Progetto -Asasi-: Assistenza sanitaria per gli immigrati

Progetto -Asasi-: Assistenza sanitaria per gli immigrati

Progetto -Asasi-: Assistenza sanitaria per gli immigrati

mercoledì 08 Aprile 2009 - 13:20

Presentazione stamattina alla Provincia. L'assessore alla Solidarietà Sociale Pio Amadeo: “E' importante promuovere strumenti innovativi di tutela per gli ultimi della nostra società”

L’assessore provinciale alla Solidarietà Sociale, Pio Amadeo ha presentato stamattina, nel corso di un convegno che si è tenuto nel Salone degli Specchi, il progetto -Asasi- (Assistenza Sanitaria e Accoglienza Stranieri Irregolari). All’appuntamento hanno partecipato i rappresentanti di Enti ed associazioni che opereranno congiuntamente alla Provincia regionale, per la realizzazione del progetto sperimentale che si rivolge agli immigrati regolari ed irregolari: il rettore dell’Università degli Studi, Francesco Tomasello; il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera universitaria, Sebastiano Coglitore; il direttore dell’U.O.C. di Malattie infettive, Giuseppe Sturniolo; il responsabile provinciale della -Comunità di Sant’Egidio-, Andrea Nucita; il rappresentante dell’associazione -Santa Maria della Strada-, padre Francesco Patì ed il presidente dell’ANOLF-CISL, Dino Calderone.

-Il Progetto – ha spiegato l’assessore alla Solidarietà sociale, Pio Amadeo – nasce dalla necessità di promuovere strumenti innovativi di tutela per gli ultimi della nostra società, clochard, nomadi, irregolari spesso solo temporaneamente presenti sul nostro territorio che necessitano di cure e di assistenza sanitaria. Abbiamo constatato come il territorio della provincia di Messina sia diventato terra di immigrazione e sia spesso chiamato a confrontarsi con stranieri provenienti, nella stragrande maggioranza dei casi, dai paesi poveri che vivono, nei nostri territori, in condizioni di marginalità economica, di marginalità sociale e relazionale a causa delle barriere non solo giuridiche e burocratiche, ma anche culturali, nonché, della mancanza di sistemi di accoglienza complessiva-.

Il Progetto, nella consapevolezza delle rilevanti problematiche relative all’accesso alle strutture sanitarie da parte degli stranieri, con particolare riguardo ai non iscritti al Servizio sanitario nazionale, compresi gli stranieri temporaneamente presenti, propone una ipotesi sperimentale, seppure normata, di soluzione del problema attraverso la realizzazione di un punto salute e l’individuazione di percorsi specifici che consentano di rispondere tanto ai bisogni di salute, quanto all’esigenza di limitare l’uso improprio delle strutture.

-Il punto salute, elemento centrale del progetto ASASI – ha continuato Amadeo – è stato realizzato di concerto con il Reparto di Malattie infettive del Policlinico universitario, luogo in cui lo stesso avrà sede: un vero e

proprio ambulatorio che, in orari e giorni stabiliti, fornirà assistenza sanitaria gratuita a quanti siano temporaneamente presenti sul nostro territorio ed abbiano problemi di salute-.

Al progetto ha aderito l’Università degli Studi, che attraverso i mediatori culturali svolgerà un’azione di facilitazione delle relazioni e di guida ai servizi. Hanno, altresì, aderito al percorso taluni soggetti del Terzo Settore quali la Comunità di Sant’Egidio e l’associazione , da anni impegnate accanto ai senza fissa dimora ed agli immigrati, che avvieranno un’importante opera di sensibilizzazione degli immigrati perché scelgano di curarsi in sicurezza ed affiancheranno l’assessorato nell’attivazione di uno sportello provinciale immigrati.

-Garantire a tutti l’assistenza sanitaria è un obbligo non solo morale, ma anche un dovere giuridico – ha ribadito l’assessore Amadeo – specie laddove precarie

condizioni di vita possano favorire l’insorgenza di gravi patologie e la diffusione di malattie infettive o tipiche di altri territori anche nella nostra popolazione. E’ stata imboccata la strada dell’operatività, sono stati predisposti i protocolli ed organizzati, gli orari di apertura, i luoghi e le prestazioni di natura specialistica cui sarà possibile accedere, avendo già acquisito la disponibilità dei primari di diversi reparti. Sta ora a noi riuscire a dare la massima risonanza all’iniziativa, affinché si scacci la diffidenza in capo agli immigrati temporaneamente presenti nel nostro territorio che, pur se affetti da malattie, non si sottopongono a cure per il timore di essere rimpatriati-.

Foto Dino Sturiale

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