Ponte sullo Stretto, per l'acqua ai cantieri una nuova condotta da Montesanto a Torre Faro

Ponte sullo Stretto, per l’acqua ai cantieri una nuova condotta da Montesanto a Torre Faro

Giuseppe Fontana

Ponte sullo Stretto, per l’acqua ai cantieri una nuova condotta da Montesanto a Torre Faro

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lunedì 29 Settembre 2025 - 18:00

Amam ha spiegato che dovrà realizzarla la Stretto di Messina spa. Tra le opere compensative 20 milioni per la terziaria nei villaggi

MESSINA – Il tema acqua resta al centro della vita quotidiana di Messina e lo fa anche in vista dei possibili cantieri del Ponte sullo Stretto. La commissione guidata da Pippo Trischitta è tornata a riunirsi proprio per affrontare quest’argomento e fare chiarezza sull’approvvigionamento idrico che riguarderà i cantieri. Ma soprattutto, insieme al presidente di Amam Paolo Alibrandi, accompagnato dai membri del cda Cosenza e Martello, si è parlato del progetto da 19,8 milioni di euro, rientrante tra le opere compensative, per il rifacimento della rete idrica dei villaggi e la riduzione delle perdite.

Alibrandi: “Opera in continuità con i lavori del Pnrr”

Un’opera compensativa prioritaria, l’ha definita il presidente Trischitta. E il presidente Alibrandi ha spiegato: “In questi mesi siamo stati contattati e ci siamo più volte incontrati con la società Stretto di Messina spa e con i tecnici di WeBuild. Abbiamo affrontato alcune tematiche, tra cui anche questa delle opere di rifacimento della rete idrica dei villaggi. Ma abbiamo parlato più volte dell’approvvigionamento idrico per i cantieri del Ponte sullo Stretto e ci tengo a precisare che l’acqua della città resterà a Messina. Sull’opera in questione, invece, parliamo di lavori in continuità con quanto Amam già sta facendo riguardo alla sostituzione della rete terziaria con i fondi Pnrr. Meno perdite significherà più acqua e già oggi stiamo avendo feedback positivi nei quadranti che si stanno completando”.

La Stretto realizzerà una condotta per il trasporto dell’acqua

Nel prosieguo della seduta, parlando dell’approvvigionamento dei cantieri, Alibrandi ha ricordato come la Stretto di Messina abbia parlato in precedenza di tre fonti che saranno collegate al Montesanto e che la stessa società dovrà poi realizzare il collegamento dal serbatoio alla zona nord, per servire l’area dei cantieri. Il presidente ha sottolineato che “loro dovrebbero avere bisogno di circa 100 litri al secondo e ne avrebbero trovati un po’ di più. Da Montesanto bisognerà arrivare a Tremonti e da lì a Torre Faro”. Insomma: l’acqua dei cantieri è un problema della Stretto di Messina spa, ha spiegato Amam.

Maimone: “L’acqua del Ponte non passerà dal nostro acquedotto”

Poi il direttore generale Davide Maimone ha aggiunto: “I lavori per la sostituzione della terziaria sono in corso, come sapete, con i fondi Pnrr. L’opera compensativa riguarda il completamento di questi lavori, cioè quelli che non si faranno con il Pnrr. Abbiamo incontrato la società la scorsa settimana ed è stato preso l’impegno di inserire quest’opera tra le compensative, da iniziare immediatamente, essendo un progetto esecutivo”.

E sull’approvvigionamento: “Per il Ponte sullo Stretto i dati medi sono di 66 litri, che potranno andare al massimo a 100. La captazione dell’acqua è stata già inserita nel progetto attraverso diversi pozzi trovati nella valle di Forza d’Agrò. Da lì quell’acqua sarà presa e portata a Torre Faro. Noi abbiamo già detto che non potrà passare dal nostro acquedotto ma dovrà passare da Siciliacque, che ha maggiore capacità. Da Montesanto in poi dovranno realizzare loro una condotta separata dalla nostra per portare l’acqua al cantiere. Ma dopo il cantiere cosa si dovrà fare sia di queste condotte, sia dei pozzi? Rientrerà tutto nella convenzione con la società Stretto”.

Le domande del Pd

È stato il Pd, prima con Alessandro Russo e poi con Felice Calabrò, a chiedere diversi spiegazioni sull’opera relativa alla condotta da realizzare tra Montesanto e Torre Faro. I consiglieri, infatti, hanno chiesto le tempistiche e se ci sia già una progettazione in mano al Comune, visto che si tratta di un’altra “opera invasiva”. E hanno anche chiesto se la costruzione di una nuova condotta porterà o meno a nuovi espropri. A rispondere è stato anche Trischitta, che ha preso l’impegno di convocare una seduta sul tema con i tecnici del Comune per parlare proprio di questi aspetti.

Sugli espropri il direttore Maimone ha spiegato che “per opere di condotta idraulica come questa si ha l’obbligo di verificare gli asservimenti più che gli espropri, visto che si parla di opere sotterranee. Ma servirà il coinvolgimento di Ati idrico, che ha inserito nel suo piano d’ambito, e quindi nella programmazione dell’intero ambito territoriale di tutta la provincia, queste opere. E cioè il raddoppio tra il Montesanto 1 al Tremonti e il Tremonti a Torre Faro, passando per i collegamenti parziali dei vari serbatoi lungo la tratta”.

L’opera del “tutto pulito” tra le compensative

E ancora, nel discorso del direttore è emerso che tra le opere compensative relative al Ponte sullo Stretto c’è anche il “tutto pulito”, che è stato spiegato essere un’opera fondamentale perché “consentirà lungo le arterie principali di scolo, cioè i torrenti tombati, di separare le acque bianche dalle acque nere. Ci eviterà problemi fognari che abbiamo quando i detriti si accumulano nelle condotte”. Costerà 30 milioni. Ma il direttore di Amam ha spiegato che ancora molte opere compensative, come il “tutto pulito”, sono in fase preliminare, mentre “il tema all’ordine del giorno è già in fase esecutiva e da subito può essere realizzata dalla Stretto di Messina spa”.

Al dibattito ha partecipato l’intera aula, visto il tema centrale. Giuseppe Schepis di “Basile sindaco”, uno dei vicepresidenti della commissione, ha sollecitato proprio l’invito dell’Ati idrico. oltre ad aver ricordato come la Stretto di Messina abbia già espresso proprio in commissione le esigenze idriche dei vari cantieri. A parlare anche Salvatore Papa di Sud chiama Nord, il capogruppo di Fratelli d’Italia Libero Gioveni (che ha parlato di una legge regionale che permetterebbe al presidente Schifani di “requisire” la condotta dell’Alcantara, togliendone la gestione a Siciliacque) e Raimondo Mortelliti di “Con De Luca con Basile”.

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4 commenti

  1. Messina Dis-servizi (gruppo telegram/whatsapp) 29 Settembre 2025 20:00

    In pratica si fa di tutto per trovare l’acqua per il Ponte sullo Stretto, mentre i cittadini possono attaccarsi al tram che non c’è.

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  2. Acqua liscia o frizzante?….

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  3. ma l’acqua da dove la prendono?

    quella che arriva nella città dello Stretto, basta a malapena per i suoi abitanti, oltre a rendere invivibile la città per anni, ciucci e compagnia vogliono pure assetarla?

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  4. In passato si parlava di dissalatori, adesso parliamo di nuove fonti ma avete capito che il ponte non si fa o non vi è chiaro.

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