Personale ispettivo, la Cgil dichiara lo stato di agitazione

Personale ispettivo, la Cgil dichiara lo stato di agitazione

Redazione

Personale ispettivo, la Cgil dichiara lo stato di agitazione

martedì 25 Settembre 2007 - 13:54

Solo 8 le unità previste per la Vigilanza tecnica. Tagli anche ai fondi per le missioni.

«Siamo alle solite logiche autoreferenziali della politica». L’accusa è di Clara Crocè, segretaria provinciale della Fp (Funzione pubblica) Cgil di Messina, che spiega così le ragioni per le quali non è stato firmato il Piano lavoro 2007 proposto dal direttore provinciale dell’Ispettorato Elio Coletta, proclamando lo stato di agitazione. Un no motivato da un’organizzazione del lavoro e delle risorse che «penalizza la fase ispettiva e quindi quella della prevenzione agli infortuni. Facile – aggiunge la Crocè – all’indomani di ogni incidente dire belle parole e fare promesse, ma le parole restano tali se poi si tagliano fondi e si trasferisce il personale».

Il punto focale della protesta della Fp Cgil è il calo delle unità di personale addette alla Vigilanza tecnica per pensionamenti, trasferimenti o promozioni: 8 le unità previste dal Piano 2007, più una nona a tempo parziale, per quell’area che si occupa di prevenzione e infortuni sul lavoro sull’intero territorio provinciale. A questo si aggiunge la riduzione, da parte dell’assessore regionale al Lavoro Santi Formica, del budget dell’Ispettorato, da cui il taglio ai fondi per le missioni.

«Come si può pensare – chiede la Crocè – di fare prevenzione sull’intero territorio della nostra provincia con appena 8 ispettori e mezzo? Senza contare che il direttore dell’unità operativa è stato trasferito, non si capisce bene se per promozione o rimozione, e che la direzione è stata assunta ad interim dal direttore generale Coletta». E sulle missioni: «Se non ci sono soldi per le missioni non si possono fare le ispezioni, è evidente. In compenso, si destinano risorse per il lavoro straordinario dell’archivio».

Ecco, dunque, cosa chiede la Fp Cgil all’assessorato presieduto da Santi Formica. «Chiediamo – dice la Crocè – una nuova Pianta organica che stabilizzi il personale precario là dove effettivamente serve per svolgere l’attività dell’Ispettorato, cioè la prevenzione e repressione dei comportamenti che mettono a rischio i lavoratori. Riteniamo – in conclusione – inoltre pregiudizievole per gli Ispettori avere doppi incarichi, operativi e tecnici per esempio, che sottraggono tempo e energie alla attività ispettiva che va invece privilegiata».

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