La -visione- - Cronache dal futuro

La -visione- – Cronache dal futuro

La -visione- – Cronache dal futuro

martedì 16 Febbraio 2010 - 12:52

Triste storia della Cittadella fieristica

Correva l’anno 2008, Messina aveva 250 mila abitanti e si discuteva di ponte, di waterfront, di ampliamento degli approdi a Tremestieri e di Zona franca.

Ricordo come fosse ieri quell’assolato mese di Agosto quando l’allora Assessore regionale al Turismo Pippo Gianni conferì al Presidente della Provincia l’incarico di coordinare gli enti interessati alla gestione dell’area della Cittadella fieristica.

Quegli splendidi spazi erano di pertinenza dell’Autorità portuale, all’epoca guidata da un giovane ingegnere, Dario Lo Bosco, un brillante tecnico per il quale era facile prevedere fin d’allora ancor più prestigiosi traguardi. Poi effettivamente raggiunti.

L’incarico riempì di speranze, anzi di certezze, i cuori dei cittadini peloritani: era arrivato il momento di tornare a godere di uno dei siti più belli della città e già si immaginavano lunghe passeggiate, interrotte da soste in bar all’aperto, dove gustare una squisita granita di caffè con panna, all’ombra dei grandi alberi che ne ornavano i viali.

Certezze più che speranze: l’incarico non appariva molto difficile da portare a termine.

Per aprire la Cittadella bastava trovare un accordo con il Comune e la Camera di Commercio, sgravare di responsabilità l’Autorità portuale, garantire la manutenzione e la sorveglianza e … aprire i cancelli.

Alla prova dei fatti, l’apertura si rivelò molto più complessa dell’organizzazione dell’Expo di Milano, che si sarebbe regolarmente tenuta 7 anni più tardi, nel 2015 e della quale mi piace ancor oggi ammirare gli ambiziosi progetti.

Già nell’Ottobre dello stesso anno, infatti, un Accordo di programma tra gli enti interessati individuò in ben 10 obiettivi da attuare nell’area.

10 punti che spaziavano dalla demolizione di elementi incongruenti con il fronte mare al restauro delle architetture di grande qualità così da riportarle al disegno originale del razionalismo mediterraneo degli anni ‘50, per non parlare dell’allocazione strategica del Museo del Mare e dei Trasporti, la realizzazione di un parcheggio pluripiano e di pontili galleggianti per l’approdo di navi con, dulcis in fundo l’incentivazione, promozione e sviluppo di attività fieristiche, da affidare a soggetti terzi e, in particolare, all’Ente Fiera di Messina.

Insomma, un modo per dire: Nanni, hai l’incarico di coordinare l’apertura della Cittadella, ma … non t’azzardare a farlo.

Per non fare nulla non c’è di meglio che chiedere di fare tutto.

Gli sprovveduti Messinesi, ancora una volta, non capirono l’antifona.

Né la comprese la stampa locale, che riportò la notizia dell’accordo senza alcun salace commento.

Nel febbraio dell’anno dopo, infatti, Tempostretto ospitò una proposta concreta per l’utilizzo della Cittadella, suscitando i commenti estremamente positivi dei lettori. Traendo spunto da un Convegno organizzato dal Rotary Stretto di Messina e coordinato dal caporedattore della Gazzetta del Sud Lino Morgante, si prospettava la realizzazione di un pontile per l’attracco delle navi da crociera proprio di fronte ai viali della Cittadella, così da creare un vero e proprio terminal crocieristico. I padiglioni avrebbero potuto ospitare negozi e mostre di prodotti dell’artigianato e della gastronomia locali, nonché alcuni tra i tantissimi preziosi reperti che sono ammassati nei cantinati del Museo. Lungo i viali sarebbero sorti ristoranti e caffè all’aperto per il piacere dei turisti e degli stessi Messinesi.

Con cospicui ritorni economici.

Il rappresentante di MSC Crociere – l’armatore che porta il maggior numero di navi nel nostro porto – si era dichiarato disponibile a collaborare alla progettazione e al finanziamento del terminal e un accurato calcolo indicava in 60/70 il numero dei possibili occupati. Sembrava un percorso facile da seguire, anche perché rispettava molti dei 10 punti dell’Accordo di programma siglato qualche mese prima.

Beata ingenuità!

Arrivò il giugno del 2009 e su Tempostretto i Messinesi lessero un titolo pieno di ottimismo: Cittadella fieristica. Giovedì fissato un incontro per la riapertura permanente. L’articolo era di Emanuele Rigano e così recitava: Nell’occasione si cercherà di capire l’effettiva possibilità di rendere accessibile, nel più breve tempo possibile, l’area alla cittadinanza.

Si cercherà di capire …. Mah!

Ma non era ancora finita.

Nel Febbraio del 2010, Comune e Provincia ufficializzarono la richiesta all’Autorità Portuale per la destinazione del padiglione 7/A della Cittadella Fieristica come terminal dei flussi in partenza dalla città.

Evidentemente, un pool di cervelli al servizio della città era riuscito a capire cosa fare della Cittadella: un parcheggio all’aperto e, nel padiglione 7/A, salotti come quelli che si possono trovare nei migliori aeroporti, con aree attrezzate dalle compagnie di navigazione d dagli agenti marittimi.

E la promozione delle attività economiche locali? E la valorizzazioni degli spazi aperti, che verranno destinati tutto l’anno alla molteplicità di usi ed attività culturali e ricreative: spazi museali e culturali, piazze, giardini, passeggiate, spazi di gioco per bambini, ristoranti, bar … previste dall’Accordo di programma, siglato solo pochi mesi prima, dove erano andati a finire?

Che tristezza!

Ma, fortunatamente, il tempo ha ormai mitigato il dolore di vedere la propria città degradarsi.

Messina ha ora meno di 200 mila abitanti e i giovani continuano ad andarsene.

La Cittadella fieristica è stata finalmente aperta ed è stato realizzato un grande parcheggio all’aperto.

Sono stati assunti 200 Lsu che adesso chiedono, comprensibilmente di essere stabilizzati.

Dal sublime al ridicolo non c’è che un passo pare abbia detto Napoleone a Sant’Elena.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007