I Dem di Messina, con il segretario Hyerace, ribadiscono il no alla grande opera: "Il sindaco non può restare neutrale se ne riconosce i limiti"
MESSINA – No al ponte, ancora una volta, dal Partito democratico. E una richiesta a Basile di prendere posizione. Si è tenuto stamattina a Palazzo Zanca l’incontro, richiesto dal segretario provinciale del Partito democratico, Armando Hyerace, con il sindaco Federico Basile, per discutere del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. La riunione è avvenuta alla presenza anche della vicesegretaria del Pd messinese Maria Flavia Timbro, dei consiglieri comunali Pd Felice Calabrò, Antonella Russo e Alessandro Russo, i dem Aurora Notarianni e Carmelo Briguglio, nella loro qualità di tecnici, e del vicesindaco Mondello e del direttore generale del Comune di Messina Salvo Puccio.
Da parte loro, i democratici hanno ribadito “la totale contrarietà all’opera sotto molteplici punti di vista, anche rispetto alla mancata valutazione di soluzioni alternative, e chiedendo all’amministrazione di chiarire quale sia la propria posizione in tal senso”.
Nel corso dell’appuntamento, la delegazione del Pd ha ricordato “come sia stato proprio il sindaco di Messina a chiedere la sospensione della procedura in conferenza dei servizi, e che dalla Città metropolitana è giunto il parere negativo alla grande opera, la cui realizzazione ricadrebbe in piena riserva naturale”.
“Con il ponte la devastazione dell’ambiente e di un ecosistema unico nel proprio genere”
Il Pd ha sottolineato che “pur comprendendo il dovere istituzionale manifestato dal primo cittadino di seguire un percorso dettato da una legge nazionale, è vero anche che se si ritiene il progetto lacunoso sotto il profilo tecnico, nonché il procedimento gravemente fallace dal punto di vista giuridico/amministrativo, è la stessa legge a fornire gli strumenti per opporsi ed evitare quello che è a tutti gli effetti un disastro annunciato. Oggi, infatti, si parla di superare le questioni ambientali, non con interventi mitigativi, ma con una semplice dichiarazione. E in nome di priorità che riguarderebbero la sicurezza nazionale e la salute pubblica, senza però dimostrare in modo concreto alcun beneficio diretto in tali ambiti. Quale sarebbe infatti la priorità o il beneficio per la salute o la sicurezza tale da legittimare la devastazione irrimediabile dell’ambiente e di un ecosistema unico nel proprio genere, e tale da infliggere ai cittadini messinesi una sofferenza inimmaginabile per via di cantieri dall’impatto gravemente sottodimensionato? E non ci sono opere compensative che tengano”.
Un documento del Pd su “criticità ambientali e limiti progettuali”
“Per quanto si possa ritenere la realizzazione del ponte ancora solo mera propaganda, o per meglio dire una boutade politica del ministro Salvini, si tratta comunque di un progetto che sta già drenando risorse ingenti, sottratte al territorio e soprattutto bloccando la pianificazione urbanistica e un altro sviluppo della città”, prosegue Hyerace.
Al termine dell’incontro, è stato consegnato al sindaco un documento tecnico e giuridico, contenente “osservazioni puntuali sulle incongruenze normative, le criticità ambientali e i limiti progettuali dell’opera. Non chiediamo manifestazioni simboliche — conclude Hyerace — ma coerenza tra ciò che è stato dichiarato e scritto, e ciò che verrà fatto. Se davvero si riconoscono i limiti dell’opera, non si può rimanere neutrali”.

Ecco il Pd contro mulini a vento, dei moderni don Chisciotte 3.0,protestassassero mai per un motivo utile, purtroppo è nel loro DNA, sono quelli che oggi facevano una legge e l’indomani scendevano in piazza per scioperare su ciò che avevano stabilito il giorno prima. Le barzellette loro le possono fare meglio di chiunque.
Il PD dovrebbe invece chiedere a se stesso come mai NON ha risolto lui,quando era al Governo,tutti i problemi del nostro Paese !!!!!!!
Basile sul ponte é imbarazzante.
Ma con il suo leader che appoggia Schifani…..
Basile non ha nessun parere decisionale, dipende completamente da De Luca.
Al referendum 5 no, servono piu polizia e sicurezza, guardate cosa è successo in francia e germania con i 5 anni di cittadinanza