Porto di Tremestieri. La Uil: “Silenzio inaccettabile, c’è chi non vuole che si faccia”

Porto di Tremestieri. La Uil: “Silenzio inaccettabile, c’è chi non vuole che si faccia”

Redazione

Porto di Tremestieri. La Uil: “Silenzio inaccettabile, c’è chi non vuole che si faccia”

sabato 29 Novembre 2025 - 10:00

Il sindacato chiede chiarezza sui lavori in corso, che non vanno oltre un avanzamento del 37 %

“Dobbiamo registrare l’assordante ed inaccettabile silenzio da parte di chi, al contrario, dovrebbe, in tempo reale, comunicare alla collettività lo stato dei lavori e, soprattutto, con altrettanta trasparenza, le reali problematiche che si addensano sempre più pericolosamente nell’appalto del porto di Tremestieri”.

Lo dicono Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, e Pasquale De Vardo e Antonino Di Mento, segretari generali di Feneal Uil e Uil Trasporti Messina.

“I fatti sono chiari e non possono essere modificati: oggi le lavorazioni del porto di Tremestieri sono, ad essere generosi, soltanto al 37%; inoltre, dei lavori della diga foranea, che è il cuore dell’opera, non c’è traccia e, conseguentemente, la data di consegna dell’infrastruttura prevista nell’ottobre 2026 appare, purtroppo, un’assoluta chimera. Inoltre, vi sono anche gravi frizioni tra la ditta appaltatrice e l’attuale concessionaria del porto riguardo addirittura il banale transito dei mezzi nell’area di cantiere. La traduzione di questo caos si può riassumere con una sola parola, vale a dire: incompiuta: è questa la concreta e nefasta prospettiva che incombe pericolosamente. Pertanto, lanciamo un allarme che investe tutti i soggetti istituzionali, a partire dal commissario per la realizzazione del porto, Di Sarcina, al sindaco Basile nella qualità di stazione appaltante e al presidente dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto, Rizzo”.

La Uil reitera “una richiesta urgente di incontro protocollata qualche tempo fa al presidente Rizzo per affrontare la problematica ed avere dati ufficiali che non possono più essere nascosti o frutto di incontri carbonari che non coinvolgano pienamente la città che deve avere ben chiare le idee su questa vicenda di ordinaria e maldestra burocrazia poiché è lampante che c’è chi lavora scientemente per l’affossamento dell’appalto dell’infrastruttura e per la sua mancata realizzazione” – concludono Ivan Tripodi, Pasquale De Vardo e Antonino Di Mento.

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5 commenti

  1. “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca” pare effettivamente il pensiero che probabilmente riflette la considerazione che “questo porto non si ha da fare”. E nel frattempo facciamo passare una quantità non trascurabile di mezzi pesanti in città (con tutte le criticità e pericolose conseguenze). Il porto o il ponte questo potrebbe essere il dilemma o c’è dell’altro?

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  2. Il mercato Vascone sarà la stessa cosa.

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  3. Io sono contrario al porto a Tremestieri, posizionamento sbagliato, insabbiamenti inarrestabili, costi di manutenzione paurosi, tempi di traversata lunghissimi in un mare sottomesso a scirocco e levante. Va fermato subito. Meglio il porto storico con la nuova via Don Blasco

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  4. Un progetto sbagliato sin dall’inizio, i tentativi di recupero e miglioramento non sono altro che fumo negli occhi.

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  5. MESSINA SVENTURATA CITTA’ : destinata a morire sotto i TIR ? Mi sembra proprio di si !!

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