Tram mai valorizzato, fine della prima fase. Alla riapertura bisognerà cambiare rotta

Tram mai valorizzato, fine della prima fase. Alla riapertura bisognerà cambiare rotta

Marco Ipsale

Tram mai valorizzato, fine della prima fase. Alla riapertura bisognerà cambiare rotta

lunedì 17 Marzo 2025 - 07:00

Ventidue anni di cattiva gestione, senza che si sia mai riusciti a sfruttare un potenziale altissimo

La linea tranviaria ha i suoi difetti e i lavori che iniziano oggi serviranno a correggerli. Ma, anche così com’è, andava sfruttata molto meglio. In ventidue anni non sono mai stati attivati i semafori intelligenti, forse il vulnus principale ma non l’unico. Per i tram dovrebbero essere sempre verdi, per non rallentare il servizio. Il danno è anche al traffico automobilistico, e quindi a tutta la viabilità, perché capita di trovarsi davanti a un semaforo rosso anche se all’incrocio non c’è nessun tram in transito.

Asse portante

La linea tranviaria è teoricamente l’asse portante del trasporto pubblico in città. Solo teoricamente perché non è mai stata sfruttata a dovere. Delle quindici vetture originarie si era arrivati ad averne disponibili solo due o tre, senza che si facesse la necessaria manutenzione, alcune “cannibalizzate” al punto da non essere più recuperabili.

Vetture rinnovate… a rilento

La prima vettura ristrutturata è arrivata a dicembre 2021. In tre anni e mezzo sono solo sette e neanche tutte disponibili perché due sono fuori uso: una da quasi un anno, a causa di un incidente, e un’altra dallo scorso luglio, per problemi non meglio precisati. Nel periodo di fermo del servizio è necessario che si completi la riqualificazione delle vetture, per averne disponibili almeno dieci ma possibilmente anche dodici o più. E non sarebbe male neppure riuscire ad acquistarne qualche altra.

Poche vetture e pochi autisti

In questi anni, anche negli ultimi tempi, il servizio non è mai stato all’altezza, principalmente a causa dello scarso numero di vetture. Una frequenza di venti minuti, che nell’ultimo anno è stata ridotta a diciassette solo nei programmi, con corse saltate quotidianamente. E non erano abbastanza neanche gli autisti, solo 18. Atm ha annunciato l’abilitazione di 16 nuovi entro il 14 marzo per un servizio che è terminato il 16 marzo. Alla ripresa, si spera, il problema autisti non ci sarà più.

Bus e corsie preferenziali

Nonostante tutto questo, la linea tranviaria è rimasta comunque la seconda più frequentata, dopo lo “Shuttle”. Se tutto funzionasse a dovere, la “classifica” sarebbe invertita. Lo “Shuttle” è sovraffollato già adesso e a tram fermo potrebbe esserlo ancora di più. Il problema non si risolve con più bus perché opera su una linea dove non mancano i ritardi, a causa della lunghezza eccessiva (una linea Giampilieri – Torre Faro resta un’idea balzana) e delle poche corsie preferenziali. Lì dove sono presenti, vedi via Garibaldi tra Prefettura e piazza Castronovo, sono piene di auto parcheggiate, un problema mai affrontato a dovere.

Una risorsa

La linea tranviaria è una risorsa, molto più di qualunque linea bus, perché opera su percorso dedicato e dunque senza rallentamenti (semafori intelligenti a parte). Lo hanno capito in diverse città europee, dove il tram è un servizio ad alta frequenza, che permette davvero di lasciare l’auto a casa. Anche solo sulla direttrice Annunziata – Gazzi ed escludendo le salite cittadine, con tante vetture in linea e attese molto ridotte tutto sarebbe rivoluzionato.

Gestioni non all’altezza

E’ quello che doveva accadere sin dal 2003 ma non è mai accaduto, a causa di gestioni non all’altezza. Per restare al più recente passato, la giunta De Luca dei primi tempi voleva addirittura eliminarlo, per poi dire che era una provocazione e puntare al rilancio. Un rilancio curioso se era prevista la banalizzazione, cioè la riduzione a binario unico sulla cortina del porto e a Provinciale. Col servizio attuale e scarsa frequenza cambierebbe poco ma l’obiettivo deve essere quello di puntare a migliorare, non certo depauperando l’infrastruttura. Lo ha certificato l’Ansfisa, Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, che ha bocciato l’idea.

