I misteri dell'Istituzione dei Servizi sociali nel confronto tra Calarco e Sauta

I misteri dell’Istituzione dei Servizi sociali nel confronto tra Calarco e Sauta

Redazione

I misteri dell’Istituzione dei Servizi sociali nel confronto tra Calarco e Sauta

lunedì 24 Novembre 2008 - 14:55

L'ex componente della commissione tecnica a suo tempo “guidata- da Vernaci ribadisce tutte le accuse mosse all'ex presidente, che si difende: «Corretta la mia gestione». I dubbi sul bilancio

Un confronto serrato, con toni anche accesi, e tanti, troppi “misteri- che continuano ad avvolgere l’Istituzione dei Servizi sociali. L’ente oggi è tornato protagonista della I commissione consiliare, che ha ospitato l’ex componente della commissione tecnica che l’ha guidato durante l’era Sinatra, Giovanni Calarco, autore di una relazione di fuoco che ha fatto calare pesanti ombre sulla gestione precedente, quella presieduta dall’oggi consigliere comunale, nonché componente della commissione stessa, Elio Sauta.

I due non si sono fatti sfuggire l’occasione per confrontarsi e, ognuno con le proprie ragioni, per ribadire posizioni e punti di vista. Calarco non si è mosso di un millimetro rispetto alle pesanti accuse lanciate nei confronti di Sauta. La gestione di quest’ultima è stata definita «per nulla finalizzata all’interesse pubblico se non chiaramente illegittima ed in alcuni atti addirittura illecita», con i componenti del Cda e il direttore generale che sarebbero stati spesso -esautorati-, con il contributo di «assistenti sociali compiacenti». E ancora, l’ex commissario parla di «accordi in spregio ad ogni regola di compatibilità con enti privati di formazione», di -abusi- a scopi personali dell’uso del telefonino (bollette bimestrali da 650 euro l’una) e punta il dito contro la delibera relativa alla «creazione e l’affidamento a gara del centro polifunzionale di San Filippo, per anni tre, per l’importo di € 2.340.000,00», pur non essendoci la disposizione nel bilancio vigente delle somme necessarie. Calarco denuncia anche errori nella formulazione di bilanci (non iscritte somme provenienti dall’Ausl n. 5 per circa 1,5 milioni) e «la presenza celata, non riconosciuta in atti ufficiali, dagli organi sia politici che finanziari di numerosi debiti che sembrerebbero fare carico sul bilancio dell’Ente».

«Ho smontato punto per punto le tesi di Calarco – afferma Sauta al termine della seduta di oggi – fermo restando che confermo l’intenzione di adire alle vie legali e di denunciare Calarco per calunnia. La mia gestione è stata improntata alla correttezza». L’ex commissario, anche nella controreplica offertagli dalla commissione, presieduta prima da Giuseppe Melazzo e poi da Giorgio Muscolino, ha ribadito tutti i punti, aggiungendo che ci sono altre due relazioni degli altri componenti della commissione tecnica, Salvatore Vernaci e Giovanna Cucinotta.

Ad aggiungere misteri e perplessità all’affaire Istituzione c’è la questione relativa al bilancio di previsione 2008: nonostante il commissario Sinatra avesse annunciato un taglio di oltre 2 milioni di euro, il bilancio fu redatto dai commissari come se il taglio non ci fosse stato. «Erano servizi essenziali per la cittadinanza» ha spiegato oggi Calarco, ricordando che Vernaci stesso, in una nota, scrisse che la commissione non si era volutamente attenuta alle indicazioni di Sinatra. Una vicenda sulla quale i consiglieri comunali vogliono vederci chiaro.

Intanto, in vista del consiglio di domani, è stata convocata una seduta straordinaria della I commissione per domani pomeriggio alle 17: argomento di discussione, ancora i debiti fuori bilancio. Per cinque di essi, tra i quali il “pesce grosso- da quasi 5 milioni di euro, mancherebbe ancora la relazione dell’ufficio legale.

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