Per chi suona (e per chi no) la campanella

Per chi suona (e per chi no) la campanella

Redazione

Per chi suona (e per chi no) la campanella

venerdì 28 Settembre 2007 - 10:55

La Cgil chiede un tavolo permanente di concertazione sulle politiche scolastiche. Ma non mancano i segnali positivi

Dispersione, negazione del diritto allo studio, mancanza di programmazione sull’edilizia. I problemi non mancano nella scuola messinese. In occasione dell’apertura dell’anno scolastico 2007/2008, la Flc Cgil ha messo in evidenza in una conferenza stampa le carenze più gravi del sistema. «Il 35% degli edifici scolastici nella provincia di Messina – ha snocciolato Pippo Caliri, segretario provinciale della Flc Cgil – sono privi del certificato di agibilità. Per non parlare della spesa degli enti locali per mantenere gli affitti, 5 milioni di euro, di cui più di 3 milioni sborsati dalla sola Amministrazione provinciale.»

Proprio dalla qualità degli edifici parte il diritto allo studio, visto che molti di essi sono vecchi e fatiscenti, e non consentono l’organizzazione di laboratori, tempo pieno, attività rivolte ai genitori. Né tantomeno sono dotati delle infrastrutture per l’accesso dei ragazzi diversamente abili. I quali da quest’anno sono penalizzati anche dalla diminuzione del numero di insegnanti di sostegno. Un problema che nasce dalle disposizioni contenute nella Finanziaria 2007, «su cui – ha dichiarato Caliri – la battaglia è ancora aperta a tutti i livelli, dal locale al nazionale».

Drammatici i numeri che riguardano la dispersione scolastica nella provincia: più di 4000 ragazzi non raggiungo il diploma di terza media e sono costretti a rimanere ai margini della società, subendo il ricatto del lavoro nero, quando non il miraggio della criminalità. Contro questi fenomeni la Regione Sicilia, unica in Italia, non ha ancora elaborato una legge sul Diritto allo Studio. Una lacuna che va subito colmata, ma che nell’immediato attribuisce agli enti locali una responsabilità in più. Per questo la proposta del sindacato è di aprire un tavolo permanente di concertazione tra le istituzioni e le parti sociali coinvolte nell’istruzione, per coordinare e rafforzare la progettualità in favore di una scuola più accogliente e aperta al territorio.

Altro ostacolo al libero accesso all’istruzione è il caro libri, che ogni anno si abbatte sulle famiglie. Sulla questione Caliri ha precisato: «Non c’è solo da considerare la speculazione delle case editrici, che è sotto gli occhi di tutti e non è stata ancora adeguatamente contrastata da iniziative di governo. Si deve evidenziare anche che l’impostazione dei libri di testo rispecchia ancora la riforma Moratti, anche se è stata nella sostanza superata. Quindi capita che i programmi si trovino in contrasto con i testi».

L’anno scorso, però, pare non sia passato invano, almeno a Messina. «Bisogna dare atto all’Amministrazione comunale e provinciale, e agli assessori Liliana Modica e Nino Germanà, – ha dichiarato Caliri – di avere dato dei segnali di impegno nel campo della edilizia e dell’ampliamento dei servizi. Impegno che hanno garantito anche per l’anno entrante». In particolare a Messina molti sono gli interventi di ristrutturazione in via di completamento, “Manzoni-, “Tommaseo-, “Petrarca-, Larderia Inferiore per citarne alcuni, oltre alla “La Pira-, consegnata proprio oggi, e alla progettazione della nuova Direzione didattica di Tremestieri. Mentre in provincia dovrebbero iniziare i lavori per la costruzione di nuovi istituti a Sant’Agata Militello, Patti, Barcellona e Milazzo.

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