Via gli approdi dalla rada S. Francesco per recuperare l'affaccio a mare

Via gli approdi dalla rada S. Francesco per recuperare l’affaccio a mare

Redazione

Via gli approdi dalla rada S. Francesco per recuperare l’affaccio a mare

lunedì 08 Settembre 2008 - 12:54

Lega Autonomie locali, Comitato Pendolari dello Stretto e Dimensione Trasporti sottoscrivono l'appello di Genovese (Cisl)

«Da tempo sottolineiamo la necessità di liberare la rada S. Francesco da qualsiasi tipo di approdo.» Lega Autonomie locali, Comitato Pendolari dello Stretto e Dimensione Trasporti, per mano dei responsabili Rosario Ansaldo Patti, Pietro Interdonato e Domenico Caia, facendo seguito all’appello del segretario Cisl Messina Tonino Genovese, si rivolgono al prefetto di Messina, al presidente della Provincia regionale, al sindaco della città, alla Autorità portuale, alla Capitaneria di Porto e a tutte le altre Istituzioni interessate, affinché non si proceda ad una nuova gara per concedere l’uso della rada di S. Francesco.

«Recuperare l’affaccio a mare significa anche questo – scrivono i responsabili -. Tutto deve essere trasferito a Tremestieri ed è necessario accelerare le procedure per potenziare l’approdo con le nuove invasature. Continuare a discettare sui -se- e sui -ma- è perfettamente inutile. Solo così sarà possibile liberare definitivamente la città dai TIR.»

Un riferimento comprensibile è alla situazione dei pendolari, che hanno l’esigenza di ottenere rapidi collegamenti fra due sponde, superando i problemi tariffari dovuti alla mancanza di concorrenza tra le società di traghettamento.

I responsabili si spingono anche oltre, invitando Genovese ad organizzare un incontro molto ampio per individuare una piattaforma comune che tenga conto delle altre problematiche legate al collegamento tra le sponde. Primo fra tutti la possibile -costruzione- di una metropolitana del mare che congiunga le due sponde con mezzi veloci, con particolare riferimento all’Aeroporto dello Stretto.

I responsabili ricordano che nella Finanziaria del Governo Prodi c’erano i soldi disponibili per i lavori, che dovevano entrare nelle disponibilità del prefetto di Messina nella sua qualità di commissario alla Mobilità urbana. Somme andate poi a coprire parte del taglio dell’Ici.

Foto da blogstretto.splinder.com

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