Santalco: «Sciogliamo Messinambiente»

Santalco: «Sciogliamo Messinambiente»

Redazione

Santalco: «Sciogliamo Messinambiente»

mercoledì 03 Ottobre 2007 - 13:04

Il capogruppo Udc lancia il sasso nel corso della seduta aperta del Consiglio sulla gestione dei rifiuti

L’occasione era di quelle irrinunciabili. Quale contesto migliore della seduta aperta del Consiglio Comunale sulla gestione dei rifiuti per proporre, con un ordine del giorno che sarà trattato successivamente, lo scioglimento di Messinambiente? Carmelo Santalco, capogruppo Udc, questa occasione non se l’è lasciata scappare, e proseguendo una battaglia che lui in Consiglio, e il suo partito a tutti i livelli, hanno iniziato mesi fa, presenta un ordine del giorno dai toni forti e precisi, corredato poi da un intervento in aula che esamina a tutto tondo la tematica rifiuti.

Santalco parte dal presupposto che «il sistema di gestione dei rifiuti del Comune di Messina presenta ormai da tempo dei punti critici di inefficienza» e che «in atto esistono due soggetti entrambi preposti alla gestione dello smaltimento rifiuti e raccolta differenziata». La contemporanea presenza di Messinambiente e Ato3, secondo il consigliere, «costituisce uno sperpero di denaro pubblico», considerando sia il fatto che «Messinambiente gestisce oggi il servizio di raccolta differenziata in maniera poco efficiente rispetto ai livelli minimi stabiliti dalla legge» sia che la struttura organizzativa potrebbe assorbire le funzioni svolte da Messinambiente, e gli stessi operai e le maestranze qualificate. «Un tale intervento – prosegue Santalco – costituirebbe soltanto un primo passo avanti verso il generale processo di risanamento economico che oggi si impone nella gestione dei rifiuti nella nostra città anche in termini di organizzazione e di qualità del servizio reso ai cittadini». Dunque, scioglimento di Messinambiente e trasferimento dei dipendenti all’Ato3. Questo è quello che chiede Santalco, e del quale si parlerà in altre sedute del Consiglio.

Oggi, nel frattempo, lo stesso capogruppo Udc s’è lanciato in una lunga requisitoria sul sistema rifiuti, approfittando della presenza in aula del presidente e dell’amministratore delegato dell’Ato3, Francesco Barresi e Salvatore Lamacchia, del presidente di Messinambiente Antonino Dalmazio, e degli assessori all’Ambiente e ai Rapporti col Consiglio Francesco Squadrito e Gaetano Santagati. Santalco ha parlato dell’inspiegabile aumento della tassa sui rifiuti a fronte di un servizio sempre più scadente, ha ricordato il caso delle 26 assunzioni all’Ato3 sulle quali è calato il silenzio, ha chiesto spiegazioni sui 6 milioni di euro spesi nel 2004 dall’Ato3 per l’acquisto di mezzi e strutture sulla raccolta differenziata, ha parlato, in sintesi, di un cancro, quello della gestione dei rifiuti, da estirpare da questa città. Anche Francesco Curcio, tra gli altri, è intervenuto sulla questione, citando anche le 530 assunzioni che, a suo tempo, furono attuate da Messinambiente durante l’amministrazione di centrodestra, ritenute eccessive rispetto alle esigenze. Ha concordato sull’inutilità di avere due enti con gli stessi incarichi, ma ha frenato sullo scioglimento di Messinambiente, anche in virtù di quanto si sta decidendo alla Regione in merito all’accorpamento degli Ato. E ha chiarito, una volta per tutte, che non darà la sua approvazione sul bilancio se non prima arriveranno alla commissione da lui presieduta le carte sulle partecipate.

La risposta dei rappresentanti di Ato3 e Messinambiente? Si dovrà attendere mercoledì prossimo, quando la seduta aperta riprenderà per il suo secondo atto.

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