Il consigliere Gioveni e il presidente di quartiere Cacciotto scrivono a Poste Italiane e al sindaco Basile
Dal 20 gennaio 2025 chiuderanno gli uffici postali di Camaro Inferiore, Massa San Giorgio e San Filippo Superiore. Gli avvisi sono stati affissi all’esterno degli uffici.
“Pur tentando di comprendere le ragioni (sicuramente dal vostro canto motivate, anche se non le conosciamo) che vi hanno indotto a chiudere definitivamente questi due uffici (sperando che non ve ne siano altri)”, il consigliere comunale Libero Gioveni scrive a Poste Italiane (e per conoscenza al sindaco Federico Basile per manifestare “gli elevati disagi a cui migliaia di cittadini andranno inevitabilmente incontro, anche per il valore affettivo, storico e sociale che tali uffici rappresentano”.
Secondo Gioveni si creerà un sovraffollamento all’ufficio postale di Camaro Superiore, l’unico che resterebbe aperto per l’intera vallata di Camaro, Bisconte e Cataratti.
Idem per Massa San Giorgio e le altre Masse, per gli spostamenti a Castanea o Spartà.
La richiesta è quindi quella di rivedere la decisione.
Sulla stessa linea il presidente della III Muncipalità, Alessandro Cacciotto, territorio in cui ricade Camaro, che si rivolge al sindaco Basile. “Non conosciamo i motivi, lei sì, considerato che la norma vigente prevede la preventiva e motivata comunicazione di Poste Italiane al Comune”. Da qui l’invito “con estrema urgenza, a valutare ed adottare le più opportune azioni da intraprendere con Poste Italiane per scongiurare la chiusura dell’ufficio postale di Camaro Inferiore”.
Alessandro Geraci, consigliere della III Municipalità, sottolinea che “l’ufficio più vicino a qualche km di distanza a Camaro Superiore difficilmente potrà sostenere tutte queste utenze anche per motivi logistici e viabili. Ancora non sono state comunicate le ragioni (locali inagibili, scadenza contratto, mancato accordo o altro) per cui oggi stesso ho scritto a Poste Italiane per avere notizie in merito ed al sindaco di Messina al fine di attivarsi e mettere in campo ogni strumento utile al fine di scongiurare la chiusura”.
La replica di Poste Italiane
La motivazione è stata poi specificata da Poste Italiane: “Un’esigenza che nasce dalle mutate abitudini dei cittadini che utilizzano sempre di più servizi e prodotti sui canali digitali tanto che ad oggi sono oltre venti milioni le interazioni giornaliere sui canali online come il sito poste.it e le app aziendali”.