Il rapporto di Legambiente e i finanziamenti in tante città. Ma non a Messina, dove il servizio è sospeso per poi ripartire in veste rinnovata
Fondi in arrivo, chilometri di nuove linee e una crescente convinzione della sua importanza per la mobilità urbana sostenibile. Il tram, in Italia ed Europa, è un servizio strategico. A Messina, in ventidue anni, non è stato mai utilizzato al meglio. Dallo scorso 17 marzo è sospeso, per i lavori di riqualificazione della linea, che dovrebbero durare un anno e mezzo.
Fondamentale sfruttare questo tempo per intervenire anche sul parco mezzi, restaurando tutte le vetture esistenti e, possibilmente, acquistandone di nuove.
Il rapporto di Legambiente
Secondo il rapporto “La nuova primavera del tram in Italia” di Legambiente, il tram rappresenta un pilastro della mobilità del futuro nelle aree urbane. I dati parlano chiaro: a livello nazionale si assiste a una decisa inversione di tendenza, con miliardi di euro investiti, in gran parte provenienti dai fondi europei (come il Pnrr), per estendere le reti tranviarie, realizzarne di nuove o ammodernare quelle esistenti. Roma, Milano, Firenze, Torino, Bologna, Palermo e altre stanno puntando con decisione sul ferro, riconoscendo al tram capacità di trasporto elevate, affidabilità, impatto ambientale ridotto rispetto ai mezzi su gomma e una funzione di riqualificazione urbana lungo il suo percorso. Un segnale inequivocabile di come il tram sia considerato fondamentale per decongestionare il traffico, migliorare la qualità dell’aria e offrire un’alternativa concreta all’uso dell’auto privata.
In Italia sono previsti o già in corso interventi per la realizzazione di quasi 150 km di nuove linee o l’estensione di quelle esistenti. Questo porterà la rete tranviaria italiana a superare i 360 km complessivi nei prossimi anni. Dietro a questi chilometri ci sono investimenti stimati in oltre 5 miliardi di euro, gran parte dei quali (circa 4,2 miliardi) provenienti dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Diverse città stanno pianificando o già realizzando queste opere, segnando un netto cambio di passo rispetto ai decenni passati.
Ma Messina non è tra quelle che hanno ottenuto finanziamenti per prolungamenti o nuove linee tranviarie nell’ambito dei recenti bandi che hanno premiato diversi progetti in altre realtà italiane.
L’esperienza di altre città dimostra che il tram è un mezzo ad alta capacità, ideale per collegare punti nevralgici e garantire spostamenti rapidi e regolari lungo assi fondamentali del trasporto pubblico. La conformazione del percorso tranviario a Messina, che si sviluppa in pianura lungo l’asse viario principale della città, lo rende anzi particolarmente adatto a sfruttarne al meglio le caratteristiche, senza particolari complessità orografiche.
Cambiamento di rotta
A Messina la ripartenza del tram, dopo i lavori, dovrà necessariamente segnare un cambiamento di rotta nella visione della mobilità messinese, riconoscendo il ruolo centrale che un mezzo con quelle caratteristiche, su quel percorso, dovrebbe avere, supportati dai dati e dall’esperienza positiva di tante altre città italiane.
La conformazione del territorio, in realtà, non consente grandi ampliamenti di percorso: a nord c’è solo una strada e una linea tranviaria occuperebbe gran parte della carreggiata; a sud c’è la metroferrovia, potenziale nodo di interscambio già oggi sottoutilizzato. E a tal proposito, un prolungamento utile potrebbe essere quello del capolinea tranviario sud più vicino alla stazione ferroviaria di Gazzi.
Gli otto chilometri di percorso cittadino, comunque, sono una infrastruttura potenzialmente utilissima per la città. Se ben sfruttata, con i semafori intelligenti che garantiscano la priorità ai convogli e un servizio ad alta frequenza e affidabile, il tram ha tutte le potenzialità per diventare un asse portante del trasporto pubblico locale. Percorrendo la linea principale della città, potrebbe incentivare moltissimo l’uso del mezzo pubblico in luogo di quello privato, contribuendo concretamente a snellire il traffico e migliorare la vivibilità urbana.

Qui a Firenze c’è da 14 anni, se non sbaglio, ed ha cambiato la vita a tantissimi. Quasi mai più usata l’auto in città, comodissimo per andare al lavoro.
Non sapete cosa vi perdete
Spegnete i semafori che ancora non sono stati disattivati. Vedi prefettura…..
Altro che semafori intelligenti.
cosa strana che la presidente di atm diceva che i semafori del tram fossero stati spenti e le fasi semaforiche eliminate ma io scendendo al centro ancora molti semafori mantengono le fasi semaforiche come al ringo stazione vicino alla dogana e altri ancora che hanno il semaforo tram aperto
Siccome l’amministrazione comunale messinese è riflessiva tranne quando si devono aumentare i gettoni di presenza, a Messina anziché la primavera ci sarà l’autunno del tram o più probabilmente l’inverno.
Hanno sospeso il tram. Ma i lavori sono iniziati? Lungo tutta la linea non si vede un operaio! Mah! Chissà se mai inizieranno e finiranno questi lavori. La mobilità sostenibile e i parcheggi di interscambio diventano ancora più una barzelletta.