Randagismo. Rao (Pd): “Lotta al fenomeno ma nel rispetto degli animali”

Randagismo. Rao (Pd): “Lotta al fenomeno ma nel rispetto degli animali”

Randagismo. Rao (Pd): “Lotta al fenomeno ma nel rispetto degli animali”

mercoledì 18 Marzo 2009 - 11:30

Il segretario provinciale immagina una gestione sovra comunale e consorziale. Messina e la sua provincia non sono assolutamente escluse dal problema

La recente tragedia del bimbo di Ragusa, sbranato dai cani randagi, insieme ai tantissimi casi segnalati negli ultimi tempi, anche nel nostro territorio, impongono alle amministrazioni comunali ed all’ASL territoriale, obblighi ben precisi in materia, con responsabilità che ancor più oggi non possono più essere sottaciute. Tanti sono i casi registrati ad esempio in città. Diverse le segnalazioni giunte in redazione nelle scorse settimane e provenienti da lettori di diverse zone della città, come ad esempio Giostra. E ieri anche l’Università di Messina ha sollecitato un intervento da parte degli organi competenti nella cittadella universitaria dell’Annunziata.

“C’è l’esigenza di pianificare una seria azione d’intervento rispetto la problematica del randagismo e dei rischi a questo connessi, che non sono solo quelli legati agli attacchi alle persone ma ad esempio il veicolo di malattie varie – commenta il segretario provinciale del Pd Pippo Rao. E se il problema in una città come Messina è allarmante, ed in alcuni casi inquietante se si pensa agli animali sfruttati per le lotte connesse alle scommesse clandestine, che quando non sono più utili allo scopo vengono abbandonati per strada, dopo averli addestrati alla violenza, per i piccoli comuni è ancora più complicato gestire il fenomeno. Perché allora non immaginare una gestione sovra comunale e consorziale, su base provinciale o magari distrettuale degli aspetti legati alla gestione del problema?”

Intanto i dati del Ministero della Salute sono preoccupanti. Dai dati rilevati sul territorio nazionale risulta che in molte regioni, soprattutto del Sud, il fenomeno del randagismo, ha raggiunto livelli drammatici ed è spesso fuori controllo.Dall’ultima rendicontazione annuale (riferita all’anno 2006) inviata dalle regioni e dalle province autonome al Ministero della Salute, risultano 6.000.000 cani di proprietà e 590.000 cani randagi di cui solo un terzo ospitati nei canili rifugio. In Sicilia ( ultimo aggiornamento a gennaio 2008) il numero presunto di cani randagi è di 68.000.

Rao sollecita i Sindaci, ed in particolar modo il Sindaco di Messina, ed il Direttore Generale dell’ASL: “Dicano che cosa si sta facendo e cosa si vorrà fare per la lotta al randagismo, che deve comunque essere accompagnata da una valida azione di tutela e rispetto per gli animali. Le due cose non sono incompatibili, e vi sono tanti esempi virtuosi in molte realtà del nostro paese”. Chiede inoltre di sapere quanti progetti ed opere per la lotta all’abbandono degli animali ed al randagismo e per la diffusione della cultura del possesso responsabile, per la città di Messina, sono stati ottenuti negli anni sulla base delle normative in materia ed in particolar modo: Legge 29 dicembre 2003, n. 376 -Finanziamento di interventi di opere pubbliche-.Decreto Ministeriale 13 maggio 2005 “Determinazione dei criteri per la ripartizione dei fondi per la prevenzione e lotta al randagismo”.Decreto ministeriale del 12 giugno 2008. Decreto Ministeriale del 29 dicembre 1992. Fondo per la tutela del benessere e per la lotta all’abbandono degli animali da compagnia istituito dalla legge 14 agosto 1991, n. 281.

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