Vertenza Stretto, domani il ministro Bianchi a Messina

Vertenza Stretto, domani il ministro Bianchi a Messina

Redazione

Vertenza Stretto, domani il ministro Bianchi a Messina

mercoledì 19 Dicembre 2007 - 10:59

Il vertice con il rappresentante del governo Prodi si terrà in Prefettura. La Uil critica nei suoi confronti

Il previsto vertice sulla vertenza dello Stretto non si terrà a Roma, ma a Messina. Domani, infatti, il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi sarà in Prefettura, dove incontrerà il prefetto Francesco Alecci, i sindacati e i rappresentanti delle aziende private interessate alla questione dell’attraversamento.

Pur cambiando la sede del vertice, la Uil Trasporti non cambia la propria posizione, assolutamente critica nei confronti del ministro Bianchi, e della stessa possibilità di sedere con lui al tavolo delle trattative. Il segretario generale del comparto provinciale del sindacato Giuseppe Lotronto spiega che «la scorsa settimana avevamo scritto al Ministro per comunicare che non avremmo partecipato al vertice di Roma fissato per lunedì 17 ritenendo che la vertenza Stretto possa essere risolta solo attraverso una valutazione complessiva a livello nazionale del contratto di lavoro dei ferrovieri marittimi, e quindi attraverso un incontro con i vertici nazionali del sindacato».

«A questo si deve aggiungere – continua Lotronto – la recente autorizzazione concessa ad un’altra società di navigazione per l’utilizzo dell’invasatura “O- di Villa San Giovanni, l’unica sulla quale da sempre Rfi ha svolto in esclusiva il servizio di traghettamento dei mezzi pesanti. Una decisione che porterà ad una inevitabile diminuzione delle corse del vettore pubblico. Il fatto che il Ministro abbia deciso di spostare il vertice alla prefettura di Messina non cambia la sostanza delle cose. Restiamo sempre dell’idea che Bianchi debba chiarire e al più presto quali siano le sue intenzioni riguardo il mantenimento ed il potenziamento del servizio pubblico di traghettamento nello Stretto, indicando una volta per tutte obiettivi, risorse e tempi. Senza queste risposte e senza l’elaborazione di un piano industriale da parte di Rfi – conclude – ogni ulteriore confronto in sede locale risulta un inutile dispendio di tempo e energie».

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