Santalco: «L'Authority? Non si è tenuto conto degli interessi della città»

Santalco: «L’Authority? Non si è tenuto conto degli interessi della città»

Redazione

Santalco: «L’Authority? Non si è tenuto conto degli interessi della città»

martedì 18 Settembre 2007 - 10:43

Il presidente dello Iacp parla di risanamento e dei rapporti con Palazzo Zanca, della mancata riconferma di Garofalo, e del futuro politico della città

Risanamento, politica, ma anche e soprattutto quello che è ormai l’argomento degli argomenti in città: il commissariamento dell’Autorità portuale. Questi i temi che abbiamo trattato con il presidente dello Iacp Giuseppe Santalco (nella foto), il quale era stato uno dei primi ad intervenire sulla mancata riconferma di Enzo Garofalo, esprimendo il suo disappunto su una scelta chiaramente politica, più che tecnica.

Ma partiamo da quello che è l’ambito specifico nel quale opera l’Istituto Autonomo Case Popolari: il risanamento. Nei giorni scorsi è stato illustrato il cronoprogramma, oggi parliamo dei rapporti che in questi due anni di amministrazione Genovese sono intercorsi tra lo Iacp e il Comune. «Rapporti di collaborazione reciproca – spiega Santalco – anche perché ritengo che il risanamento può procedere solo se c’è una sinergia tra gli enti interessati. Anche perché non dimentichiamo che l’Ente titolare dei vari finanziamenti è il Comune. E’ innegabile, però, che bisogna dare un’accelerata, procedere con il nuovo cronoprogramma, per fronteggiare i problemi ancora irrisolti. In particolare, le maggiori criticità riguardano le zone di Fondo Fucile, Fondo Saccà e Maregrosso. Da parte nostra, tutte le opere che erano state previste sono state o già realizzate, o date in appalto, o in fase di progettazione». Pochi gli ambiti sui quali c’è un certo ritardo. «Sinceramente non dipendono da noi i ritardi che ci sono: su Bisconte, in particolare, attendiamo la variante del Comune, mentre per quanto riguarda il Centro Socio-pastorale, lì abbiamo trovato terreni sui quali incombevano edifici abusivi, e quindi la situazione si è complicata di conseguenza».

In città, in questi giorni, non si parla d’altro: politicamente, il commissariamento dell’Autorità portuale fa discutere, eccome. «Su questo argomento – esordisce Santalco – e in generale sulla situazione politica attuale della città, faccio due tipi di ragionamento. Il primo è che il sindaco Genovese non ha tenuto conto dell’interesse della città, che era quello di mantenere, anche come commissario, Enzo Garofalo all’Authority. La stampa e l’opinione pubblica avevano espresso apprezzamenti per il suo operato, ma il sindaco, e di conseguenza il ministro, hanno preferito interessi di partito, interessi “particolari-, diciamo. C’è poi una contraddizione in termini nelle dichiarazioni che lo stesso Genovese ha rilasciato: da un lato dice che Garofalo ha operato bene, e dall’altro sostiene che è giusto cambiare. Il secondo ragionamento che faccio è di ordine politico. Questo nuovo incarico che Genovese andrà a ricoprire quale segretario del Partito Democratico, ma anche quello di semplice candidato, credo che non potrà che distogliere la sua attenzione dalle problematiche della città. Dovrà necessariamente essere presente, da qui al 14 ottobre, giorno delle primarie, in tutta la provincia e in tutta la regione, proprio in un momento così delicato quale è quello che Messina sta vivendo».

Inevitabile un cenno alle tante voci che si rincorrono su un possibile ritorno alle elezioni. Un danno per la città? «Se ci sarà la possibilità, noi riteniamo di poter andare a votare sia alla Provincia che al Comune. Questo è un campo giuridico, e se il Cga deciderà in questo senso, l’eventuale commissariamento sarà un passaggio obbligato. Politicamente, c’è da considerare che in città c’è poco o niente da ricondurre all’attuale amministrazione, e quelle poche cose – conclude Santalco – sono da attribuire alle precedenti amministrazioni».

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