Il ponte, il “Salva Contesse” e l’occasione (finora) persa del passante ferroviario di Messina

Il ponte, il “Salva Contesse” e l’occasione (finora) persa del passante ferroviario di Messina

Marco Ipsale

Il ponte, il “Salva Contesse” e l’occasione (finora) persa del passante ferroviario di Messina

martedì 12 Agosto 2025 - 10:38

Le conseguenze di una delibera consiliare del 2010 e la possibilità (ad oggi mancata) di creare nuovi servizi di trasporto locali, oltre a quelli di lunga percorrenza

Tre fermate ferroviarie, Europa, Annunziata e Papardo. Quelle previste dal progetto del Ponte sullo Stretto non sono di una metropolitana quanto, al massimo, di un servizio ferroviario suburbano che genera perplessità. Il progetto preliminare del Ponte prevedeva una nuova stazione centrale a Maregrosso prima dell’approvazione di una discussa delibera del Consiglio comunale, il 25 gennaio 2010, che chiedeva lo spostamento a Gazzi, per paura dei cantieri (sotterranei) in centro città. In accoglimento della richiesta, ecco la nuova revisione dello sbocco a Contesse. Ma è stata una scelta lungimirante o un’occasione persa?

La periferia al posto del centro: un “divorzio” tra città e ferrovia

Così invece di una stazione centrale e passante, il piano prevede una cintura ferroviaria che aggira il cuore della città, spostando il fulcro dei servizi alla periferia sud e a Messina Europa, una fermata (non stazione) a monte sotterranea, lontana dalla linea tranviaria e senza binari di precedenza per i treni merci.

La protesta a Contesse

15 anni dopo quella delibera, l’attuale Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità l’atto di indirizzo denominato “Salva Contesse”. La richiesta è una revisione dell’attuale tracciato ferroviario del Ponte, che prevede l’uscita della galleria nel cuore di Contesse, con un pesante impatto sul tessuto sociale e l’esigenza di demolizioni. L’atto sottolinea che il tracciato originario prevedeva l’uscita a Gazzi, in un’area non urbanizzata e già a vocazione industriale, evitando espropri e danni alle abitazioni.

Il progetto “dimenticato”: la soluzione passante e integrata

Il progetto preliminare di Rfi prevedeva una stazione principale passante e in posizione baricentrica, adiacente all’attuale stazione o nell’area di Maregrosso. Questa soluzione avrebbe permesso ai treni provenienti da Catania e Palermo di immettersi nella tratta verso il Ponte dallo stesso lato, ottimizzando i tempi di percorrenza. Tra le alternative più concrete, la proposta avanzata dagli ingegneri Leocata e Saccà, che hanno elaborato un tracciato “ragionato” tecnicamente. L’idea prevede una stazione passante a Santa Cecilia, una posizione ritenuta “perfetta” per la risalita dal tunnel e l’attestamento dei convogli. Si aggiungerebbero poi fermate in punti strategici, come Piazza Cairoli (ideale per l’interscambio tranviario), Boccetta e Giostra. La proposta di Saccà e Leocata, sebbene consideri ancora Messina Europa come fermata per l’Alta Velocità, introduce l’idea di un passante che si ricongiunge al tracciato ufficiale, ma in una posizione più utile per la città.

Volontà politica e futuro: un’integrazione è ancora possibile?

L’auspicio è che, a fronte di un investimento così imponente, si possa ancora correggere il tiro e ritrovare quella “coscienza” urbanistica e trasportistica che sembra essere mancata finora, per evitare che un’opera così strategica si traduca in un’opportunità mancata per la città e per la mobilità dell’intero Stretto.

3 commenti

  1. Sarà solo uno scempio.

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  2. No ponte tutta la vita

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  3. Chissà che disastri faranno! Il territorio verrà devastato da Nord a Sud e nulla sarà come lo vedete adesso! E saranno anni se non decenni di inferno! Dicono che lo faranno in 6 anni AHAHAHAHAH. Ci credete voi? Io penso che incontreranno moltissimi problemi nel corso della costruzione di questo mostro e 6 anni mi sembrano molto pochi per le difficoltà che ci saranno. Almeno che questi sono anche capaci di bloccare i lavori per anni. Comunque sarà un inferno. Per che cosa poi? Per passare con le macchine sopra un ponte. E quando sarà finito chissà che tappo si formerà a Cannitello nel perido estivo. Sarà ancora peggio di adesso! Una sciagura ci aspetta. Una sciagura di proporzioni gigantesche!

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