Zps: non si ferma il braccio di ferro

Zps: non si ferma il braccio di ferro

Redazione

Zps: non si ferma il braccio di ferro

lunedì 06 Agosto 2007 - 09:43

Gli ambientalisti invocano le norme comunitarie, il Comune il buon senso. Fuoco incrociato di note da parte di Rifondazione e Verdi sull’assessore comunale all’Urbanistica Antonio Catalioto. Pomo della discordia: l’ultimo atto, in ordine di tempo, della lunga vicenda che oppone il Comune alla Comunità europea sulla delimitazione delle Zone di Protezione speciale e dei Siti di Importanza comunitaria, ovvero la delibera con cui la Giunta ha istituito una commissione allo scopo di eseguire al fianco del dipartimento Attività edilizie e Repressione Abusivismo l’esame delle valutazioni d’incidenza dei progetti da realizzare all’interno delle Zps stesse.

Santino Bonfiglio e Daniele Ialacqua del Prc (nella foto), Giuseppe Restifo della Rete di Ecologia sociale – Verdi ricordano che le Zps sono equiparate dalle leggi dello Stato (in particolare dalla Delibera del ministro dell’Ambiente del dicembre 1996) alle Riserve naturali dello Stato e a niente è valso il Decreto legislativo dell’assessore al Territorio e Ambiente Rossana Interlandi, approvato dalla Regione del 19 aprile 2007, con cui si tentava di sottrarre le Zps e i Sic al sistema di tutela fissato dallo Stato. La delibera infatti è stata sospesa dal Tar in seguito alla denuncia di Wwf e Legambiente.

Il Comune, però, continua a ripetere che la perimetrazione delle Zps e dei Sic sul territorio messinese è stata fatta senza criterio, includendo all’interno aree già antropizzate, zone in cui era previsto ampliamento urbano, e persino lotti destinati all’edilizia sociale. «Quello che noi contestiamo – ha dichiarato l’assessore Catalioto – è solo il tipo di perimetrazione, che contraddice lo spirito e la sostanza della normativa. Le normative sono a salvaguardia di specie protette, quindi è un controsenso applicarle a zone in cui già c’è una presenza edilizia consistente. Noi vogliamo tenere una linea più equilibrata e più consona allo sviluppo. Che tipo di impatto ambientale può esserci in zone già antropizzate come ad esempio l’Annunziata? Sarà la commissione a stabilire caso per caso l’impatto ambientale e la sostenibilità dei progetti».

Quindi il Comune è intenzionato a seguire la strada della autovalutazione, e in tempi brevi, visto che la commissione è in stato avanzato di formazione. Sempre Catalioto: «La commissione, composta di esperti, un architetto, un ingegnere, un agronomo, un biologo, sarà operativa questa stessa settimana. Per i nomi dei componenti bisognerà aspettare qualche giorno: in settimana il sindaco firmerà la delibera».

C’è da scommettere che la polemica non si fermerà qui, ogni progetto che sarà approvato probabilmente darà adito a dubbi e sospetti di favoritismi. Sempre che non intervenga un atto legislativo a bloccare il percorso intrapreso dal Comune. Magari dal Ministero dell’Ambiente, come auspicato dal Prc.

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