Dopo il comitato ieri, interviene ancora la senatrice sulla situazione a Messina
MESSINA – “Forse il sindaco crede, o qualcuno glielo ha fatto credere, che l’eventuale e futuribile certificazione di potabilità dell’acqua avrà efficacia retroattiva. Certificazione che Asp rilascerà al termine della campagna dei prelievi. Ma non è così. Nessuna efficacia retroattiva. Basile si decida: o stacca i pozzi e ripristina la potabilità dell’acqua distribuita in rete, oppure dispone i controlli e taglia le bollette Amam”. Lo scrive la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino.
Insiste la senatrice, che parla di “grave incapacità amministrativa”: “Si informi il sindaco. Non si può fare pagare ai messinesi acqua non potabile alla stessa tariffa dell’acqua potabile. E, dopo avere raccomandato di utilizzare questa acqua solo per fini igienici, non si è disposta alcuna verifica per escludere che questa acqua venga utilizzata per preparare cibi e alimenti nei bar e ristoranti”.
L’esponente di Italia Viva ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e al ministro della Salute “sulla situazione che si sta vivendo a Messina”. E ha auspicato l’invio degli ispettori.
Acqua ancora non dichiarata potabile, gli interventi del comitato e la richiesta di un Consiglio straordinario
In linea con le dichiarazioni di Musolino, ieri nuovo intervento del comitato “Vogliamo l’acqua dal rubinetto” dopo il dossier del 22 marzo: “Chiudete quei pozzi e revocate l’ordinanza sindacale. Vogliamo il rimborso delle bollette da settembre ad oggi. Dopo aver scollegato i pozzi Briga1 e Briga2, perché insistere ad immettere nella rete cittadina l’acqua dei pozzi Busà, Cucinotta e Mili, che corrisponderebbe solo al 3% dell’intera disponibilità idrica giornaliera di Messina? E così continuando a far dichiarare non potabile l’acqua dell’intera città?”.
“Potabilità dell’acqua a Messina e messa in sicurezza dei pozzi. Ma anche come Comune e Amam intendano fronteggiare le eventuali criticità idriche estive”. A sua volta, la consigliera del Partito democratico, Antonella Russo, ha chiesto un Consiglio comunale straordinario e aperto su questi temi. Lei è la prima firmataria e altri 14 consiglieri hanno adeito sul versante dell’opposizione alla Giunta Basile.
Scurria: “Il sindaco revochi l’ordinanza”
Sul tema è intervenuto pure l’avvocato Marcello Scurria, che guida la rete civica Partecipazione, che ha invitato Federico Basile a revocare l’ordinanza: “Il sindaco di Messina, dopo mesi di razionamenti, turnazioni e polemiche, nel mese di settembre del 2024 ha emesso un’ordinanza, la n. 151 del 5.9.24. La domanda sorge spontanea. Ma se l’emergenza è finita (ottobre 2024), per quale motivo si è continuato a immettere nella rete pubblica l’acqua non verificata dall’Azienda sanitaria?”.
Basile: “Le analisi dicono che è potabile anche se aspettiamo la certificazione Asp”
Ha sottolineato in precedenza il sindaco Federico Basile: “L’acqua è potabile, al di là del fatto che manca la certificazione dell’Asp. Le analisi dicono che è potabile. Ci sono poi degli aspetti da completare, rispetto alla certificazione che l’Asp deve emettere. E che non riguardano soltanto la qualità dell’acqua ma anche le azioni amministrative di tutela delle aree antistanti. Sono cittadino anch’io e agisco da buon padre di famiglia”.
Sull’acqua a Messina Asp e Comune facciano chiarezza
Lo ribadiamo: è una necessità primaria che Asp e Comune chiariscano la vicenda in tutti i suoi contorni. E rassicurino i cittadini.

Scusate ma dell’acqua h24 non ne parla nessuno?
I cittadini vanno rassicurati doppiamente se lo meritano. Ed in fretta anche. Se l’acqua ufficialmente non è potabile cmq vanno rimborsati i cittadini. Anzichenò cosa vorrebbe sostenere il Sindaco Basile che l’acqua è potabile ha fatto lui le analisi da buon padre di famiglia e l’Asp confermerebbe anche ma non ufficialmente? Si faccia da parte allora non si governa una città di 222.000 abitanti con i giri di parole.
Ma come si fa a consentire di bere acqua di dubbia potabilità. Follia.
Sicuri che non vi sia nulla di irregolare da un punto di vista “legale”?
Il Prefetto non si interessa….. Mah.
Burrascanu a Messina nessuno beve acqua del rubinetto da decenni..come in quasi la totalità del territorio italiano
Ma chi è questo Giovanni che non beve l’acqua che esce dal rubinetto? Che fa, non cucina gli alimenti, che usa la gassosa? E i nostri amici a 4 zampe?
Senatrice no ponte, no var, no tax, no lavoro, no scuola, no isola pedonale, no bus QUESTA È LA SUA VITA MA ANCORA UN PAIO DI ANNI E POI IL SENATO LO VEDRA’ IN FOTOGRAFIA.