Udc invita la Commissione Ecomafie a Messina

Udc invita la Commissione Ecomafie a Messina

Redazione

Udc invita la Commissione Ecomafie a Messina

venerdì 10 Agosto 2007 - 11:56

Liquidare Messinambiente. Le proposte dell’Udc per uscire dalla crisi della gestione rifiuti partono da qui. Proposte che arrivano alle estreme conseguenze di interessare sui casi di supposta cattiva amministrazione la Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse, nota anche come Commissione Ecomafie. Un atto dal grande significato e probabilmente dalle conseguenze politiche rilevanti per il futuro. Ne hanno esposto le ragioni stamattina i vertici messinesi cittadini (i consiglieri Carmelo Santalco e Franco Mondello), regionali (l’onorevole Giovanni Ardizzone) e nazionali (l’onorevole Giampiero D’Alia, assente l’onorevole Pippo Naro) del partito di Casini riuniti nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, insieme al senatore Mauro Libè (nella foto al centro del tavolo), membro della Commissione e fautore materiale della proposta di intervento della Commissione stessa.

«Denunce e iniziative puramente politiche», ha definito D’Alia gli interventi dell’Udc sulla materia, dalle interrogazioni al sindaco di Santalco, alla richiesta di istituzione di una Commissione d’inchiesta consiliare, primo firmatario il consigliere Nello Pergolizzi (An), all’Ordine del Giorno dei lavori d’aula, dalle esternazioni pubbliche alla più recente richiesta d’intervento della Commissione Ecomafie. «Il nostro interesse è rivolto all’abbassamento dei costi del servizio – ha ribadito – attualmente troppo alti a causa innanzitutto della esistenza di due enti, L’Ato3 e Messinambiente, che svolgono la stessa funzione eppure tengono in vita due apparati amministrativi distinti». Su questo punto l’onorevole Ardizzone ha ricordato che l’Ars ha recentemente esitato il provvedimento che taglierà il numero delle Ato. Ma l’onorevole è andato anche oltre, sostenendo che: «non si è avuto abbastanza coraggio da eliminare totalmente queste società, come sarebbe stato più vantaggioso. Ma si deve ricordare che esse sono imposte dalla legge nazionale».

Il senatore Libè ha dunque spiegato i motivi che hanno portato alla richiesta di intervento della Commissione di cui è membro: «La questione della gestione dei rifiuti tocca il problema dei costi, ma anche temi come la trasparenza degli atti pubblici e soprattutto, cosa spesso dimenticata, la salute dei cittadini». Il senatore ha sottolineato inoltre che a Messina il costo per il servizio di raccolta rifiuti è aumentato a fronte di una diminuzione dei rifiuti prodotti. «I casi di sovrapposizione di società che svolgono funzioni uguali o simili – però – è comune ad altre città. A Messina a peggiorare la situazione sono intervenuti le vicende delle assunzioni per chiamata diretta all’Ato3 e del conflitto di interessi del presidente di Messinambiente Antonino Dalmazio». La prima vicenda risale all’inizio di quest’anno e ancora attende la definizione di responsabilità politiche e magari anche provvedimenti esemplari. Così come il secondo caso, più recente e ancora dai risvolti incerti.

Libè ha dunque spiegato che la Commissione, da lui sollecitata, acquisirà al ritorno dalla pausa estiva gli atti relativi ai casi Ato3 e Messinambiente, stilerà un calendario di audizioni, e probabilmente programmerà una missione a Messina, per esporre i risultati dell’indagine alla comunità.

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