Ponte sullo Stretto, Cgil: "Italia rischia infrazione". La replica dell'Ad Ciucci

Ponte sullo Stretto, Cgil: “Italia rischia infrazione”. La replica dell’Ad Ciucci

Redazione

Ponte sullo Stretto, Cgil: “Italia rischia infrazione”. La replica dell’Ad Ciucci

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giovedì 11 Settembre 2025 - 20:32

L'esito dell'incontro a Bruxelles tra il sindacato e la Commissione Ambiente dell'Ue. La precisazione della società Stretto di Messina

“L’incontro svoltosi oggi tra la Cgil e la Commissione Ambiente dell’Unione Europea, a Bruxelles, ha di fatto smascherato l’ennesimo tentativo ambiguo e pretestuoso del Governo Italiano di aggirare le normative, in questo caso europee, in materia di ambiente, annunciando la prossima apertura dei cantieri”. Lo afferma, in una nota, il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo.

In particolare, aggiunge il dirigente sindacale: “La relazione ‘Iropi’, nella quale il Governo aveva ‘furbescamente’ inserito la fantasiosa caratterizzazione del ponte come ‘opzione militare’, non risponde ai motivi imperativi di interesse pubblico che possono giustificare una deroga alla direttiva Ue ‘Habitat’ e, comunque sia, tutta la documentazione prodotta è sottoposta a procedure di verifica da parte della Commissione che valuterà se la richiesta di deroga attivata dal Governo italiano risponda o meno ai requisiti della normativa europea relativi all’ambiente e alla sua tutela. Non è quindi assolutamente vero, come sostiene il Governo, che la relazione con l’Ue sia stata soddisfatta”.

“Ricordiamo – prosegue Gesmundo – che furono proprio le violazioni alla direttiva ‘Habitat’ in tema di ambiente e di tutela delle biodiversità che nel 2005 portarono l’Italia a subire una procedura di infrazione da parte della Ue e ricordiamo anche che il progetto attuale, nei termini, è rimasto lo stesso del 2005. Quella procedura fu chiusa solo per il ritiro del progetto attivato dal Governo nel 2011”.

Per il segretario confederale “quanto emerso oggi durante l’incontro dovrebbe indurre il Governo e il Ministro Salvini a maggiore prudenza e attenzione nei rapporti con le Istituzioni sovranazionali. È fondamentale evitare che, oltre al danno rappresentato da un’opera ritenuta inutile, si aggiunga anche la beffa di una procedura di infrazione, i cui costi andrebbero ad aggravare ulteriormente il già enorme peso economico che questa infrastruttura ha scaricato sulle spalle dei cittadini italiani”.

“Nelle prossime ore – conclude Gesmundo – chiederemo alla Corte dei conti, alla quale sono stati trasmessi gli atti per l’autorizzazione finale, di tenere debitamente conto del fatto che, al momento, non esiste alcuna deroga alla direttiva “Habitat” da parte dell’Ue. Dare il via libera all’avvio dei cantieri senza attendere la conclusione del confronto in corso sottoporrebbe quasi certamente il nostro Paese ad una ennesima procedura di infrazione, con conseguenze gravi per le casse dello Stato”.

La replica dell’Ad Ciucci

“Non entriamo nel merito dell’opposizione al ponte sullo Stretto di Messina da parte della Cgil, ma va chiarito che non esiste alcuna procedura d’infrazione Ue riguardante il Ponte, tantomeno risalente al 2005, mentre era ancora in corso la gara per il Contraente generale”. Così Pietro Ciucci Ad della Stretto di Messina contattato dall’Ansa. “Probabilmente si riferiscono ad una procedura del 2015 che non poteva riguardare il Ponte il cui progetto era stato bloccato dal 2012 – prosegue Ciucci – Per quanto riguarda la Direttiva UE ‘Habitat’ va sottolineato che la valutazione di impatto ambientale e di Incidenza ambientale si sono chiuse nel novembre 2024 e maggio 2025 con parere favorevole nel pieno rispetto della normativa italiana ed Europea”.

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9 commenti

  1. Ma fatevene una ragione: il Ponte sullo Stretto si farà! pertanto sarebbe più utile collaborare per essere protagonisti del futuro e non passivi spettatori……..come siamo soliti fare!!!!!!

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  2. Ma io nn capisco se questi sindacati sono per lo sviluppo e l’occupazione!!! quindi per le migliaia di posti di lavoro che quest’opera porterà alle nostre latudutini, oppure è filopolitica di SINISTRA e quindi pure se una cosa è buona deve seguire i suoi padroni e fare sempre quello che dicono loro…..
    IL PONTE SI FARÀ E SI DEVE FARE….

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  3. Ma la CGIL perché non pensa ai….lavoratori …specialmente quelli di Messina e chi vuol capire capisca !!!!!!
    Tanto il Ponte lo fermerà qualcun’altra.

