Quando aprirà la parte ristrutturata del Margherita? I sindacati chiamano Crocetta

Quando aprirà la parte ristrutturata del Margherita? I sindacati chiamano Crocetta

Quando aprirà la parte ristrutturata del Margherita? I sindacati chiamano Crocetta

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venerdì 11 Gennaio 2013 - 10:25

Cgil, Cisl e Uil chiedono un intervento per il recupero della struttura chiusa nel 1999 e puntano l’attenzione soprattutto sul corpo B, di recente ristrutturato, ma non ancora in funzione

Negli anni, tutti gli appelli rivolti alla Regione sono caduti nel vuoto. Chiuso nel 1999, da allora l’ospedale Regina Margherita è stato lasciato alla mercé dei vandali. Di recente, però, nel corpo B della struttura, sono stati realizzati lavori di ristrutturazione per realizzare un Presidio Territoriale di Assistenza. Una struttura che dovrà servire da aiuto agli ospedali, trattando i codici bianchi e svuotando i pronto soccorso. Dovranno effettuarsi prestazioni radiologiche, ambulatoriali, d’analisi e di day surgery, interventi su pazienti che vengono dimessi nella stessa giornata di ammissione.

E proprio su questi lavori puntano il dito i sindacati, che hanno scritto anche alla Procura della Corte dei Conti per accertare l’impiego delle risorse finanziarie al Margherita.

“Notevoli risorse finanziarie sono state impiegate con diverse deliberazioni adottate dal precedente commissario Francesco Poli – dichiarano Clara Crocè, Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai – per l’approvazione di lavori di somma urgenza per la ristrutturazione del corpo B: ascensori, fornitura e collocazione pompe di calore, fornitura tac, angiografi e mammografi, fornitura di una apparecchiatura telecomandata digitale diretta con flat panel dinamico. Queste risorse hanno consentito la realizzazione di una diagnostica per immagini di alta qualità corredata di apparecchiature radiologiche digitali, Risonanza Magnetica ad alto campo e una TAC da 64 slice, quest’ultima già collaudata nel mese di aprile 2012”.

Proseguono i tre segretari sindacali: “Tutte le apparecchiature sono di ultima generazione e particolarmente importanti per l’esecuzione di esami diagnostici e di prevenzione e cura di patologie oncologiche. Inoltre, sono in fase di ultimazione un laboratorio di analisi, degli ambulatori specialistici e due sale operatorie, che senza alcun dubbio, potranno apportare beneficio all’utenza messinese, specialmente quella residente nella zona nord, tenuto conto altresì, della distanza intercorrente tra il nuovo Presidio Sanitario Territoriale e l’Ospedale Papardo. Il presidio decongestionerebbe gli ambulatori ospedalieri con conseguente abbattimento delle lunghe liste d’ attesa”.

Ed allora i sindacati hanno richiesto chiarimenti sul completamento dei lavori al commissario dell’Asp di Messina, Manlio Magistri: “Il commissario ha preannunciato l’intenzione di trasformare quanto sinora realizzando, trasferendo le apparecchiature tecnologiche territoriali già collocate presso altri presidi ospedalieri aziendali. Tutto ciò appare incomprensibile e appesantisce notevolmente la spesa sanitaria in un delicato momento di spending review”.

“Ad oggi – spiegano Crocé, Emanuele e Calapai – sono stati spesi diversi milioni di euro per riammodernare l’ex Margherita, fondi stornati da diversi capitoli di spesa tra cui quelli destinati alla ristrutturazione del Poliambulatorio ex Inam e alla sua Radiologia, particolarmente attiva sul territorio messinese anche in considerazione della peculiare attività di screening nelle malattie oncologiche. La TC dual slice, operante dal 2004, è da considerarsi oramai obsoleta rispetto a quella nuova già collocata all’ex Margherita, pertanto un trasferimento di quest’ultima comporterebbe un notevole disagio all’utenza che necessita di eseguire esami diagnostici con apparecchiature tecnologicamente più performanti”.

Ora si rivolgono al presidente Crocetta e all’assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino: “Chiediamo di intervenire al fine di evitare un tale grave scempio e sperpero di risorse pubbliche e di individuare nel contempo le eventuali responsabilità ai vari livelli, che potrebbero causare enormi danni alle casse del servizio sanitario regionale e notevoli disagi ai cittadini utenti”.

Nei primi mesi di presidenza, Crocetta ha mostrato un’attenzione verso Messina che i suoi predecessori non avevano mai dato. La rinascita del Margherita sarebbe un “miracolo” che restituirebbe alla città il ruolo importante che merita in ambito regionale.

3 commenti

  1. Suggerirei che, in merito alla vicenda, questo giornale intervisti, con un proprio inviato, ex Direttore Generale POLI.

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  2. L’on. Ardizzone, mesi fa, aveva parlato di un ulteriore utilizzo pubblico di questo patrimonio immmobiliare, come sede, in tutto o in parte, degli Uffici della Biblioteca Regionale. A che punto siamo ? Stessa domanda, per la storica sede centrale di Via dei Verdi. Restiamo in attesa di risposte concrete.

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  3. Ed ancora : quello della sanità e della cultura, è un binomio possibile, anzi utilissimo per lo sviluppo della nostra città.
    Dopo tutto chi se ne frega, dei vandali, dei delinquenti e dei ladri che infestano questa sfortunata struttura ??? Peggio per loro.

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