La chiusura della linea

La linea tranviaria chiude ora per un anno o forse un anno e mezzo, un tempo che sarà difficile per il trasporto pubblico ma che dev’essere occasione per ripartire voltando pagina. S’interverrà non solo sulla linea ma anche per ridisegnare alcune zone della città, su tutte piazza della Repubblica e la parte centrale di viale San Martino. Un centro città più bello e con un trasporto pubblico migliore, l’obiettivo potrebbe essere finalmente vicino.

10 commenti

  1. Vetture obsolete e scomode.
    Con strozzature all’interno che rendono scomodo il passaggio e lo stare seduti.
    In tutte le città si vedono tram all’interno squadrati, comodi e spaziosi.
    Queste in dotazione sono vecchie anche come progettazione.
    Necessita trovare i fondi per comprarne nuove.

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  2. Giuseppe Pistone 17 Marzo 2025 07:56

    Toglietelo dal Viale.

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  3. Alessandro Orlando 17 Marzo 2025 08:15

    Quando qui a Firenze inaugurarono la tramvia la mia vita cambiò. Passa ogni 3 minuti nelle ore di punta, non ho mai più corso per prendere l’autobus, non ho più usato l’auto per andare al lavoro o in centro, è comodo, non si viene sballonzolati come sul bus.
    A Messina l’ho preso qualche volta, lunghe attese ma resta imbattibile.
    Francamente, non vi capisco

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  4. Speriamo che sia la volta buona, sinora il tram non è mai stato una certezza, corse saltate, ritardi e orari mai rispettati. Lo stesso dicasi per lo shuttle, perennemente in ritardo, ieri sera alla fermata della Stazione, dopo un’attesa di una buona mezz’ora, ne sono passati 2 insieme! Percorso troppo lungo e strade troppo trafficate e spesso invase da macchine in doppia fila, per garantire una servizio decente. A nessuno che sia venuto in mente di fare due linee, una dalla stazione all’attuale capolinea nod, l’altra dalla Stazione a quello sud.

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  5. DAI, SU, PREGO … FATECI SAPERE QUANTI PASSEGGERI TRASPORTA IL SERVIZIO PUBBLICO , QUANTO COSTA AL CHILOMETRO, QUAL E’ IL BILANCIO ECONOMICO DELL’AZIENDA !!! DAI, SU, PREGO, ANDATE DAL PRESIDENTE E FATEVI DARE I DATI…

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  6. Chissà se disattiveranno i senatori del tram per almeno tutto il periodo dei lavori…..ma è qualcosa di troppo complesso a Messina….

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  7. Nessuno parla dei binari , del ferro usato sotto dimensionato e non congruo con le specifiche fisiche del ferro ,in tutta la linea , binari che si deformano al primo raggio di sole , e zone che si allagano alla prima pioggerellina . Il curvone di villa dante pericoloso. I finanziamenti europei sono ghiotti.. ma per una città come Messina che non è più quella del 1900 il tram serve solo a distruggere

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  8. quanti esperti a battere le tastiere, metallurgici, economisti, di sicuro gente che non ha preso mai il tram, non ha mai visto quanta gente viaggia e quanta gente si forma alle fermate quando salta una corsa. Miglioramenti, sicuramente e tanti da fare. semafori, numero delle vetture in linea, percorsi da rivedere, tutto ok, ma per favore non mettiamone in discussione l’utilità. C’è chi vuole sostituirlo con i filobus, chi sostiene che è alimentato non con energia verde, sicuramente è ormai un dato consolidato molti messinesi DOC, non vogliono rinunciare alla macchina, ad accompagnare i figli dentro le aule scolastiche, ad arrampicarsi selle banchine. Dobbiamo cambiare usi e costumi, altrimenti saremo sempre i primi ma degli ultimi.

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  9. Ci siamo dimenticati delle fermate; buie, lampioncini rotti e mai sostituiti, pensiline rotte e strette, spesso sporche. Non si capisce perché non funzionano i pannelli informativi, in caso di blocco linea per incidente o per guasto tram. Comunque, rispetto altre città, qua siamo indietro parecchio.

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  10. …asse portante del trasporto pubblico ??? ma se manca il pubblico che asse è ??? facciamo così : l’azienda dà ad ogni trasportato dieci euro, soltanto così diventa asse portante … dieci euro sono troppi ??? facciamo cinque … ma non garantisco sul risultato !!!

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