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  4. Che tristezza vedere tanti adulti (suppongo) che ancora credono a Babbo Natale Salvini e alla Befana Ciucci…

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  5. Caro Zio Gianni, “chi non sogna non ha futuro” I sogni, intesi come desideri, aspirazioni e speranze, sono fondamentali per dare forma e motivazione al nostro avvenire. Chi non ha sogni difficilmente si impegnerà per creare un futuro, mentre chi sogna ha una visione e una spinta per realizzarla. E questo vale soprattutto per i giovani, non certo per gli adulti!!!!!

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  6. Il sig. Gesmundo continua a fare politica,non sindacale,si reca a Bruxelles,a spese del sindacato,quindi dei lavoratori per una cosa che non gli compete,e parla di un peso economico sulle spalle dei cittadini per un’opera secondo lui inutile.Ora io gli chiedo e chiedo alla CGIL,ma scusate qualsiasi opera che si fa in Italia,sia essa piccola media o grande,non si fa con i soldi che i cittadini pagano di tasse,quindi quando conviene per fare propaganda,cioè quelli per il ponte,sono soldi spesi sulle spalle dei cittadini,mentre quando si tratta di altre opere non sono soldi dei cittadini,bravo Gesmundo,brava CGIL,avete fatto,avete fatto tutto questo casino per dirci che solo il Ponte sullo Stretto si fa con i soldi dei cittadini,e quindi sarebbe meglio bla,bla,bla,la solita solfa da cinquant’anni a questa parte. Due sono le cose: o Ciucci imbroglia oppure il sig. Gesmundo ha ragione e solo i soldi del ponte si spendono sulle spalle dei cittadini. Vedremo tra poco tempo chi dice la verità.

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  7. Cittadino Attento 12 Settembre 2025 13:03

    il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo tenta il “gioco delle tre carte” per aizzare i no ponte che s’informano superficialmente, adducendo come “imperativo” l’uso militare del Ponte. Anche cassando l’uso strategico militare, restano più che positivi altri “motivi imperativi” di maggiore e quotidiana importanza: a) continuità territoriale tra la Sicilia e la Penisola; b) la riduzione dei tempi di percorrenza e dei costi di trasporto per merci e persone; c) ) l’inserimento dell’infrastruttura in una più ampia rete europea di collegamenti
    veloci, facilitando gli scambi economici tra il Nord e il Sud del continente.” – – – A quanto sopra si aggiunge la velocità d’intervento dei mezzi di Protezione Civile tra le due sponde in territori particolarmente fragili, rispetto ai tempi e alle capacità di carico di aerei e traghetti. (come da pdf). Concludo, cit. “L’opera è quindi non solo un’infrastruttura italiana, ma un progetto di valore
    europeo, il cui completamento è considerato funzionale al processo di integrazione
    europea, in particolare per il principio della libera circolazione e della politica
    comune dei trasporti sancito dal Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea.” file:///C:/Users/dottg/Downloads/DELIBERAvalut.%20impatto%20ambientale%20ponte%20messina.pdf

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  8. Caro Maurizio, cosa posso dirle? Beato lei che continua a vivere di sogni… come molti altri che continuano a vivere nel regno delle favole: il ponte porterà sviluppo, posti di lavoro, riduzione dei tempi di percorrenza ecc.ecc., tutti proclami roboanti, fumo acquistato coi soldi dei contribuenti, frottole mai dimostrate con i fatti. Così come la favola principale, ossia che sia possibile allo stato attuale delle cose costruire un ponte a campata unica lunga 3,1 Km che comprenda sia il traffico veicolare che ferroviario in una zona sottoposta a movimenti tellurici, spostamenti di faglie, fortissimi venti, e senza turbare l’equilibrio idrogeologico e la vivibilità di un territorio fragile e densamente antropizzato. Il tutto, per di più, quando anche i sassi sanno che i container viaggiano via mare e non sui camion. Per non parlare del fatto che esistono ben altri modi, meno fantasiosi e molto meno devastanti per il nostro territorio e per le finanze pubbliche, di ottenere gli stessi risultati: per fare qualche esempio, potenziare la flotta di RFI, rendere una volta per tutte degne del nome di “autostrada” le trazzere conosciute come A18 e A20, potenziare le ferrovie rimaste al tempo di re Umberto I, e perché no, riconsiderare il progetto dell’aeroporto del Mela. Ma tanto, sognare è bello…

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  9. Egr. Zio Gianni,i sogni è le favole fanno parte della vita,ma poi mi dica perchè solo i soldi del ponte li ritiene soldi dei poveri contribuenti,mentre tutto quello che si fa in Italia,e che spende lo stato sono soldi dei poveri contribuenti,quindi non capisco perchè solo per il ponte vengono fuori i proclami roboanti,ed il fumo acguistato con i soldi dei contribuenti,ricordo che anche le pensioni si pagano con i soldi di coloro che versano i contributi,quindi sono poveri contribuenti.Dica che è contrario al ponte,ma lasci stare i poveri contribuenti,anche perchè i contribuenti non sono solo i poveri,ci sono anche quelli ricchi,che più delle volte pagano meno del dovuto.Saluti

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