Saitta: «Inattendibili le voci sulla sentenza del Cga»

Saitta: «Inattendibili le voci sulla sentenza del Cga»

Redazione

Saitta: «Inattendibili le voci sulla sentenza del Cga»

martedì 11 Settembre 2007 - 16:08

Il vicesindaco getta acqua sul fuoco, confida nel “buon senso- e applaude l'eventuale leadership di Genovese al Pd regionale

Ritorno alle elezioni? Possibile, per carità, ma nessuno può giurare di aver letto la sentenza. Lo conferma Antonio Saitta, vicesindaco di Messina, nonché avvocato. Il quale, a precisa domanda su quale credibilità dare a chi diffonde da settimane voci su voci, risponde così: «Assolutamente nessuna. Anzi – prosegue Saitta – credo che siano voci messe in giro da millantatori e pettegoli, di cui la città è piena. Anche perché se avessero un minimo di fondamento, configurerebbero degli illeciti, perché la sentenza fin quando non è depositata in cancelleria è un atto interno al collegio, coperto da segreto, e divulgarlo rappresenterebbe un reato per chi lo ha divulgato e per chi lo utilizza. D’altronde, anche durante il cosiddetto “caso Buzzanca-, molti ricorderanno che prima di ogni udienza qualcuno ben informato dichiarava di sapere già l’esito, e poi veniva puntualmente smentito dai verdetti, e così credo che sarà anche stavolta».

Giuridicamente crede che ci siano le condizioni perché il ricorso del Nuovo Psi venga accolto?

«Per certi versi posso essere considerato parte in causa, essendo un componente dell’amministrazione, dunque il mio giudizio può essere viziato da una visione di parte. Io, comunque, ritengo che queste condizioni non ci siano, perché la sentenza del Tar che ha rigettato alcuni e accolto altri ricorsi, confermando però il risultato elettorale, è una sentenza estremamente motivata, sono più di cento pagine di argomentazioni giuridiche estremamente elaborate e complesse, per le quali non vedo ragioni di discostarsene. Ma certo non sono io il giudice, io sono un cittadino che non può non rivelare che comunque si è trattato di un incidente, verificatosi per una lista composta solo da cittadini residenti a Portici, in provincia di Napoli, non messinesi, esclusa non per l’operato degli uffici ma del Tar di Catania, che l’ha ritenuta illegittimamente confezionata».

Visto che ci ritroveremmo con una sorta di record, due commissariamenti consecutivi, cosa non proprio gratificante per la città, potrebbe prevalere il buon senso?

«Non c’è dubbio. Il buon senso, per altro, è un elemento di giudizio che i magistrati saggi tengono nella dovuta considerazione».

E’ una spada di Damocle che rende difficile il lavoro dell’amministrazione, oppure state andando avanti come se niente fosse?

«Come si può vedere stiamo programmando il futuro (Saitta aveva appena terminato di presentare il piano di dismissione degli immobili comunali, ndr), non solo io personalmente ma anche il sindaco e la Giunta. Non ci facciamo condizionare, altrimenti sarebbe impossibile governare».

A proposito del sindaco, ritiene che l’accavallarsi di cariche, qualora dovesse essere Genovese il leader del Partito Democratico, possa complicare le cose?

«Credo che invece questa posizione rafforzerebbe la città. Noi abbiamo sofferto in tutti questi anni di un deficit di forza politica, e incarnare la leadership regionale del più importante partito italiano, quale sarà il Pd, non potrà che riportare Messina al centro del dibattito politico regionale e nazionale».

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