Messina senza sindaco: la cronistoria dei fatti.

Messina senza sindaco: la cronistoria dei fatti.

Redazione

Messina senza sindaco: la cronistoria dei fatti.

mercoledì 03 Ottobre 2007 - 14:37

Il Cga accoglie il ricorso principale di Antonino Di Trapani e invalida le elezioni amministrative del 2005. (Nella sezione -download- il testo della sentenza)

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa «annulla le consultazioni elettorali per il rinnovo delle cariche municipali di Messina, svoltesi il 27 e 28 novembre 2005». La tanto attesa sentenza è stata resa nota ieri pomeriggio: Messina è nuovamente senza sindaco, va incontro ad un nuovo commissariamento e nuove elezioni amministrative. Il provvedimento è il numero 200700907, e accoglie il ricorso principale presentato nel febbraio scorso.

Le origini di questa storia risalgono proprio alle elezioni amministrative del novembre 2005. Dopo due anni di commissariamento Sbordone, frutto della decadenza di Giuseppe Buzzanca (An) dalla carica di sindaco essendo ineleggibile per la condanna per peculato d’uso, Messina torna al voto. Sono cinque, inizialmente, i candidati: Francantonio Genovese per il centrosinistra, Luigi Ragno per il centrodestra, l’outsider Nunzio Romeo per l’Mpa, Filippo Clementi di Forza Nuova e infine Antonino Di Trapani, napoletano, che si presenta a capo di una lista, anch’essa formata tutta da corregionali del candidato a sindaco, del Nuovo Psi, formazione politica “figlia- di Gianni De Michelis.

Nel frattempo, ai piani alti di Roma, si gioca una partita politica e giuridica tra lo stesso De Michelis e Bobo Craxi: oggetto del contendere, la “paternità- socialista e soprattutto l’utilizzo dello storico simbolo del garofano. Querelle che, inevitabilmente, crea scompiglio anche nella macchina elettorale di Messina: come considerare la posizione della lista del Nuovo Psi? L’orientamento di massima del Consiglio di Stato sarebbe quello di procedere regolarmente, per poi analizzare solo a elezioni concluse gli eventuali ricorsi. Se si fosse agito così, quasi certamente oggi non ci sarebbe nessuna spada di Damocle sulle teste dell’amministrazione comunale. Invece il Tar di Catania decide di eliminare dalla scheda la lista dei candidati del Nuovo Psi, e di conseguenza anche la candidatura di Di Trapani. La commissione elettorale non può che eseguire gli ordini, dando il via alle votazioni senza Nuovo Psi.

Come sappiamo, le elezioni le vincerà Genovese, dopo il ballottaggio con Ragno. Ma i neo socialisti non si danno per vinti, anche perchè il colpo di scena arriva da una sentenza della Terza sezione del Tribunale civile di Roma, che dà ragione a De Michelis nella querelle con Bobo Craxi, investendolo, così, della carica di segretario del Nuovo Psi, e rendendo legittimo, a tutti gli effetti, l’utilizzo del simbolo del garofano e, di conseguenza, anche la presentazione di un candidato a sindaco alle amministrative di Messina. Di Trapani e il Nuovo Psi presentano ricorso al Tar di Catania, il quale, però, pur accogliendone alcuni punti, nel novembre 2006 lo respinge di fatto, rendendo valide le elezioni di Messina. Ma non finisce qui. Il 2 febbraio scorso il Nuovo Psi presenta un ulteriore ricorso sulla sentenza del Tar di Catania, stavolta al Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo, il quale si riunirà, poi, il 21 giugno scorso per la discussione in merito, sotto la presidenza di Riccardo Virgilio.

Inizia, e prosegue per tutta l’estate, il tam-tam sulle voci che si diffondono sull’esito del ricorso, in molti giurano di aver letto una sentenza che non esiste, fino all’epilogo di oggi, con la sentenza, scaricabile in allegato, che dichiara decaduto il sindaco.

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