Scopriamo quale mestieri svolgono i rappresentanti del consiglio provinciale al di fuori dell'attività politica
Commissioni, sedute di consiglio, a volte tutto di fretta: c’è il lavoro che ci aspetta. Ecco quale sono le professioni che svolgono i quarantacinque consiglieri di palazzo dei Leoni oltre l’attività politica. La categoria più rappresentata è quella dei dipendenti, ben undici, di diverso colore politico, misti tra quelli che lavorano presso una pubblica amministrazione e in aziende private. Due sono invece i funzionari, entrambi autonomisti, Bartolotta e Previti (agenzia delle entrate).
Niente rischi in caso di malori in aula. Quando sono presenti, in ben sei potrebbero intervenire: Passaniti, Scimone (Oncologo) e Bivona (medico dirigente I livello) per il Pdl, Rao e Miano (chirurgo) per il Pd e Bonfiglio (chirurgo) per l’Udc. Quattro gli avvocati, con il Cento con D’Alia che sfodera il presidente Fiore insieme a Vicari, il Pdl la Parisi, mentre l’opposizione prova a -difendersi- con il -piddino- Gullo. Così come quattro sono gli imprenditori, con l’Udc sempre avanti grazie a Sidoti, Mazzeo e Francilia (corrente D’alia), mentre Miracula porta la bandiera per il Pdl. Tre coloro che risultano ancora studenti universitari o comunque vicini alla laurea, due della -Gioventù della Libertà-, Magistri e Rella, con Cerreti dell’Mpa. Due i liberi professionisti e coloro che lavorano in banca, mentre solitari a rappresentare la categoria troviamo un architetto (Lombardo), un geometra (Testragrossa), un artigiano (Barbera) e perfino un pensionato (il -saggio- Summa). Senza dimenticare altre figure come un segretario in un centro di formazione, un docente in un centro di formazione, un responsabile di ufficio Uil, un operatore sociale Acli e un addetto alllo sportello multifunzionale Efal.
E per concludere la chicca dei titoli di studio: secondo quanto ci risulta infatti, ben 22 sono i laureati in consiglio, 19 i diplomati e 4 coloro che possiedono solo la licenza media. Non male rispetto alla media nazionale.
