Messina è una città in ginocchio, a Palazzo Zanca nasce il tavolo anticrisi

Messina è una città in ginocchio, a Palazzo Zanca nasce il tavolo anticrisi

Messina è una città in ginocchio, a Palazzo Zanca nasce il tavolo anticrisi

venerdì 20 Marzo 2009 - 13:38

Prima riunione tra il sindaco , le organizzazioni sindacali e il mondo delle associazioni. Buzzanca: «Diventerà un momento istituzionale». Cgil, Cisl e Uil: «Confronto sul bilancio comunale»

Si è insediato a Palazzo Zanca il tavolo anticrisi convocato dal sindaco Giuseppe Buzzanca e attorno al quale si sono seduti sindacati e associazioni di categoria. All’ordine del giorno il più grande dei problemi: l’abisso profondo verso il quale sta cadendo la città di Messina. Il fatto che si sia deciso di riunire varie componenti del tessuto cittadino, grazie alla spinta delle organizzazioni sindacali e in particolare della Cgil che da mesi chiedeva insistentemente la convocazione di un tavolo, è già positivo e degno di nota, ma non può rimanere fine a sé stesso. La pensa così anche il sindaco Buzzanca, il quale ha dichiarato, al termine della riunione, che il tavolo «deve diventare un momento istituzionale per una verifica delle situazioni economiche e produttive della città di Messina». Perché è ovvio che al primo punto delle priorità non può non esserci il dramma della disoccupazione e le enormi difficoltà nelle quali operano le imprese cittadine.

Presenti, oltre ai segretari di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, anche i rappresentanti di Assindustria Messina, dalla quale è partito l’invito ad «agevolare procedure burocratiche più snelle per evitare rallentamenti al sistema del credito all’impresa», Confcommercio («occorre agire sul censimento degli esercizi commerciali, sulle aperture domenicali»), Ance Messina («necessaria una rilettura che ridimensioni in maniera riduttiva il piano regolatore generale»), e ancora Confesercenti, Cia-Agricoltura, Sada Casa, Confartigianato, Lega Coop, U.N.C.I., A.G.C.I., Confcooperative, Unicop, C.L.A.A.I., API-Industria, CONFAPI, C.N.A., Coldiretti e Confagricoltura.

Punto di partenza, il documento predisposto da Cgil, Cisl e Uil e che può essere considerato una sorta di “manifesto” del tavolo anticrisi. «E’ necessario e urgente – si legge – mettere in campo interventi coordinati, predisporre misure adeguate che non disperdano le poche risorse disponibili, per contrastare la crisi e dare adeguate tutele ai lavoratori e alle lavoratrici. Tale obiettivo è raggiungibile solo con il concorso di tutte le forze sociali, datoriali, istituzionali i quali sono chiamati ad individuare obiettivi e strumenti. L’istituzione di un tavolo operativo permanente anticrisi coordinato dall’Ente locale può rappresentare lo strumento idoneo al raggiungimento di tali obiettivi».

Uno dei primi terreni sul quale, secondo la triplice, è necessario confrontarsi è il bilancio del Comune, ormai vicino alla sua redazione definitiva, «per le decisioni sulle priorità di spesa, sul funzionamento della macchina comunale, la lotta agli sprechi, la qualificazione della spesa, politiche di sviluppo; sul trasporto pubblico locale, ciclo dei rifiuti, funzionamento delle partecipate. Sulle politiche sociali, per le quali, in una fase di profonda crisi come quella che stiamo attraversando, appare necessario stanziare adeguate risorse finanziarie e assicurare interventi idonei a sostenere il disagio, contrastare le povertà, la solitudine, l’emarginazione, affrontare la non autosufficienza».

E ancora, «procedere ad una rigorosa ricognizione al fine di individuare le risorse spendibili subito sul terreno di interventi di riqualificazione urbana e l’avvio di opere immediatamente cantierabili». Il tutto dovrà avere la copertura finanziaria che solo «una forte azione politica per rivendicare risorse economiche certe» potrà garantire. Anche il tavolo dà le sue priorità: «Piattaforma logistica di Tremestieri con il raddoppio degli approdi, la realizzazione della Via del Mare, il completamento degli svincoli di Giostra e Annunziata, il raddoppio della Messina-Catania, l’effettiva realizzazione della metropolitana del mare, l’avvio del servizio della metroferrovia, la valorizzazione anche economica del water-front, la riqualificazione della zona falcata. Bisogna contrastare le dismissioni di RFI sia per il trasporto passeggeri che per quello merci, nel trasporto locale e in quello a lunga percorrenza, nel settore della navigazione».

La crisi c’è, e questo si sapeva, adesso c’è pure il tavolo per affrontarla. L’auspicio è che almeno una volta, in questa città, si riesca a passare dalle parole ai fatti.

(La foto di Dino Sturiale: una nave Rfi lascia Messina, immagine simbolo della crisi della città)

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