Vertenza Stretto. È il “turno” dell'interpellanza firmata Pdl

Vertenza Stretto. È il “turno” dell’interpellanza firmata Pdl

Vertenza Stretto. È il “turno” dell’interpellanza firmata Pdl

venerdì 24 Aprile 2009 - 09:42

I parlamentari del Popolo della Libertà Garofalo, Briguglio, D'Alcontres e Germanà scrivono al Ministro Matteoli per conoscere quali siano le iniziative che il governo intende intraprendere rispetto all'isolamento dei trasporti ferroviari di cui la Sicilia continua ad essere -vittima-

La vertenza dello stretto, tra alti e bassi, prosegue a suon di interventi, mozioni, interrogazioni sottoscritte da amministratori locali, deputati regionali e nazionali. Ultimo “atto” in ordine di tempo la mozione del capogruppo dei senatori Udc-Svp Autonomie Gianpiero D’Alia, sottoscritta da Andreotti, Cossiga e Colombo che puntava il dito contro l’isolamento della Sicilia dal sistema dei trasporti dello Stretto. A seguire la “replica” dell’OrSa/Sap che, pur sottolineando l’importanza dell’interessamento politico mostrato da più parti, ribadiva la necessità che la politica anti-meridionalista di Rfi «si discuta una volta per tutte in sede ministeriale».

Oggi invece a prendere la parola sono i quattro parlamentari del Pdl Garofalo, Germanà, Briguglio, D’Alcontres, promotori di un’interpellanza indirizzata al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. I rappresentanti del Popolo della Libertà, intendono innanzitutto ribadire il diritto alla continuità territoriale, garanzia di uguaglianza sostanziale dei cittadini, che va tradotto nella capacità di garantire un servizio di trasporto che non penalizzi cittadini residenti in territori meno favoriti. Definizione che non trova però alcuna corrispondenza sui binari che attraversano il territorio siculo, una sorta di realtà a sé stante, nell’evoluto mondo dell’alta velocità e dell’efficenza che caratterizza il trasporto ferroviario da Roma in su.

«Nell’area dello Stretto di Messina – scrivono i parlamentari – si sta registrando una graduale ma costante riduzione del servizio universale di trasporto viaggiatori a lunga percorrenza, del servizio di trasporto regionale e del servizio di trasporto merci conseguente alle politiche aziendali dal gruppo Ferrovie dello Stato. Ciò implica la mancanza di ammodernamento dei servizi, della flotta navale ed anche di manutenzione e di investimenti nella rete al contrario di quanto il gruppo ha progettato e già in parte realizzato nel resto d’Italia». Una logica dagli effetti devastanti sul fronte occupazionale della vicenda, come sottolineano i deputati con dati alla mano: «Negli ultimi dieci anni il numero dei lavoratori occupati da Fs è diminuito da 5000 a 1700; il sistema dei trasporti ferroviari in Sicilia rischia un ulteriore ridimensionamento derivante dai tagli disposti dalla legge finanziaria alle risorse già previste nel Piano triennale 2007- 2009, che ammontano a circa 256 milioni in meno per Trenitalia e circa 317 per Rfi , che potrebbe provocare un’ inammissibile ed iniqua situazione di distaccamento della Sicilia dal Continente».

Un quadro desolante quello tracciato da Garofalo, Briguglio, D’Alcontres e Germanà, le cui conseguenze sono già visibili: «La Divisione Cargo di Ferrovie dello Stato ha annunciato la volontà di dismettere parte del servizio merci da e per la Sicilia ed in particolare, a partire dal 1 marzo scorso, sono già stati dimessi gli scali merci Messina Centrale e Pace del Mela con gravi conseguenze per le attività produttive e commerciali che ruotano intorno ad essi». Capitolo dolente anche quello relativo al situazione dei pendolari dello Stretto poiché al momento sono state ridotte ulteriori corse giornaliere e non è ancora attivo il servizio della cosiddetta metropolitana del mare.

Da qui la necessità di “interpellare” il ministro Altero Matteoli, quali sono le azioni che il Governo, nella sua qualità di azionista unico del Gruppo Ferrovie dello Stato, intende porre in essere in relazione alle scelte di politica aziendale che incidono negativamente sui diritti alla mobilità e alla continuità territoriale nella Regione Sicilia; quali gli elementi che il Ministro interpellato intende inserire nel nuovo contratto di programma con le Ferrovie dello Stato al fine di ripristinare in Sicilia i livelli dell’offerta utili garantire un servizio di trasporto rispondente agli standard qualitativi e quantitativi richiesti; e soprattutto quali i tempi richiesti per risolvere una situazione ormai da mesi ridotta al collasso.

(foto Dino Sturiale)

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