Nasce il gruppo “Riformisti-Popolari per l'Udeur-, non senza qualche frecciata allo Sdi. Con un occhio alle Provinciali.
Mancava solo l’ufficialità, ed oggi è arrivata anche quella. Nicola Barbalace, che secondo i vertici dello Sdi era stato “espulso- dal partito nelle scorse settimane, passa all’Udeur e forma, insieme a Giuseppe Picciolo, il nuovo gruppo consiliare “Riformisti-Popolari per l’Udeur-.
Una decisione nell’aria da tempo, e che ha portato con sé non pochi strascichi polemici. Nelle scorse settimane, infatti, il direttivo dello Sdi messinese, con in testa il segretario provinciale Mario Franchina, si era espresso con toni aspri nei confronti di Barbalace, reo di non aver aderito alla Costituente socialista, finendo addirittura per espellerlo dal partito, nominando in sua vece capogruppo Alessandro La Cava.
Una decisione che fece montare su tutte le furie Barbalace, il quale anche oggi è tornato sull’argomento e sulla decisione di un partito da lui definito «virtuale» , spiegando i perché della sua scelta. «Durante l’unico congresso provinciale dello SDI – ha affermato il consigliere comunale – si è provveduto ad eleggere sia il direttivo provinciale che due coordinatori», ma non la segreteria di partito, per il quale fu preso l’impegno di riconvocare un nuovo congresso. Impegno mai concretizzato, secondo Barbalace, con un partito «abbandonato da tutti».
«Trovandomi in una situazione di assoluta dissuetudine e perplessità – prosegue Barbalace – mi sono rivolto alla segreteria regionale del partito manifestando il mio disappunto». Nessuna risposta, nessun sostegno. Da qui la scelta di cambiare e di avvicinarsi a Picciolo e all’Udeur. Che porta come conseguenza l’espulsione dal partito, preceduta da un antefatto: «un fantomatico segretario dello SDI, non eletto in nessun congresso ed in nessuna riunione del direttivo provinciale dello stesso partito, che mi propina, senza avermi prima consultato, l’adesione al gruppo consiliare dello SDI del Comune di Messina del consigliere La Cava», con il quale Barbalace precisa di non aver nessuna querelle personale, e anzi ringrazia di esser presente alla conferenza stampa. Il consigliere poi parla di «basso profilo dal punto di vista personale», di un’espulsione «ridicola» anche per i dubbi sul partito dello SDI e sulla «sua effettiva consistenza nella realtà politica messinese».
Uno sfogo necessario, con il quale Barbalace chiude l’esperienza con lo Sdi e apre quella dei Riformisti-Popolari per l’Udeur, insieme al collega Giuseppe Picciolo che definisce quello di oggi «un giorno di festa per l’Udeur», e dichiara la propria soddisfazione per non essere più «capogruppo di sé stesso». Picciolo sottolinea l’importanza dell’Udeur nel panorama del centro «che guarda a sinistra», confermato dall’ottimo 5% ottenuto alle regionali. Un occhio, a questo punto, è chiaro che sarà puntato alle future provinciali e, chissà, ad eventuali amministrative nel caso in cui il Cga dovesse decidere in tal senso. Picciolo, che sarà il capogruppo in Consiglio, non chiude le porte a nessuno e soprattutto non giura fedeltà a priori, forte appunto del suo 5%, e convinto del fatto che il Partito Democratico non dovrà pensare di poter operare scelte solo per conto suo, con la ferma opposizione, già da oggi, ad eventuali candidature estremiste. Un messaggio chiaro, che va ben al di là del neonato gruppo consiliare che “esordirà-, formalmente, con la seduta aperta di domani, e al quale con molta probabilità aderirà, nei prossimi giorni, anche Giorgio Caprì, attualmente capogruppo e unico rappresentante degli “Azzurri per Messina-.
(foto di Dino Sturiale)
