Privatizzazione di Tirrenia, il Governo proceda al commissariamento

Privatizzazione di Tirrenia, il Governo proceda al commissariamento

Redazione

Privatizzazione di Tirrenia, il Governo proceda al commissariamento

lunedì 09 Febbraio 2009 - 16:21

Lo propongono Garofalo, D’Alcontres, Germanà e altri nove parlamentari del Pdl. «L’attuale vertice aziendale è immobile e va sostituito. Necessario garantire la continuità territoriale e salvaguardare i lavoratori»

Si torna a parlare di Tirrenia. «Per il perseguimento dell’obiettivo della più rapida conclusione del processo di privatizzazione del gruppo, non sarebbe opportuno procedere alla sostituzione dell’attuale vertice aziendale, constatato il relativo immobilismo, e nominare un commissario straordinario, ponendo in essere la medesima strategia attuata per il processo di privatizzazione di Alitalia?». A chiederlo, attraverso un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono il deputato nazionale del Pdl Enzo Garofalo (nella foto) insieme agli altri messinesi Francesco Stagno D’Alcontres e Nino Germanà e ad altri esponenti del Pdl. I quali chiedono anche «quali misure il Governo intenda porre in essere affinché nel processo di privatizzazione vengano realmente salvaguardati i livelli occupazionali e di tutela dei dipendenti del gruppo» e «quali misure intenda adottare al fine di garantire la continuità e la qualità del servizio per le tratte che non rivestono interesse di mercato ma che risultano indispensabili per assicurare la continuità territoriale, il diritto alla mobilità dei cittadini e l’erogazione dei servizi essenziali ed, in particolare, se per le suddette tratte intenda prevedere un regime di sovvenzioni».

Un po’ di numeri. «Il gruppo Tirrenia – ricordano i deputati – di cui fanno parte anche le società regionali Caremar, Saremar, Siremar e Toremar, ha una flotta di ottanta navi e trasporta ogni anno 12 milioni di passeggeri, due milioni di auto al seguito e 6,5 milioni di metri lineari di veicoli commerciali ricevendo sovvenzioni pubbliche nell’ordine dei 200 milioni di euro annui». D’altronde la stessa Commissione europea «ha richiesto allo Stato italiano di fornire precise indicazioni sulle modalità attraverso le quali intende procedere alla privatizzazione della Tirrenia ed alla messa a gara dei servizi per i quali si intende prevedere l’utilizzo di convenzioni».

«Successivamente – ricordano i deputati – il Governo dopo aver prima disposto attraverso il decreto “anticrisi” convertito nella legge 2/2009 stanziamenti per nuove convenzioni con Tirrenia per gli anni 2009-2011, ha poi inserito nel decreto legge 30 dicembre 2008, n. 207 una norma che prevede la proroga delle convenzioni appena scadute per tutto il 2009. In considerazione dell’ormai avvenuta scadenza delle convenzioni ventennali è necessario definire un quadro normativo il più trasparente possibile che assicuri la continuità territoriale, la libera concorrenza ed il rispetto delle leggi comunitarie».

Secondo Garofalo e gli altri parlamentari «risulta di fondamentale importanza tenere separati due processi che, sebbene strettamente connessi, sono profondamente diversi: da un lato la privatizzazione del gruppo Tirrenia, dall’altro l’esigenza di assicurare la mobilità dei cittadini attraverso nuove gare aperte ai vettori comunitari per la stipula dei contratti di servizio pubblico già sovvenzionati nel 2009. Occorre ancora rilevare l’evidente immobilismo dei vertici Tirrenia considerando che da molti anni, sin dalle prime decisioni della Commissione europea nei confronti delle società regionali del gruppo (2004) ed ancor prima della Tirrenia stessa (2001) nulla è stato fatto per preparare l’azienda alla fine dell’era delle convenzioni ventennali».

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