi dal precedente Consiglio di Amministrazione. E’ qui, secondo Saja, che la commissione «compie, tutelandosi con l’arroganza politica, il più classico dei reati di -falsi in bilancio-», in quanto «per garantire copertura finanziaria ai servizi precedentemente sospesi dal precedente consiglio di Amministrazione, ha previsto una entrata collegata al trasferimento del Comune di Messina pari a 15,5 milioni, disattendendo, pertanto, la nota del commissario Regionale» (lo stanziamento, infatti, era di 12,8 milioni). Risultato, servizio prorogato anche in quel caso. «Il resto – conclude Saja – è storia dei nostri giorni».

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007